La direttrice (l’ammissione)

VI – lui

una settimana dopo stiamo viaggiando a bordo della mia z4 per la campagna veneta. il navigatore mi guida sicuro verso la villa della direttrice dell’hotel, che la mia donna ha conosciuto, ma di cui ancora mi ha detto pochissimo.

“è molto bella. è molto sexy. se un uomo la vede pensa subito a come deve essere a letto.” l’ho pensato pure io.

“e tu l’hai scoperto come è?” sorriso. nessuna risposta.

“ha due gran belle tette.”

“ma noi stasera stiamo andando là a scopare? in tre? o c’è anche il marito?”

“non so nulla. non mi ha detto niente. ma non credo mia abbia preso in simpatia solo per fare conversazione.”

VII – lei

ci viene aperto il cancello. viale alberato. frenata sulla ghiaia. bella villa. adoro sempre più questa donna.

prima di scendere gli do un bacio. con la mano lo sento in mezzo alle gambe. è già un po’ duro.

in realtà dopo la sua telefonata dell’altra sera, lei mi accennato qualcosa. ma le stavo leccando la figa. non ero molto presente. James mi stava fottendo da dietro. no, questa volta non nel culo.

ci apre. è bellissima. il suo corpo esplode, sotto il vestito. lui è colpito. le do un bacio. sulla bocca. con la lingua. lei mi palpa il culo. lui si sistema maldestramente l’erezione.

VIII – lui

finiscono di baciarsi. mi guardano. ridono. si presenta. si chiama Sylvie

mi afferra la cravatta. mi tira dentro. stasera sarò una marionetta.

la casa è molto lussuosa. siamo in un salone. le due donne mi si avvinghiano addosso. faccio fatica a seguire tutti i movimenti, ma dopo poco io sono nudo. loro due ancora completamente svestite.

“lasciaci fare. non te ne pentirai.”

non ho nulla in contrario. mi lascio condurre ad un divano. mi fanno inginocchiare sul tappeto e mettere con il petto sulla seduta. quattro mani e due bocche mi esplorano il corpo. la schiena. le gambe. il cazzo. il collo. le braccia. i piedi. il culo. sto impazzendo.

IX – lei

il mio uomo nudo. nelle nostre mani. lei è un diavolo. la seguo, la imito. a lui deve piacere tantissimo. è bello vedere come si sta offrendo a noi.

mi indica di leccarlo lì. lui ha la schiena inarcata. le chiappe muscolose si schiudono. scorgo il buchino e allora lo faccio. non lo avevo mai fatto. quando lo fai lui a me impazzisco. non so come mai non abbiamo mai invertito i ruoli.

con la mano gli sento il cazzo. è durissimo. lui si agita ma non sembra voler sfuggire alla mia lingua.

Sylvie si è allontanata un attimo. torna e ha in mano un paio di manette.

X – lui

lei non me lo aveva mai fatto. con altre donne era capitato, ma non su mia richiesta. ho sempre avuto qualche remora nell’offrirmi in modo così spudorato. ma essere un oggetto sessuale nelle mani della donna è una delle sensazioni che preferisco.

Sylvie mi stende le braccia in avanti. sento qualcosa attorno ai polsi e mi ritrovo ammanettato al divano. sono un po’ confuso. non realizzo subito. e comunque non mi viene da preoccuparmi.

sento S. che parla: “prova a infilargli un dito. comincia a prepararmelo.”

XI – lui

“prepararlo per cosa?”

la mia ragazza anticipa la domanda che stavo per fare. ho un attimo un brivido. emozioni contrastanti. prepararmi per cosa?

“per questo.”

Sylvie si è sollevata la gonna. si sta allacciando in vita una cintura, dalla quale pende un pene di lattice. sembra molto grosso.

mi giro a guardare la mia ragazza che si è tirata su. con la mano continua a tenermi il cazzo, ma si è immobilizzata. mi guarda. sorride in modo perverso. ho già visto quel sorriso. in lei colgo una grande eccitazione, mista a curiosità.

e in me? cosa vede lei in me?

