Il toro

I – lui

mi presento, elegantissimo, a casa loro. un attico in centro, palazzo con portiere, interni di lusso. lei ha un vestito aderente, molto scollato e che le arriva sotto al ginocchio. ai piedi delle scarpe con tacco a spillo così alto che fatica a camminare. lui è, come da istruzioni, completamente nudo, per stabilire fin da subito la gerarchia. tempo di stringerci la mano e vedo che lui già si è eccitato.

facciamo un po’ di chiacchiere di cortesia. lui ci serve il caffè.

II – lui

io sono seduto in poltrona, loro in piedi. ordino a lei di girarsi e di alzarsi il vestito, per mostrarmi il culo. le dico che è stata brava a non mettersi niente sotto, come le avevo consigliato. la faccio venire vicino a me in modo che con la mano io riesca a raggiungere il suo sesso. con le quattro dita le accarezzo la vagina, già abbondantemente bagnata, e con il pollice premo sull’ano. le chiedo se è pronta a fare tutto quello che le dico. e chiedo sempre a lei se il suo uomo è pronto a fare tutto quello che lei gli dirà. annuisce.

III – lui

io mi rivolgo solo a lei che poi riporta i miei ordini a lui. ripete con voce ferma ciò che le chiedo di dire. e il suo uomo esegue, si inginocchia ed estrae, dopo aver armeggiato con la cintura, il mio cazzo già in erezione. lei è girata e non può vedermi. così le faccio chiedere al suo uomo di descriverle il mio pene, di dirle quanto è grosso, quanto è duro e se è più grosso e lungo del suo. poi deve dirle come si immagina che lo userò su di lei. mentre parla fa su e giù con la mano, quasi ipnotizzato.

IV – lui

lo mando via e poi la afferro per le braccia, facendola cadere su di me. la faccio sedere sulle mie gambe e la faccio sistemare in modo che il mio cazzo penetri in lei. poi le faccio tirare giù la gonna facendo sì che da fuori non si capisca che lei è impalata sul mio membro eretto. lei ansima e geme, per l’improvvisa e immediata penetrazione. chiamo lui per farlo tornare e chiedo a lei di fare silenzio e di non far capire che la sto già scopando.

V – lui

lui rientra e ci guarda. “dimmi, secondo te la tua adorabile mogliettina è semplicemente seduta sulle mie gambe oppure sotto la gonna sta nascondendo qualcosa di più?” mi muovo un po’ ma lei è bravissima e rimane impassibile.

“uhm, immagino che come minimo si stia sfregando sul tuo cazzo” dice lui

“ma come?! guardala!” la afferrò sotto il mento, “tu mi vuoi dire che la donna che ti ha giurato eterna fedeltà è capace di stare con un cazzo fra le gambe e non lasciar trasparire la minima emozione? di guardarti sorridente con un cazzone nella pancia? pensi che sia così tanto troia da essere capace di ciò?” sento gli umori di lei che colano.

“forse hai ragione” mormora lui mentre io sussurro a lei di alzare la gonna. lo fa e lui sgrana gli occhi vedendo la figa spalancata dal mio sesso. lei si lascia finalmente andare e comincia a fare su e giù e ad ansimare. la caccio via.

“non è ancora il momento” dico.

VI – lui

andiamo in camera da letto. io mi fermo sulla porta e li osservo recitare la scenetta che gli ho impartito.

“amore, prendi la crema lubrificante e aiutami ad essere pronta per essere sodomizzata. e vedi di farlo per bene, hai visto quanto ce l’ha grosso? non è mica come il tuo”

osservo le dita unte di lui che entrano e le allargano lo sfintere con apparente facilità.

“con me non sei mai così morbida e aperta, perchè? faccio sempre una fatica boia a convincerti a darmi il culo.”

“tu mi rispetti troppo, anche quando mi vuoi fare il culo. non riesci a farmi sentire come la puttana che sono.”

VII – lui

“mi sembra pronta” mi dice girandosi verso di me.

“e tu sei pronto?” annuisce, un po’ stupito della domanda. “non mi sembra. mettiti come è messa lei.” un po’ titubante si posiziona con la faccia sul cuscino, la schiena inarcata, appoggiato sulle ginocchia e con il culo per aria. prendo la crema e me la spalmo sul cazzo. lei comincia a ridere.

“ben ti sta. ora impari come si fa a inculare qualcuno.”

lei si tira su e osserva da vicino il culo del suo uomo che viene violato in un atto omosessuale. ogni tanto si alza e mi lecca il viso sussurrandomi parolacce all’orecchio.

“inculalo. sbattilo. fagli sentire chi è un vero uomo. dopo sarò tutta tua. voglio sentire il tuo cazzo dove non ne è mai arrivato nessun altro.”

VIII- lui

lui è rimasto a dormire esausto nel letto. noi due abbiamo passato il resto della notte a scopare per il resto della casa. dopo essere venuto una prima volta sulla schiena di lui sono poi riuscito a durare molto a lungo donandole diversi orgasmi consecutivi.

al mattino ci siamo trovati io e lui, nudi, in cucina, mentre lei ancora dormiva sul divano del salotto. la recita era conclusa. abbiamo chiacchierato e lui mi ha confidato tutte le sensazioni che ha provato. io gli ho raccontato il resto della notte, in modo molto naturale

IX – lui

continuava a lanciarmi occhiate al mio pene, ora a riposo. ho incrociato il suo sguardo e ha capito che mi ero accorto dei suoi sguardi. è arrossito.

“lo rivoglio.” ha sussurrato mentre, appoggiato al piano della cucina, si piegava leggermente in avanti, con le gambe aperte.

“fai piano” ha aggiunto, “non voglio che lei si svegli”

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