I – lui
sono stato un paio di mesi in quell’appartamento dell’undicesimo arrondissement. peccato che la scoperta la feci solo la penultima settimana. se ci si sporgeva dalla finestra del bagno nel sottotetto si aveva una bella vista dei palazzi vicini. di fronte, in un palazzo di un piano più basso, si vedeva un grande loft. dai lucernai e dalle vetrate che ne componevano gran parte delle pareti esterne si poteva vedere dentro, in particolare alla sera, se illuminato. l’arredamento sembrava molto lussuoso, di design.
una sera, da quella finestra, stavo osservando la città nella notte. colsi un movimento provenire da quella abitazione. non compresi subito ma guardando meglio vidi che c’era un uomo seduto sul divano. una donna in ginocchio davanti a lui andava su e giù con la testa.
II – lui
mentre con una mano scesi istintivamente a stimolarmi il cazzo continuai ad osservare la scena. lui era in giacca e cravatta, probabilmente il proprietario della casa. per cinque minuti non successe niente, poi capii che lui era venuto. rimasero un po’ a guardare la televisione. lei seduta in terra con la testa appoggiata alle cosce di lui.
stavo pensando di smettere di spiarli, probabilmente avevano finito, quando lui si alzò, la spinse sul tappeto, mettendola a pecorina e sollevandole la minigonna. riuscivo a vedere che portava delle autoreggenti e delle scarpe col tacco. non la vidi sfilarsi nessuna biancheria intima. lui si allontanò per un attimo, mentre lei rimaneva in attesa, in posizione.
III – lui
vidi accendersi un’altra luce, credo del bagno, poi lui ritornò in quello che era il salone e che era la stanza maggiormente esposta dalle vetrate. dai movimenti di lui capii che le spalmò sul sedere qualcosa preso da un flacone che aveva in mano. da questo fatto e da come si posizionò fui sicuro che la stesse sodomizzando.
di nuovo ci fu un lungo periodo in cui rimasero fermi, stavolta stesi sul tappeto, per riprendersi. ormai però volevo vedere come andava a finire e rimasi ad osservare.
IV – lui
lei si riassettò. come prima non avevo notato che si togliesse delle mutande, non notai nemmeno che se ne rimettesse, eppure si preparò per uscire e, presa la borsetta e scambiato un bacio con lui, uscì dalla casa. mi sporsi e dopo la vidi arrivare in strada, incrociando, proprio fuori dal portone un’altra donna. sono quasi certo che quella che incrociò fu la stessa che un minuto dopo entrò nella casa. vidi luci accendersi, l’uomo e questa donna passare in salotto, poi uscire e infine tornare, seduti sul divano davanti alla tv accesa. si erano cambiati, lui era in boxer e t-shirt e lei con una camicetta da notte.
V – lui
vidi la nuova donna tentare un approccio e infilare una mano nei boxer di lui, che però la respinse. assistetti ad un breve alterco che si concluse con lui che abbandonò la stanza. rimasi a guardare lei, visibilmente contrariata che col telecomando sembrava essersi messa a fare uno zapping nervoso.
la mia costanza fu premiata ancora una volta. con lui che se ne era andato presumibilmente a letto, lei decise di sfogare le voglie che lui non le aveva tolto. si sfilò le mutandine e, stesa sul divano, la vidi darsi a lungo piacere da sola. prima a pancia in su, poi in giù, con qualche puntatina anche sul retro.
VI – lui
ripensai a quando avevo visto le due donne incrociarsi in strada. chissà se lei sapeva dell’altra. chissà se il tentativo con lui voleva essere anche una verifica dei suoi sospetti. la prima donna mi era sembrata più giovane, ma nell’atto sessuale mi era apparsa fredda, sembrava aver subito la sodomia come un dovere, senza partecipazione. la seconda donna, anche solo nella masturbazione mi aveva dato l’impressione di essere molto più calda. ma lui si scopava la prima e non la seconda.
mentre ero perso in questi pensieri non avevo notato che lei era uscita sul bancone. stava fumando una sigaretta. era nell’ombra, ma credo fosse completamente nuda, nella fresca notte parigina. mi chiesi se poteva avermi visto, ma dubito essendo io al buio.
ne hai scritti parecchi di racconti. ti piace così tanto? cosa c’e’, per te , nello scrivere? e perchè scrivere porno?
questo l’ho aperto a caso. è diverso dai primi che ho letto. questo è più misterioso, meno porco, solo spiato. accennato. quasi un giallo. si diverso.
dove trovi le foto che metti? sembrano tutte sullo stesso stile.
c’e’ da qualche parte un racconto solo al femminile? I II III IV V lei?
Mi piace scrivere racconti erotici perchè tramite essi da vita ad alcune mie fantasie che magari non realizzo nella realtà oppure rielaboro vicende realmente accadute, o semplicemente per riviverle nella mente o per modificarle e renderle ideali. Sostanzialmente provo il bisogno di fissare negli scritti ciò che attraversa la mia mente.
Le foto le trovo su internet. Si assomigliano perchè le trasformo tutte in bianco e nero e forse perchè le scelgo tra quelle che mi piacciono.
DI racconti solo con “Lei”: nella pagina di La finestra (cioè racconti 31-60) ci sono ad esempio Libertà e La coda. Oppure La fotografa, Il biglietto, Il venditore ambulante (racconti 1-30), Consigli da amica, Sfida, Il libro (61-90), 30 e lode, L’amico, Cornetti per colazione, Pitone nero (91-120).
Forse ce ne sono altri, ne ho scritti talmente tanti che anche solo a sfogliare le pagine non li ricordo tutti, quindi forse qualcuno l’ho saltato. Sicuramente ne ho di ancora non pubblicati che sono tutti al femminile.
guarderò. anzi leggerò. sono curiosa.