I – lui
nei giorni prima ero sicuro di averla vista in compagnia maschile nella spiaggia del villaggio. quella sera invece era sola, al bancone del bar e la vedevo scrutare gli uomini presenti. la vidi rifiutare diverse avances da parte di uomini, in maggioranza più vecchi di lei, che sarà stata intorno ai trenta, forse qualcosa in più. bella, prosperosa e vestita provocante.
mi rivolse la parola diverse volte, e non solo per ordinare, e man mano che si faceva tardi, e il bar del villaggio si svuotava, era sempre più loquace con me, uno dei più giovani lì dentro, con i miei vent’anni scarsi.
qualche complimento, che cercai di ricambiare nella maniera migliore, e in breve il tono della conversazione fu chiaro. stava flirtando con me, in modo piuttosto diretto.
II – lui
le aprii la porta del bagno riservato ai dipendenti e la richiusi dietro di me. la richiesta era stata precisa. voleva sapere se valeva la pena aspettare che finissi il mio turno, se il mio pene valeva l’attesa. per tutto ciò ero già eccitato e quando mi abbassai i pantaloni mi fece fare una gran figura.
“ottimo” commentò. “ma ora ti devo dire perchè sto cercando un bel cazzone giovane e vigoroso. io e mio marito vogliamo soddisfare una mia fantasia, una nostra fantasia. voglio vederlo mentre viene inculato da uno come te. lui è giù abituato a prenderlo nel culo, ma di solito usiamo dei giocattoli erotici. con un uomo non l’ha mai fatto, non è gay, e non c’è bisogno che lo sia neanche tu. dovrai solo sodomizzarlo, niente effusioni. ci sarò io a guardarvi.”
III – lui
rimasi molto sorpreso, già pregustavo di scoparmi lei, credevo fosse in cerca di carne giovane per sè stessa.
“non c’è bisogno che mi rispondi subito. pensaci. io ti aspetto.” allungò per un attimo la mano e mi afferrò il cazzo alla base. “il fatto che tu ce l’abbia così duro mi fa ben sperare. dai che ci divertiamo. le ragazzine che ti scopi non ti concederanno tutte il culo. mio marito è un bell’uomo, ha un fisico muscoloso come il tuo, non ha peli. se ti fa senso basta che pensi sia una donna, la sensazione è la stessa, puoi pensare che ci sia io sotto di te.” mi diede una strizzata al cazzo e uscì dal bagno lasciandomi lì, con i pantaloni abbassati.
IV – lui
“hai visto che bello? ho scelto bene? deve essere grande circa come il dildo nero. ora sentirai la differenza tra quello e uno vero. sei pronto, amore?”
avevo detto sì. per merito di lei che mi aveva eccitato a dismisura. avevo la segreta speranza che poi ci fosse l’opportunità di scoparmi anche lei. inoltre non avevo dubbi sulla mia eterosessualità, e metterlo nel culo a uno non mi avrebbe cambiato.
me lo preparò con le dita, con la lingua. mi chiese se volevo aiutarla. usai solo le dita. poi lei me lo prese in mano, e fu quello l’unico contatto tra di noi, ma solo per guidarlo dentro.
prima, nel bagno, dopo che era uscita, mi ero tirato una sega per cui in quel momento riuscii a resistere più a lungo del normale. fu la prima di due lunghe inculate. venimmo tutti e tre, lei con l’autostimolazione.
V – lui
il giorno dopo, nel primo pomeriggio, stavo passando lo straccio nel bar vuoto.
“siamo chiusi” urlai sentendo qualcuno entrare. era il marito. voleva solo chiedermi una cosa. voleva che la sera tornassi da loro a scoparlo di nuovo. mi negai, va bene una volta, ma non era quello che cercavo. sì, sì, mi era piaciuto anche a me ma… in realtà faticavo un po’ a trovare motivi validi per rifiutare.
insisteva, insisteva, diceva che io ero perfetto per loro. io provai a rilanciare.
“ok, vengo. però stasera posso scoparmi anche tua moglie.”
esitò un attimo. pensai che avrebbe detto sì. ci sperai, ma scosse la testa. “no, questo no.” disse andandosene.
VI – lui
più tardi ripassò.
“hai cambiato idea?” gli chiesi
“ho una proposta.” rilanciò. “ti concedo mia moglie, ma in cambio voglio che i nostri ruoli si possano invertire. voglio essere io l’attivo e tu il passivo. e voglio che ce lo succhiamo a vicenda.”
“non sono gay, lo sai.”
“neanche io, non vedo dove sia il problema. a entrambi piacciono le donne. ciò non toglie che prenderlo nel culo sia una piacevole sensazione. concederti mia moglie per me è una cosa difficilissima.”
sperando che non notasse il rigonfiamento nei miei pantaloni, rifiutai. non potevo accettare. c’erano dei limiti. fin quando mi spettava la parte dell’uomo era un conto. uscì un po’ deluso, ma con un sorrisino.
“pensaci su. sei ancora in tempo a cambiare idea.”
VII – lui
la cosa un po’ mi stuzzicava. la curiosità era tanta. l’occasione sarebbe stata quella buona. o allora o mai più. ma non potevo farlo. va ben tutto, ma non potevo. andai in bagno, mi masturbai, in modo che mi passassero i cattivi pensieri e con la perdita dell’eccitazione mi convinsi definitivamente che il discorso era chiuso.
era tardi, stavo chiudendo il bar e rimettendo a posto. spensi le ultime luci e sulla porta vidi una sagoma. era lei che mi stava aspettando.
VIII – lui
“andiamo?” mi disse. era tremendamente sexy. avrei voluto scoparla all’istante. “dai, che da quando ho visto il tuo cazzo non vedo l’ora di sentirmelo dentro. vedrai che non te ne pentirai.” mi si strusciò contro, tastandomi l’uccello già duro. “non temere, ci andrà piano.” con una mano mi palpò il culo. “ci penso io a prepararti come si deve.”
avevo due immagini mentali mentre andavamo verso la loro stanza. io sul letto col culo per aria e lei dietro che mi leccava, e poi, a parti invertite, col mio cazzo a farsi strada tra quei glutei polposi. in fondo, mi dicevo, il marito posso pensarlo solo come ad un grosso giocattolo erotico, nel rapporto sessuale fra me e lei.