I – lei
l’età media dei passeggeri della crociera nel mediterraneo era piuttosto alta. divenne quasi inevitabile fare amicizia con una coppia di nostri coetanei e, a giudicare dall’aspetto, a noi affini. entrambi molto belli. lei mora, capelli lunghi lisci, un corpo che, visto in costume da bagno, non passava inosservato per il seno abbondante, le gambe affusolate e il culetto sporgente. a ben vedere io e lei ci assomigliavamo molto. anche tu ed il ragazzo di lei non eravate troppo diversi, entrambi con un bel fisico scolpito, se non fosse stato che lui era biondo.feci volentieri amicizia con loro perchè, anche se non te lo dissi subito, quei due emanavano sesso. mi attiravano. entrambi.
II – lei
nei primi giorni ci fu solo qualche allusione. qualche complimento. una sfida scherzosa tra me e lei per chi aveva il miglior fisico. una battutina qua e là, degli apprezzamenti verso altri ospiti della nave, verso qualche marinaio da parte femminile e verso qualche bella signora da parte maschile. l’impressione e che tutti e quattro ci stessimo studiando.fu una sera, in uno dei bar della nave, che qualcuno fece notare che il numero di coppie gay presenti a bordo pareva essere piuttosto alto.
fu lei, poi, a dare il via a tutto, dicendo mentre rideva: “potremmo fare finta anche noi di essere accoppiati diversamente.”
io sentii ribollire qualcosa dentro di me e non potei trattenermi dal commentare: “per me non sarebbe affatto un problema, a me piacciono molto anche le donne.” feci una pausa, in cui tutti si resero conto di cosa avevo detto, e aggiunsi. “e, lasciatelo dire, sei una delle ragazze più sexy che abbia mai incontrato.”
ci fu un attimo di imbarazzo, sciolto dal sorriso di lei.
III – lei
la conversazione cambiò subito di tono. tutte quelle che prime erano vaghe allusioni diventarono riferimenti diretti. volle conoscere qualche mia esperienza. si mostrò, per il piacevole sgomento del suo partner, attratta dall’argomento lesbico, pur non avendolo mai praticato. tra una risata e l’altra, alla fine, sotto gli occhi sbigottiti di entrambi i nostri uomini, ci baciammo. in bocca, con la lingua, a lungo, premendo i corpi l’uno contro l’altro.tu sapevi di queste mie tendenze che però risalivano tutte a prima che ci mettessimo insieme. non ti aspettavi di assistere ad uno spettacolo da te sempre sognato.
noi ridevamo, eravamo su di giri, forse un po’ ubriache. voi due invece eravate impietriti e, apparentemente, a disagio. cominciammo a sfottervi per questo, fino ad arrivare ad una fatidica domanda: “ma perchè a voi uomini piace tanto vedere due ragazze insieme e poi avete invece così tanta paura di fare voi la stessa cosa?”
IV – lei
“è diverso.” provavate a spiegare. “il corpo femminile è bello e due insieme non stonano come due maschili.”
“dovremmo giudicarlo noi, non vi pare? è vero che molto spesso gli uomini non hanno un gran fisico ma se è solo un problema estetico mi sembra che voi due sareste due ottime eccezioni.”
“sì, ma per voi donne è più naturale. anche come amiche vi abbracciate di più e un rapporto sessuale può non essere molto più che delle carezze. per noi deve esserci necessariamente un qualche tipo di penetrazione ed è più difficile da accettare.”
“secondo me avete solo paura di ammetterlo, ma tanti di voi non lo disdegnerebbero affatto.”
V – lei
vi stavamo incalzando. ormai ci eravamo coalizzate verso un obiettivo che in realtà non sapevamo neanche noi bene quale era, ma che venne fuori da solo nella discussione. ci fu uno sguardo di intesa lungo alcuni istanti tra noi due ragazze. ognuna lesse nell’altra che entrambe volevamo andare avanti, a tutti i costi. fu sempre lei a lanciare la sfida:”allora noi stanotte andiamo a dormire insieme e chissà cosa faremo. se voi due volete esserci dovete stare alle nostre regole. dovete fare tutto quello che vi diciamo… e, se avete le palle, dovete lasciare fuori tutte le remore e le inibizioni.”
ti vidi cercare le parole per rispondere. e poi ti girasti verso di lui, udendo che dalle sue labbra era uscito un “ok, per me va bene.”
non trovasti nulla con cui ribattere. forse in realtà non volevi ribattere e forse eri contento che ti avesse tolto dall’imbarazzo di ammettere una cosa che volevi anche tu.
VI – lei
“spogliatevi” ordinò lei che ormai conduceva il gioco. ci eravamo spostati nella nostra ampia cabina. noi due eravamo sedute sul letto, ancora vestite.
“del tutto”. ribadì, visto che una volta rimasti in boxer indugiavate e non volevate mostrare i cazzi, già in tiro.prima ordinò al suo uomo, su cui aveva chiaramente più ascendente, di prenderti in mano il cazzo e poi di inginocchiarsi e metterselo in bocca. lui docile fece tutto senza protestare. sospetto che quella fosse una fantasia sulla quale avessero spesso fantasticato. l’impressione era comunque che fosse veramente la prima volta, per lui, di un contatto omosex.
anche tu, inaspettatamente, non facesti resistenza quando, sempre lei, vi chiese di mettervi a 69. osservare il mio uomo prendere in bocca un sesso maschile (a proposito, eravate entrambi ben dotati) era shockante, ma tremendamente eccitante.
VII – lei
fece stendere il suo compagno a pancia in giù sul letto. mi chiese se avevamo una crema lubrificante che io subito tirai fuori dalla valigia. vedendo che il flacone era proprio quello di un lubrificante anale (e che era mezzo vuoto) mi disse:”ah, allora sei proprio una porcellina. ora che so i tuoi gusti ci divertiremo ancor di più…”
stava per spalmarlo sulla zona anale del suo uomo quando si fermò e, con un sorrisetto, disse:
“no. preparalo tu il suo buchetto. io, se non ti dispiace, mi occupo di ungere il cazzo del tuo uomo.”
così facemmo, ed effettivamente fu più eccitante rispetto a che ci fossimo prese cura ognuno del proprio partner.
VIII – lei
“scusami, non sono io che ho voluto farlo”. gli dicesti mentre glielo spingevi dentro e lui faceva smorfie di dolore.vi lasciammo così, con te che cominciavi ad andare avanti ed indietro e lui che cominciava ad abituarsi. noi andammo nell’altra cabina. ci aspettava una notte saffica.
mi hai raccontato che appena abbiamo chiuso la porta tu ti sei sfilato da lui, che si è girato e ti ha detto:
“che cazzo fai? rimettilo subito dentro! stava cominciando a piacermi. ormai che l’ho preso nel culo tanto vale farlo per bene.”
io so che in quel momento ti sei sentito sollevato, perchè eri uscito solo per rispetto verso di lui, non certo perchè non ti stava piacendo. me lo hai detto. hai cominciato a scopartelo come fai con me.ti stava piacendo da pazzi e io so, anche se questo non me l’hai raccontato, che dopo che gli hai sborrato nel culo ti sei steso sul letto, gli hai passato il lubrificante e gli hai detto:
“dai adesso fammelo tu! scopami il culo! fammelo sentire.”
avete scopato tutta la notte, come abbiamo fatto noi due, lo si capiva da come eravate imbarazzati la mattina dopo.