I – lui & lei
“cos’hai stasera? sembri euforica.”
“niente, niente” si morde un labbro
“non è vero. mi nascondi qualcosa.”
siamo interrotti per un attimo dall’arrivo del cameriere.
“allora?”
“ok, ok. te lo dico. prima di venire qua ho scopato.”
“hai scopato? il giorno del nostro anniversario?”
II – lui & lei
“e come mai sembri ancora così su di giri?”
“perchè è stato bello. è stato bellissimo.”
“ma non sei andata a farti i tuoi soliti massaggi?”
“appunto. è lì che è successo.”
“con la tua massaggiatrice? è stata una cosa lesbo?”
“mmmhh… no.”
III – lui & lei
“stavo aspettando che arrivasse per farmi il massaggio. come al solito mi ero messa completamente nuda sul lettino. ormai abbiamo confidenza.”
“questo non me lo avevi mai detto… continua.”
“non te l’ho mai detto se no ti facevi strane idee su quello che succedeva durante i massaggi.”
“ah… perchè invece non è mai successo niente con lei?”
“beh… non proprio… ma questa è un’altra storia.”
“ok, raccontala allora. ce l’ho già duro.”
IV – lei
“come ti dicevo ero nuda sul lettino che aspettavo arrivasse, ma non è arrivata lei. era malata e c’era un sostituto. sì, uno. un ragazzo. un gran figo, pelle scura, tratti medio-orientali. si è scusato, non pensava fossi nuda. anche io mi sono scusata. c’è stato un attimo di imbarazzo. poi io ho detto che se per lui non era un problema io sarei rimasta così. lui ha detto che se non era un problema per me… tanto ormai mi aveva vista. ho cercato di guardarlo in mezzo alle gambe per vedere se c’era una reazione. ma all’inizio è stato molto professionale. verso la fine del massaggio, però, quando era nella zona dei glutei, mi ha chiesto se la mia massaggiatrice si occupava anche di quella zona. io mi sono girata, l’ho guardato, ho inarcato un po’ la schiena porgendogli le terga. e gli ho detto di fare pure quello che voleva.”
V – lei
“ha indugiato un po’. forse non era sicuro di avere colto il messaggio giusto. ma mentre pian piano con le dita si avvicinava io mugolavo e mi contorcevo e spingevo verso di lui il culo. alla fine mi ha passato le dita nel solco delle chiappe. una volta, poi di nuovo, poi si è soffermato sul mio sesso. ha cominciato a masturbarmi. io colavo come una porca in calore. scopami, gli ho detto. si è fermato un attimo. è corso fuori. sono rimasta un attimo interdetta. poi è rientrato, con un preservativo in mano. mi ha tirato in modo che le gambe penzolassero giù dal lettino. era grosso e duro e si muoveva benissimo. intanto continuava a massaggiarmi.”
VI – lei
“ad un certo punto con un pollice ha cominciato a premere sull’ano. si capiva che era in esplorazione, voleva tastare il terreno. gli ho afferrato il polso. per fermarlo. lui si è scusato. io l’ho guardato. non perdere tempo, gli ho detto, mettici subito il cazzo. mi piace prenderlo nel culo. mi ha inculato. a lungo, non veniva mai. alla fine gli ho fatto i complimenti per la resistenza. ha detto che era merito del fatto che prima di venire qua aveva fatto sesso con la sua ragazza.”
VII – lui
a braccetto per le viuzze del borgo antico, dopo la cena al ristorante, ci chiediamo se i vicini di tavolo o il cameriere avessero colto parti del tuo racconto. io mi fingo arrabbiato, proprio per il nostro anniversario dovevi mettermi le corna? tu chiedi perdono, mi chiedi cosa puoi fare per farti perdonare. ti spingo in un vicoletto. ti alzo la gonna e ti presso contro il muro. mi apro i pantaloni e ti appoggio il cazzo sul culo. tu pieghi indietro la testa, mi mordi un orecchio e mi sussurri:
“fai piano, che è ancora indolenzito, sai… ce lo aveva bello grosso.”
ti sodomizzo. ad ogni affondo mormoro: “troia”.
“troia… troia… sei una puttana… aaaahhh.”
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Bellissimo… me lo sono immaginato nelle viuzze di una cittadina minore, quasi un borgo, un po di nebbia a nascondere i corpi..
grazie