I – lei
il mio ragazzo si era addormentato, steso a pancia in giù sul telo da mare, in una spiaggetta di un isola greca. io ero seduta al suo fianco ma ero ben sveglia. eravami entrambi nudi, ci piaceva mettere in mostra i nostri corpi. il mio, in particolare, era lucido per la crema che mi ero spalmata.
al nostro fianco un ragazzo, forse poco più grande di noi, completamente rasato, con alcuni piercing e con un fisico niente male, mi guardava con insistenza. io cominciai a ricambiare gli sguardi, in parte lusingata dalle sue attenzioni e in parte perchè era comunque un bel vedere anche lui. non riuscivo, nonostante ci provassi, a scorgerne il sesso. lui, quasi come se se ne fosse accorto, si sistemò meglio ponendo in vista il suo sesso. anche tra le gambe era glabro e sfoggiava un piercing sulla punta del pene. pene che faceva la sua porca figura, pur essendo molle.
II – lei
ad un certo punto mi alzai per andare in acqua. gli passai vicino, più di quello che sarebbe stato necessario, e mi avviai verso il mare, ancheggiando più del normale. percepivo il suo sguardo alle mie spalle. a metà strada mi girai un attimo e lo guardai. lui era ancora seduto, ma interpretando quello sguardo come un segnale, cominciò ad alzarsi anche lui.
non mi girai più. arrivai sul bagnasciuga e mi gettai in acqua, iniziando subito a nuotare, allontanandomi da riva. mi diressi verso un gruppo di scogli, dove mi arrampicai, rimanendo seduta con le gambe a mollo. dalla spiaggia non mi si poteva vedere.
III – lei
poco dopo arrivò nuotando anche lui. si fermò, mi cercò con lo sguardo. ci fissammo. sembrò attendere un mio cenno, poi con qualche bracciata mi raggiunse. mi afferrò una gamba e si tirò leggermente fuori dall’acqua. io mi stesi sulla schiena, allargando le cosce. la mossa sembrò concordata perchè lui non attese un istante prima di tuffarsi con la bocca sul mio sesso, iniziando a leccarmi in maniera divina.
io venni, più volte, e non mi preoccupai di limitarne la testimonianza sonora, tanto attorno a noi non c’era nessuno.
finito il suo lavoro, si lasciò scivolare in acqua e cominciò ad allontanarsi. io provai a fermarlo, volendo ricambiare, ma lui mi disse, in inglese: “maybe later”
IV – lei
tornata al nostro ombrellone vidi che il mio ragazzo si era svegliato. il mio amante occasionale era anche lui tornato sul suo telo e mi guardava sorridendo.
“ti ho guardata mentre uscivi dall’acqua.” ebbi un leggero colpo al cuore, temendo che avesse capito cosa era successo. “sei bellissima. mi fai venire voglia di scoparti. anzi, quando arriviamo in stanza voglio leccartela fino a farti venire.”
“peccato che prima dormivi.” dissi, impavida. “ho nuotato fino a quegli scogli. sembrava il posto ideale per farlo alla luce del sole senza essere visti da nessuno.”
“sei proprio una porcellina viziosa. sei matta. ci avrebbero potuto vedere.”
“non è vero. tu da qui non mi avresti visto se l’avessi fatto con qualche sconosciuto.” mi venne spontaneo lanciare una occhiata al nostro vicino. “e poi, se anche ci vedeva qualcuno, sarebbe stato solo più eccitante, o no?”
“dai, torniamo in camera, mi hai fatto venire una gran voglia, guarda!” indicò il suo pene, rosso e ritto verso l’alto.
V – lei
“ma se mentre tu dormivi io l’avessi fatto veramente, magari con il nostro vicino, che non era niente male, cosa diresti?” gli dissi mentre me la stava leccando, sul nostro letto.
“confermerei che sei una porcellina viziosa.” disse interrompendosi e ridendo, mostrando di non credere minimamente alle mie parole.
“ah, e così guardi gli altri ragazzi nudi in spiaggia?” mi chiese interrompendo nuovamente il cunnilingus. questa volta il tono era sempre sul divertito, ma coglievo una punta di vera gelosia.
“sì, aveva un bel cazzo, depilato e con il piercing. tu eri lì che dormivi, io mi guardavo attorno. qualcosa in contrario?”
“l’hai guardato proprio bene. mi sa che ti devo punire. girati che ti sculaccio.”