Il combattimento

I – lui

per essere preparato a dovere venni affidato alle sapienti mani di una signora. steso completamente nudo su di un lettino per massaggi venni per prima cosa depilato totalmente anche nella zona pubica e perineale. successivamente venni sottoposto ad un clistere. indossando dei guanti di lattice mi inserì una peretta nell’ano un paio di volte, accompagnandomi poi ad evacuare.

in seguito mi spalmò ovunque un olio che rese il mio corpo scivoloso e lucido, mettendo così in risalto i muscoli. attorno ai polsi e alle mani mi mise dei bendaggi, lasciando libere le dita. dopo che indossai una maschera aderente che copriva tutto la testa, volto compreso ma bocca esclusa, fui pronto.

II – lui

vennero a prendermi due donne e mi accompagnarono per un corridoio dandomi qualche pacca sul sedere ed facendo apprezzamenti sul mio corpo nudo.

entrai infine nella sala più grande del seminterrato della villa. era una stanza circolare, col tetto a cupola e con delle piccole gradinate lungo le pareti. al centro uno spazio ovale coperto da una superficie morbida.

numerose donne, urlanti ed eccitate sedevano intorno a quello che era il campo per la lotta, mentre il mio avversario era già dall’altra parte ad aspettarmi.

III – lui

venne dato inizio al combattimento. le regole non prevedevano colpi, ma solo prese, chiavi e atterramenti. l’esito della lotta sarebbe stato deciso dalle spettatrici e non era chiaro quali sarebbero stati i criteri per decidere il vincitore. essendo entrambi nudi era implicito che lo spettacolo che avremmo dovuto dare era sì quello di due maschi vigorosi in lotta fra loro, ma anche quello di due corpi che cercavano di trarre piacere l’uno dall’altro.

a causa della situazione, mentre ci stavamo avvicinando al centro per cercare il primo contatto, sfoggiavamo entrambi due potenti erezioni.

IV – lui

non era facile afferrare l’avversario. ci tenevamo a distanza con le braccia e quando qualcuno tentava un affondo spesso l’altro sgusciava via a causa del corpo viscido. con le gambe cercavamo uno sgambetto, scoprendoci inevitabilmente al rischio di un contrattacco.

ad un certo punto, sottolineato dall’approvazione del pubblico, ci avvinghiammo l’un l’altro. in basso i peni si incrociavano e sfregavano contro gli addominali.

riuscii per primo ad atterrare l’altro, sulla schiena. mi sedetti in pratica con il culo sulla sua faccia, coperta dalla maschera. sentii che fece saettare fuori la lingua. mi abbandonai un attimo per godermi la leccata ma questo gli diede modo di ribaltare la situazione.

V – lui

tra gli applausi mi spinse il suo cazzo verso la bocca. finsi un rifiuto per poi cedere alla pressione, questo era quello che voleva il pubblico.

all’olio si aggiunse il sudore. combattevamo da diversi minuti. lo sforzo e l’abitudine al contesto ci fece perdere l’erezione, ma in certe situazioni la riacquistavamo. come quando lo spinsi a terra, sulle sue ginocchia e mimai, senza effettivamente riuscire a penetrarlo, un atto di sodomia.

VI – lui

ogni tanto coglievo lo sguardo di qualche spettatrice. godevano nel vedere due maschi lottare davanti a loro. si esaltavano quando uno dei due sottometteva l’altro. anzi quando uno dei due si lasciava sottomettere. non era esplicito, non era dichiarato, ma entrambi recitavamo per il pubblico, ed entrambi sapevamo che a turno era giusto farci umiliare di fronte a quelle donne.

non so per chi tenessero. non so se le attirava di più il maschio dominante o quello che soccombeva. probabilmente ad alcune uno ed altre l’altro.

VII – lui

ero a terra. il mio avversario per cercare di insinuare il suo uccello tra le mie chiappe non premeva più sulla mia schiena. avrei potuto ribaltarmi e uscire da quella situazione. ma guardandole capii cosa desideravano. la lotta era durata abbastanza, era tempo che uno dei due prevalesse definitivamente. finsi dolore e rifiuto, ma in realtà allentai i muscoli che serravano lo sfintere anale, lasciando che il grosso pene unto vi scivolasse dentro senza difficoltà.

venne portato in trionfo mentre io giacevo a terra, osservato con lussuria da alcune di loro. lui ora ne avrebbe scelte alcune e si sarebbe appartato con loro.

a me toccava un altro combattimento. vidi arrivare il nuovo sfidante. era una donna, piuttosto muscolosa e dall’aspetto non rassicurante. già mi si riproponeva il dilemma: sfruttare la mia forza superiore alla sua o soccombere nuovamente godendo di ciò?

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