XII – lei

il mio uomo che viene sodomizzato? non so perchè, ma mi piace l’idea. a dire il vero a vedere quel cazzo che penzola tra le gambe di Sylvie, vorrei sentirla sopra di me. ma l’idea che invece lo infili tra i glutei muscolosi di lui è follemente stimolante.

lui non vorrà. figuriamoci se accetta questa inversione di ruoli. avrà paura di sembrare meno uomo. forse dovrei dirgli che mi sembrerebbe molto poco virile averne paura.

si rifiuterà.

però mi sembra che il cazzo gli sia diventato più duro di prima. possibile?

XIII – lui

“cosa? no, no. ma stiamo scherzando. io sono venuto qui per scopare, non per essere scopato.”

più meno è questo che cerco di dire.

“dai, lasciatelo fare. a me piacerebbe. se vuoi dimostrare di essere uomo non puoi aver paura di un cazzo finto. tu quante donne hai inculato? e non sei capace una volta di fartelo fare a te?”

queste sono alcune delle cose che mi dice la mia fidanzata. nel frattempo mi ha infilato un dito in culo e sta spargendo un olio che Sylvie le ha passato.

mi sta piacendo molto. se ne accorgerà? continuo a negare di volerlo.

“se non vuoi farlo, perchè il tuo cazzo è così duro?”

merda. noi uomini mica possiamo fingere.

“è perchè me lo stai toccando.” cerco di dire.

XIV – Sylvie

che belli che sono. le passo il lubrificante. le sue dita entrano facilmente nel suo ano.

davanti a me c’è un donna, eccitata, completamente vestita. un uomo nudo, col culo per aria e la schiena arcuata. il suo corpo muscoloso e sudato sta svelando le bugie che lui dice a parole.

do indicazioni a lei in modo che lo prepari per bene. mi chino su di lui per sussurrargli nell’orecchio. gli dico che fra poco lo sodomizzerò. gli infilerò questo bel cazzone di gomma nel culo e gli piacerà. e la sua ragazza lo vedrà godere con il culo. gli dico che è bello essere la prima. gli dico che gli piacerà così tanto che non sarò l’ultima.

devo cucinarlo ancora un po’. fra poco sarà pronto.

XV – lui

forza. basta. ho detto di no. fai quel che devi fare e smettila di eccitarmi con quelle parole.

perchè aspetti. perchè la tiri così in lungo. tanto non ti dirò che lo voglio.

“ok basta. non vuole farlo. togliamogli le manette e lasciamo perdere.”

è Sylvie che ha parlato. la mia donna emette un “nooo, perchè?” di delusione che mi da il colpo finale.

Sylvie è una stronza. mi ha fottuto. mi sono fatto fregare.

ho le mani libere. non mi muovo. quasi involontariamente inarco di più la schiena.

“che stronza!” mormoro a mezza voce

XVI – lui

“perchè sarei una stronza? ti ho liberato. perchè non ti alzi?”

sto zitto. non so cosa dire. o meglio lo saprei ma non riesco.

“su, forse la tua ragazza, non ha capito. dicci perchè non ti alzi.”

ok. ok. ormai è fatta.

“non mi alzo perchè non vedo l’ora che mi infili quel coso su per il culo. prima stavo mentendo. pensavo di conservare maggiore dignità facendo finta che non era una cosa che desideravo. invece l’idea di farmi sodomizzare da una donna è da tempo un mio desiderio. voglio provare quello che provate voi quando vi inculo. e farmelo fare da una donna ha dei risvolti psicologici di sottomissione e inversione dei ruoli che mi turbano. e mi eccitano. farlo di fronte alla mia ragazza che mi guarda vogliosa è ancora più pazzesco. voglio sembrare più troia di lei. e farmi sverginare da una donna come te, Sylvie, rasenta la perfezione del sogno erotico.”

“è sufficiente?” mi apro le chiappe. “sono pronto. fammelo sentire.”

XVII – lei

non avevo mai osservato così da vicino un atto di sodomia. è fantastico il contrasto tra un corpo muscoloso, maschile, che si offre, e il corpo di lei, femminile ma dominante. lui sta godendo. il pene gocciola sperma.

anche io e lei godiamo, ma è più una cosa di testa.

credo che l’incontro con questa donna ci aprirà strani mondi.

lo lasciamo esausto, steso sul divano. lei ha lasciato il pene finto dentro di lui. pian piano viene spinto fuori. gli do un bacio e poi vado con lei su per le scale, mano nella mano.

“ti ha eccitato tutto questo. ora la notte e tutta per noi due.” mi dice accarezzandomi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto