I – lui
“come stai? è tanto tempo che non ci si vede.”
incontro fortuito con una mia ex. ci eravamo lasciati bene. caratteri incompatibili, non avrebbe mai funzionato più di qualche mese. peccato perchè il sesso con lei era esplosivo.
“come sei bella! sei quasi meglio ora che dieci anni fa. come mai così elegante?” aveva una gonna al ginocchio ed una giacca e camicia firmate. ai piedi due scarpe col tacco altissimo.
“sono in giro per lavoro. anche tu devo dire che ti sei conservato bene. i tuoi coetanei hanno tutti la pancetta. ti vedo in forma.”
“grazie. cerco di mantenermi bene. tu? novità?”
“ora sono sposata…”
“hai trovato uno che ti sopporta? complimenti”
“vedo che fai sempre lo stupido tu!” mi tira un buffetto.
II – lui
ci fermiamo in un bar a bere un caffè e ci raccontiamo le nostre vite. dopo alcuni minuti frenetici in cui ognuno aggiorna l’altro più che può arriva un momento di pausa. lei si appoggia allo schienale. e ci guardiamo in silenzio.
“mi ha fatto molto piacere rivederti.” dice lei. “è un peccato che tra noi non potesse funzionare, perchè per il resto…” sospende la frase ed io colgo i sottintesi.
“per il resto cosa?” fingo di non avere inteso.
“hai capito benissimo.”
“no, cosa.”
“sei proprio un narciso. vuoi sentirtelo dire. e va bene. volevo dire che con te il sesso era fantastico. non ho più trovato un uomo così bravo. e così dotato.”
“con tuo marito come va?”
“lasciamo stare…”
sembra pensierosa, si mette a fissare la tazzina.
“quanto tempo hai ancora?” le chiedo.
III – lui
si sta rivestendo in fretta e impreca con se stessa.
“sono una stronza. non dovevo farlo. sono una stupida.”
io sono steso sul letto e mi sto gustando i momenti appena trascorsi.
“dove cazzo sono le mie mutande?” rivolta le lenzuola alla ricerca del capo di lingerie.
“fai a meno di metterle. le cerco io e te le ridò la prossima volta.”
“non fare lo stronzo. non ci sarà una prossima volta. sono una donna sposata.”
“ma insoddisfatta a giudicare da come ti sei concessa.”
“fanculo!” mi urla, rinunciando alla ricerca e correndo fuori sbattendo la porta.
non ci siamo lasciati numeri di telefono. lei sa dove abito. io penso che tornerà.
IV – lui
sto girando le chiavi nel portone quando la vedo scendere da una auto parcheggiata e corrermi incontro.
“non eri una donna sposata?” le chiedo, bastardo più che mai.
“vaffanculo. l’altro giorno ti ho visto entrare con una.”
“sì. è sposata anche lei.”
“stai zitto. non sono venuta per parlare.”
“ma per fare cosa?”
“stronzo. per farmi scopare.”
V – lui
siamo stesi, sudati nel letto. lei ha la testa appoggiata sul mio petto e con la mano giocherella col mio pene, ormai in stato di riposo.
“non ti ricordavo così appassionata del sesso anale.”
“mi mancava.”
“al tuo maritino non piace?”
“non sa fare. non mi eccita abbastanza.”
“ma lo sa che lo tradisci?”
“sei pazzo? neanche per idea.”
VI – lui
un giorno ricevo un sms. “mio marito ha scoperto tutto. mi ha seguito e ci ha visto. addio”. provo a chiamarla ma non mi risponde. non si fa più vedere.
passano alcuni mesi e comincio a dimenticarla. mi dedico ad altre donne, tutte rigorosamente sposate.
un giorno, all’improvviso, la trovo sotto casa che mi aspetta. non mi dice nulla. soltanto: “andiamo di sopra.”
non mi lascia neanche il tempo di entrare in casa che già mi ha estratto il cazzo dai pantaloni.
VII – lui
“cosa è successo? hai mollato tuo marito?” le chiedo al termine di una scopata interminabile.
“al contrario. da quando ha scoperto che lo tradivo è migliorato. è migliorato il sesso fra di noi. ha cominciato a scoparmi come si deve. abbiamo passato un weekend senza alzarci dal letto. non lo avevamo mai fatto. gli ho chiesto a cosa era dovuto questo cambiamento. non lo sapeva neanche lui. poi parlando abbiamo capito che ad eccitarlo era il fatto che gli avevo messo le corna. abbiamo passato alcune settimane ad elaborare e capire i nostri nuovi sentimenti. alla fine abbiamo deciso di comune accordo che posso tradirlo come e quanto voglio, a patto di non tenerlo all’oscuro. cosa ne dici? sei contento?”
“moglie troia e marito cuckold. un classico.”