I – lui
avevo programmata una serata romantica. paese della costa toscana. ristorantino sul mare. tramonto.
andando al nostro tavolo ti hanno guardato tutti. hai delle scarpe di vernice rossa col tacco a spillo. le calze a rete fitta. minigonna, canottierina e coprispalla con le maniche lunghe.
durante la cena strusci il piede contro la mia gamba. io volevo solo essere romantico. tu hai alzato la temperatura della serata.
II – lei
non è che non ho apprezzato il gesto, il locale, l’atmosfera, le carinerie.
solo che sono eccitata come una scimmia.
gli uomini seduti nei tavolini attorno a noi ci guardano. mi guardano. magari vedono anche che ti sto facendo il piedino. secondo me qualcuno pensa che io sia una escort.
mi alzo, vado in bagno. sculetto. sento gli sguardi sul culo. sembra quasi che siano in grado di alzarmi la gonna o di vederci attraverso.
III – lui
torni dal bagno. ti sei sciolta i capelli. che figa.
mi metti qualcosa in mano e poi ti siedi. sembra un fazzoletto. no, sono delle mutandine. per capirlo le ho un po’ aperte, qualcuno potrebbe anche averle viste. le metto in fretta in tasca. mi accorgo che ho il cameriere a fianco. almeno lui deve averle notate. mi guardo intorno e noto vari sguardi che si distolgono improvvisamente. penso che molti ora sappiano che sei andata in bagno, ti sei tolta le mutandine e me le hai portate. sento il volto in fiamme. non mi sono ancora abituato a te.
IV – lui
siamo usciti dal ristorante. scherziamo su quello che hai fatto. passeggiamo. allungo una mano e ti accarezzo i glutei.
nella piazzetta mi trascini verso un muretto. in un angolo un po’ in ombra. ci baciamo, come due adolescenti.
V – lei
dai, ora che non c’è nessuno. slacciati i pantaloni. tira fuori il cazzo.
sembriano una normale coppietta che si scambia effusioni. io sono seduta sulle tue gambe. nessuno può sapere che in questo momento il tuo uccello duro si trova nelle mie viscere.
ti chiedo di muoverti un pochino. qualcuno ci passa vicino. io rimango impassibile. così tanto troia da non fare una piega con un cazzo nel culo.