I – lui
capii dal primo momento in cui la incontrai sul pianerottolo che avrebbe portato scompiglio. la nostra nuova vicina era la ragazza più sexy che avessi mai visto di persona. bellissima, con un fisico che rispecchiava proprio i miei gusti (belle gambe, bel culo) e guardaroba elegante e mediamente provocante.
lei viveva da sola nel monolocale a fianco del nostro bilocale. tutti i giorni, quando uscivo per andare a lavorare, o quando rientravo speravo di incontrarla e qulache volta capitava e lei si fermava volentieri a fare due chiacchiere. anche con mia moglie legò senza problemi, nonostante mia moglie si accorse da subito che io ero affascinato da lei.
mi chiedevo se fosse single o no, solo per curiosità personale, non avevo mire di nessun tipo. la vedemmo diverse volte in compagnia di un ragazzo, ma quasi mai con lo stesso.
II – lei
vedevo gli occhi di mio marito brillare tutte le volte che incontravamo la nostra vicina. non potevo biasimarlo, era molto bella, del tipo che piacciono a lui, ma ero molto invidiosa e gelosa. peccato perchè di suo era una brava ragazza ed era simpatica.
con l’arrivo dell’estate si presentò un problema, se così si può dire. le nostre stanze avevano le finestre confinanti, in un angolo rientrante del palazzo. essendo una costruzione vecchia non avevamo condizionatori per cui quando faceva caldo era normale dormire con le finestre aperte.
una sera la sentimmo. era senza dubbio in compagnia e si stavano divertendo. nel silenzio della notte li sentivamo fare l’amore. allungai una mano verso il sesso di mio marito e lo trovai in piena erezione.
“stavi pensando a me o ti eccita la nostra vicina?”
“pensavo a te.” disse, colto in fallo, senza convinzione.
“bugiardo.” dissi ridendo e mi abbassai per prenderlo in bocca. non lo facevo spesso ma quei rumori avevano eccitato anche me.
III – lui
la cosa capitò spesso nelle sere seguenti. la vicina aveva un attività sessuale decisamente frequente e l’uomo era spesso diverso. lo capivamo dalla voce, dal fatto che alcuni parlavano di più altri di meno, alcuni li sentivamo gemere altri erano perfettamente silenziosi tanto da far pensare a pratiche solitarie. inoltre alcuni la facevano gridare di piacere mentre con altri, evidentemente, faceva più fatica a godere.
inutile dire che tutto ciò contribuiva a farmela apparire ancora più desiderabile, ora che sapevo che era una piuttosto disinibita. invidiavo molto i suoi amanti.
in compenso in quelle sere venne risvegliata la passione anche fra noi due. non avevamo mai scopato così spesso da quando eravamo sposati. ormai, tutte le volte che li sentivamo, ci veniva voglia di imitarli e, seppur restando il più possibile in silenzio, ci davamo dentro. ammetto che molto spesso io fantasticavo di farlo con la vicina, sintonizzandomi sui sui gemiti più che su quelli di mia moglie e immaginando, nel buio, di averla sotto di me.
IV – lei
sospetto che mentre mi scopava pensasse più a lei che a me, ma per lo meno gli si era ridestato il desiderio e mi prendeva senza indugi, da vero uomo.
ovviamente non lo facevamo solo quando sentivamo lei. anzi, quando dall’appartamento a fianco non giungevano rumori ci sentivamo un po’ più liberi e, soprattutto io, mi lasciavo andare di più facendo anche io lo stesso baccano.
ed infatti una sera lei ci sentì perchè il giorno dopo mi fermò per le scale. sembrava rammaricata.
“ciao, scusa, io ieri sera senza volere vi ho sentito che, come dire, facevate l’amore e allora mi è venuto il terribile dubbio che anche voi abbiate sentito anche me qualche volta.”
“beh, sì, è capitato.”
“mi spiace, sono mortificata, non avevo pensato che si sentisse.”
“guarda che non è un problema. anzi ci hai anche risvegliato un po’ di voglie. sai com’è il matrimonio spesso smorza la passione.”
“no, non ci credo. tuo marito mi sembra uno così, scusa se te lo dico, così virile e macho. sono sicura che non ti ha mai fatto mancare quello.”
brutta faccenda. lei piaceva a mio marito e viceversa. non doveva scoprirlo.
V – lui
mia moglie, nelle settimane successive, diventò veramente una assatanata. ormai la vicina la sentivamo meno, sembrava essersi fatta più discreta, non so perchè. in compenso mia moglie ne aveva sempre voglia.
in più, in occasione del mio compleanno, mi fece una sorpresa graditissima. mi aspetto a casa preparandomi una cenetta a lume di candela per poi fare il dopo cena nella camera, anch’essa illuminata da tante candele.
mi fece sedere sul letto e poi improvvisò uno spogliarello, rimanendo in baby doll.
“è il momento del tuo regalo.” disse con voce roca e sensuale. “in questa stanza c’è qualcosa che hai sempre desiderato ma che non hai mai ricevuto in dono. stasera è il tuo momento. tutto ciò che vuoi è tuo.”
VI – lei
subito fu incredulo. non era sicuro che io avessi inteso esattamente quello a cui stava pensando.
inutile dire che quella sera fu praticamente solo preparazione. dopo essermi messa a pecorina e avergli chiesto di stimolarmi per bene e di spalmarmi tanto lubrificante, si apprestò a penetrarmi, ma l’eccitazione per lui era talmente alta che venne subito, dopo essere entrato solo con la punta.
ci fu tempo nelle sere successive per approfondire quella pratica, tabù fino a poco tempo prima per dei miei stupidi preconcetti. perfezionammo l’arte della sodomia e questo ci rinsaldò come coppia.
sono sicura che smise di pensare alla vicina mentre facevamo sesso. all’inizio l’avevo temuta come possibile rivale. ora pensavo che mio marito non sarebbe andato fuori dalla nostra coppia a cercare maggiori soddisfazioni.
lei non si sarebbe intromessa nella nostra coppia. questo pensavo. fino a quando, una sera, la sentii nuovamente fare sesso. senti la sua voce. e poi un’altra voce. femminile. da quel giorno la guardai con occhi diversi.