I – lei
“tieni, scopami con questa.” mi dice la mia amica passandomi una cintura pelvica, di quelle con un cazzo finto sul davanti.
da un po’ di tempo ci siamo fatte prendere da questa passione lesbica, la prima per entrambe. l’abbiamo tenuta nascosta a tutti, anche ai nostri rispettivi ragazzi anche se sarebbero solo contenti di venirne a conoscenza, come tutti gli uomini.
mi sorprende l’oggetto che mi ha dato. non l’ho mai usato. lo indosso e provo ad usarlo su di lei. dopo un po’ imparo il movimento corretto e prendo il ritmo. il pene finto è piuttosto grosso ma la mia amica lo prende senza difficoltà. io sono stimolata dalla pressione che ricevo contro il monte di venere e riesco a venire anche io.
II – lei
me lo slaccio e me lo sfilo. poi le chiedo:
“ma da dove salta fuori questo coso?”
“è uno strap-on. si chiama così. l’abbiamo preso in un sexy shop. ti è piaciuto?”
“sì. è stato molto strano, ma mi è piaciuto. ma tu l’avevi mai usato?”
“beh, non come ora. le altre volte ero al tuo posto.”
“al mio posto? ma hai un’altra?” mi stupisco io stessa della domanda, mi nasce un sentimento di gelosia. pensavo di essere l’unica con cui scopava.
“no, ma che dici. lo uso col mio ragazzo.”
la risposta mi tranquillizza ma sono ancora più stupita.
III – lei
“cioè… vuoi dire… se tu stai al mio posto… quindi lo metti… nel culo? scopi il tuo ragazzo nel culo con questo?”
“certo. ti stupisce molto?”
“tantissimo. non me lo immagino proprio il tuo ragazzo. è così… virile… figo. non me lo vedo.”
“invece è proprio quello il bello. non perde nulla della sua virilità quando mi offre il suo culo, pronto per essere sodomizzato. dovresti vederlo: è bellissimo. anzi, dovresti provare anche con il tuo. l’inversione dei ruoli è fantastica. sentirlo gemere sotto di te, totalmente abbandonato al tuo volere. è una cosa indescrivibile. quasi vengo solo a pensarci.”
IV – lei
alla sera sto facendo l’amore con il mio uomo. sono un po’ più intraprendente del solito. lo spingo a pancia in giù e gli salgo sopra alla schiena, massaggiandolo strusciando il mio corpo sul suo. ad un certo punto mi ritrovo con il pube che preme contro le sue chiappe e faccio istintivamente avanti e indietro, proprio come se dovessi scoparlo. il gesto mi eccita. vorrei avere legato alla vita un cazzo finto per penetrarlo. in mancanza di quello scendo con la mano e la infilo fra le sue natiche. con il dito gli stimolo l’ano. lui sembra non opporsi.
comincio a spingere ed il dito comincia ad entrare.
“cosa fai?” mi chiede lui, girandosi.
“ti dà fastidio. se vuoi smetto.” ma mentre lo dico continuo a spingerlo dentro e a rotearlo. lui sembra pensarci un po’ su.
“no, no. continua pure.” dice e poi affonda il volto nel cuscino, inarcando la schiena e dandomi maggiore accesso alla zona.
comincia ad ansimare, godendo del mio stimolo. mi viene una idea. vado verso il mio comodino. lui geme e mi dice di non smettere.
“tranquillo. lasciami fare.”
V – lei
“e poi cosa hai fatto?” mi chiede la mia amica. siamo ad un bar. le sto raccontando dell’ultima scopata col mio ragazzo.
“ho preso il mio vibratore e il lubrificante che di solito usa lui quando mi vuole fare il culo.”
“e glielo hai messo dentro?”
“sì, quasi di sorpresa, lui non stava guardando. è entrato facilmente. dopo ha goduto in una maniera diversa dal solito. una maniera un po’ più femminile.”
“so cosa intendi. dimmi una cosa: dopo ne avete parlato?”
“no. non abbiamo detto una parola. quando si è ripreso mi ha preso in modo un po’ brutale, mi ha inculato. sembrava voler ribadire i ruoli.”
“sì, lo fa anche il mio a volte. sono contenta che anche voi vi siate aperti a queste esperienze. il prossimo passo è uno strapon, te lo consiglio.”
una fantasia femminile al maschile però. non so come dire, forse vorresti che la tua lei avesse fantasie come queste. io non ne ho per esempio. anche se a un uomo piace, da un punto di vista teorico, poter concretizzare tutto, non è nemmeno giusto che ogni fantasia venga condivisa e realizzata. a volte penso che vorretse delle donne disposte a qualsiasi cosa, tutto, ma un angolo di pudore e mistero, per entrambi, è il vero luogo del desiderio e del rinnovo del piacere.
ovviamente anche quando scrivo al femminile è inevitabile che ci finisca dentro la mia natura maschile.
sono d’accordo con quello che dici, comunque.
riguardo a questa fantasia, ciò che trovo estremamente stimolante, ed è quello che ho cercato di rendere con questo racconto è quando la voglia di fare tali pratiche proviene più dalla donna che dall’uomo.
secondo me ormai le donne si adattano. dicono si a tutto. convinte cha la seduzione su un uomo passi sempre e comunque solo dalla totale predisposizione al sesso. vera o presunta. secondo me voi uomini ormai non ci capite più un cazzo. tutte vogliose tutte in estasi disponibili a tutto. sarà vero?
davvero sei d’accordo con me? dai ti piace che lei dica sempre si, anzi, che lei dica – e faccia- senza nemmeno che tu chieda.
Ovviamente mi piace se dicono sempre sì e se fanno senza che io chieda. Ma non mi è mai capitato che dicano sempre sì e che facciano senza che io chieda. Le donne dei miei racconti, seppur in alcuni casi si basino su episodi reali, non sono reali. Sono ideali.
Detto questo sono comunque d’accordo con quello che dici. Ad esempio a me non piacerebbe una che si lascia fare qualsiasi cosa, se lo fa per farmi contento. A me piace se lo fa per farsi contenta. E mi fa impazzire quando colgo in lei degli accenni di quelle che sono le sue reali fantasie, oppure quando non capisco se certe cose che mi dice se le inventa o sono vere. Io con le mie donne non ho mai esplicitato tutte le mie fantasie e, dirò di più, non tutte le mie fantasie le voglio realizzare veramente.
invece dovresti provare i no. i non so, i vedremo, i stai scherzando. ma non come una frustrazione. come un “non sai ancora come sono e nemmeno io so come sarò con te”. una cosa così.
i “no” li provo, tranquilla.
ed effettivamente i “no” che piano piano si trasformano in “sì”, oppure che non so ancora se si trasformeranno in “sì”, sono stimolanti.
ma un uomo che vuole lo strapon…è un gay latente?
Fino a prova contraria all’altro capo dello strap on di solito c’è una donna e fare sesso con una donna mi sembra più una cosa da eterosessuali. 🙂
Essere gay vuol dire essere attratti dagli uomini e non dalle donne. Apprezzare la penetrazione anale non ha nulla a che fare con le preferenze sessuali sul genere del partner.
L’unica considerazione che mi sento di fare è che un uomo che è capace di superare le remore che la (in)cultura impone sul discorso di subire una sodomia dimostra probabilmente una maggiore apertura mentale, che lo potrebbe portare a considerare con maggiore serenità l’ipotesi di avere un rapporto omosessuale. Mi spingo anche a ipotizzare che un uomo che non ha paura di sembrare meno mascolino nel subire un rapporto anale, avrà anche meno paura di vedere messa in dubbio la sua eterosessualità nel caso sperimenti un rapporto gay.
Poi ognuno è fatto a modo suo e le distinzioni etero-gay sono probabilmente molto più labili di quello che pensiamo.
non voglio offendere è solo una curiosità?