La fotografa

I – lei

estate in città. che palle. tu devi lavorare. prendo il sole nuda in balcone. quando arrivi a casa mi trovi ai fornelli con indosso solo il grembiule. finiamo a scopare sudati nel letto.

mi telefona una amica. è una fotografa ed è una tipa imprevedibile. per questo non mi stupisco troppo della sua proposta.

quando arrivi a casa sto facendo la valigia. l’indomani parto con lei per la grecia. andiamo con la sua moto. non mi fai storie. mi dici solo: “ti ricordi l’ultima volta che siamo stati in grecia?”

II – lei

sono in piedi, totalmente nuda, davanti allo specchio nel bagno della stanza di un alberghetto dell’entroterra del peloponneso.

sento uno scatto e mi giro. Daria mi ha appena scattato una foto con la sua amata polaroid. si sente colta sul fatto.

“oh, scusami. non volevo. non ho resistito. eri così bella. se vuoi la distruggo.”

“ma figurati. è un piacere venire fotografati. perchè non l’hai detto prima? mi piacerebbe farti da modella. dai, fammela vedere.”

III – lei

la vacanza si trasforma e il nostro rapporto anche. io ormai sono la modella e lei la fotografa. tra polaroid e digitale io divento il soggetto, quasi sempre senza veli.

inizialmente c’è un certo pudore, poi non ci facciamo più caso. le prime foto me le fa in stanza. nei giorni dopo sfruttiamo spiagge isolate o libertarie. diventiamo sempre più audaci, a volte ci fermiamo lungo la strada e mi fa spogliare.

prendiamo un traghetto, per spostarci su un’isola. io salgo con addosso una gonnellina che il meltemi, il vento, sbatte qua e là. Daria da distanza cerca di cogliere il momento giusto in cui il mio sedere viene scoperto. in una mi si vede appoggiata al parapetto con, sullo sfondo, degli uomini che mi guardano.

IV – lei

adoro stare nuda in spiaggia sotto il sole. nuotare senza nulla addosso dà una sensazione di grande libertà.

il mio corpo attira molti sguardi. le posture che assumo per farmi fotografare incentivano il voyeurismo.

la seduco, flirto con la fotocamera. alla sera ci sentiamo entrambe eccitate. lei dice di sentirsi strana ad ammirare così tanto un corpo femminile. le dico di avere avuto esperienze saffiche. lei non se la sente, ma mi promette che se mai vorrà sperimentare lo farà con me.

V – lei

il cameriere di una taverna sulla spiaggia è bello e atletico. sembra molto fotogenico. gli parlo in inglese.

ci segue col suo motorino. Daria protesta, è un po’ imbarazzata, dice di non aver mai scattato foto porno, non sa se avrà la giusta ispirazione.

“ha chiesto solo di non essere inquadrato in viso.” la informo

VI – lei

all’inizio seguiamo le indicazioni di Daria. ogni tanto a lui cala l’erezione per le interruzioni e per l’imbarazzo. lo tocco sul perineo per risvegliarlo.

dopo un po’ ci lasciamo andare ed è come se fossimo soli. le foto migliori sono venute in quel momento. Daria è stata brava ad essere una discreta testimone. non mi sono neanche accorta che ce ne stava facendo così tante.

lui non è riconoscibile. le abbiamo guardate insieme per verificarlo. io sì, ci sono alcuni primi piani intensi.

“this should be the moment when i was getting into your ass”

VII – lei

Daria me lo ha fatto capire a gesti, con degli sguardi. non so che scusa ho detto per uscire dalla stanza.

mi sono seduta sul muretto ad osservare la baia nella notte. faceva freddo, avvolta solo da un pareo, ma ho atteso paziente.

quando è uscito ci siamo salutati. mi ha lasciato la sua email perchè gli spedissi alcune foto.

in camera Daria dormiva nuda, a pancia in giù con un cuscino che le teneva rialzato il fondoschiena. schizzi di sborra sulle natiche. per terra un preservativo.

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