L’isolamento

I – lui

dovevo estraniarmi per il weekend. la necessità di concludere un lavoro, in tranquillità, lo imponeva.

alpi. dolomiti. albergo di lusso in mezzo ai boschi.

non molti clienti. la stagione deve ancora iniziare. nella sala, per cena, ho il tavolo a fianco di una coppia. avran la mia età. sono loquaci. dopo il primo mi invitano a sedermi al loro tavolo.

simpatici. alla mano. entrambi eleganti e carini. lei è proprio bella. caschetto di capelli neri. il seno molto abbondante.

II – lui

lei si alza per scegliere il dessert. non riesco ad evitare di guardare come i pantaloni le disegnano le curve. credo che lui se ne sia accorto.

quando lei torna noto degli scambi di sguardi fra loro. lei, in modo apparentemente casuale, mi tocca la gamba.

fingo di dover fare una telefonata e mi alzo. da lontano li vedo confabulare. quando torno al tavolo lei non c’è. lui mi sorride.

III – lui

“ti piace mia moglie?” mi domanda a bruciapelo.

“è una donna molto bella.” è la risposta che devo dare per lasciargli la prossima mossa.

“solo bella o qualcosa di più? è una con cui ci proveresti?”

“beh… se non fosse sposata probabilmente ci proverei.” è la risposta giusta.

“e se anche fosse sposata, ma il marito fosse d’accordo? sai, pensiamo che tu possa essere la persona giusta per fare una cosa che meditiamo da tempo.”

IV – lui

lei ritorna. è nervosa. “glielo hai chiesto?” sussurra. il marito annuisce.

a chiedermelo doveva essere lui, ma poi è lei che prende in mano la situazione. mi spiega che hanno questa fantasia di farlo in tre. non hanno mai trovato la persona o l’occasione giusta. quanto stasera mi hanno visto al tavolo hanno pensato “ora o mai più”. gli piaccio. gli sembro una persona distinta. forse anche uno non nuovo a queste situazioni.

sono nervosi, eccitati e impazienti. e si stanno affidando a me. io sto qui tre sere. loro anche. provo a rilanciare con una proposta.

V – lui

“siamo in 3 per 3 sere. rendiamo la cosa interessante. fissiamo 3 incontri. ogni sera uno di noi deciderà per tutti. gli altri 2 sottostanno ai suoi ordini. tutto nel massimo rispetto e senza giochi pericolosi.”

per loro era già stato un salto nel vuoto il farsi avanti per il menage a trois. ma ora sono troppo su di giri per rifiutare questo ulteriore incremento dell’altezza dell’asticella.

non sanno cosa dire, ma è chiaro che stanno accettando.

“stasera decido io. domani lui e dopodomani siamo nelle mani della femmina. ok?”

lui chiede di aspettare ad alzarci da tavola. ha una erezione imbarazzante.

VI – lui

davanti alla mia camera succede quello che non si aspettano. a lui consegno le chiavi della mia stanza. le prende senza comprenderne il motivo.

“stasera ho deciso che tu dormi nella mia stanza e io con tua moglie.”

protesta. non erano questi i patti. prova a discutere.

la moglie non lo sostiene. questo lo smonta. lei è elettrizata all’idea e lo consola dicendo che domani sera faremo quello che vuole lui.

lì nel corridoio lei lo bacia appassionatamente. lo tasta nell’inguine. “vedi che piace anche a te l’idea” commenta. ci allontaniamo. io le palpo il sedere, in modo plateale.

“sei diabolico” mi dice.

VII – lui

di giorno ci ignoriamo. ho visto che a colazione parlavano e ogni tanto lui girava lo sguardo su di me.

non so se lei gli ha raccontato tutto. se gli ha detto che non ha aspettato neanche che aprissi la porta della camera per tirarmelo fuori e infilarselo in bocca. se gli ha detto come urlava, le parole che diceva. come si apriva le chiappe per farmi entrare il più possibile. come mi ha svegliato durante la notte, con la bocca, per essere scopata un’altra volta.

“hai avuto una bella idea. farlo non con il proprio marito è liberatorio. con lui non riesco a lasciarmi andare così. chissà lui quanto si è masturbato nella tua stanza. stasera me la farà pagare”. questo diceva al mattino, rivestendosi.

VIII – lui

“vorrei prendermi la rivincita, ma non ho armi contro di te. privarti di mia moglie sarebbe sì una cosa di cui dispiacerti, ma ti toglierei comunque un qualcosa che già non avevi. e poi non soddisferei nemmeno la mia fantasia. che forse è banale, ma la devo provare. ti voglio insieme a me per scopare mia moglie. voglio vederla in faccia mentre è sopra di me e tu le entri dietro. voglio scoparla a pecorina mentre ti fa un pompino. voglio vederla con i nostri due cazzi che le sborrano in faccia.”

girò la chiave per entrare. lei ci aspettava dentro.

IX – lui

al mattino mentre sono, ancora nudo, nel loro bagno, entra lei. si siede sul water come se io non ci fossi. nonostante ciò che abbiamo fatto nelle ultime due sere mi sento come se io stessi violando la sua intimità. ma se non è un problema per lei…

“stasera tocca a te” le dico guardandola dallo specchio.

“sì” e si morse la lingua, come a trattenersi dal dire qualcosa. che sorpresa potrà avere? le abbiamo appena fatto tutto quello che due uomini possono fare su una donna.

X – lui

siamo nudi, ai piedi del letto, in attesa di istruzioni. lei è sul letto, in lingerie, e si tocca mentre ci parla.

“l’altra sera mi è piaciuto molto vederti così umiliato mentre noi andavamo a fare sesso. c’è un altro modo in cui mi piacerebbe vederti umiliato. è una fantasia che non ti ho mai detto di avere. voglio vedervi insieme. voglio vedere due uomini che scopano. voglio vederti mentre lo lecchi ad un uomo bello, giovane e forte. voglio vederlo mentre ti scopa.”

lui è a bocca aperta. io non trattengo una risata. scuote la testa. prova a rifiutare. me lo guarda e dice “è troppo grosso”. non ha detto no, ha detto che è troppo grosso.

“io ho eseguito i vostri ordini. stasera decido io e non ti puoi rifiutare. quando doveva inculare me non era troppo grosso. sii uomo.”

XI – lui

gli spingo in basso la testa. è bravo, come tutti gli uomini. io guardo lei, che si masturba.

c’era amore nel modo in cui lei me lo stava preparando. con le dita affusolate, lucide di crema lubrificante, lo massaggiava e lo penetrava. mi ha guidato dentro di lui. lo baciava, lo succhiava, gli diceva parole all’orecchio che lo facevano tremare.

di nuovo nel suo culo. stavolta mentre lui scopava lei.

lei non l’ho quasi toccata. solo al mattino mi ha risvegliato con una fellatio.

XII – lui

saluti alla reception. lui fatica a guardarmi. è scontroso. lei è elettrizzata.

“come è stata questa esperienza? pensate di ripeterla un giorno?”

“no” “sì”

la bacio. all’orecchio le suggerisco: “comprati un fallo indossabile. gli piacerà e sarà meno traumatico se se lo fa fare da una donna.”

“grazie, mi lasci il tuo numero?”

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