I – lui
sole, vento e salsedine. il rumore sordo e costante del traghetto. non c’è molta gente in questo periodo, ancora all’inizio della stagione turistica. il tratto di mare che separa l’isola dalla sua sorella minore, nostra destinazione, è abbastanza tranquillo.
mi sono spogliato degli indumenti da motociclista ed ora prendo il sole a torso nudo in cima al ponte della nave. siamo appena partiti. ad occhi chiusi sento della gente che si siede sulle panche di fronte a me.
è una famiglia insolita. l’uomo, oltre la cinquantina, è parzialmente calvo, sovrappeso e non è certamente un adone. ha un abbigliamento non propriamente da vacanza. sotto alla giacca, che si toglie, ha una camicia sudata. al polso si nota un orologio costoso. con lui un ragazzino, all’inizio dell’adolescenza. disdegna il panorama, preferendo concentrarsi su una piccola console da videogiochi portatile.
II – lui
poi c’è lei, quella che immagino sia la seconda moglie dell’uomo. troppo giovane per essere la madre del ragazzo. troppo intima negli atteggiamenti per essere l’altra figlia dell’uomo.
è una donna che non avrà raggiunto la trentina. un viso bellissimo, anche se parzialmente nascosto dagli occhiali da sole. due labbra carnose, pelle abbronzata. capelli molto lunghi, ondulati, neri e mossi dal vento.
una maglietta, attillata e scollata, mette in evidenza un seno generoso e apparentemente molto sodo, probabilmente ritoccato chirurgicamente. attraverso il tessuto chiaro si scorgono le piccole protuberanze dei capezzoli. sembra non portare reggiseno.
sotto porta una gonnellina, che lascia scoperte due gambe lunghe e ben tornite. ai piedi ha dei sandali con la zeppa e con i lacci che salgono, intrecciandosi, attorno alle caviglie ed ai polpacci.
III – lui
è difficile distogliere lo sguardo da quella donna. noto che altri uomini sul traghetto la sbirciano, magari di nascosto dalla propria. non è difficile immaginare quale sia la relazione che la lega all’uomo che la ostenta, insieme all’orologio.
mentre la guardo la immagino a letto con lui. probabilmente lui di solito sta steso sul letto e lei lo cavalca, facendolo godere in un attimo e restando forse insoddisfatta. una donna come quella dà l’impressione che non possa accontentarsi di quello che puoi dargli un uomo non più giovanissimo. chissà, forse hanno una collezione di vibratori con i quali lei può darsi piacere da sola o con i quali l’uomo può sopperire alla sua mancata vigoria.
IV – lui
si è alzata, facendo girare numerose teste, e si è messa ad osservare il mare appoggiata alla ringhiera. la posizione, leggermente piegata in avanti, e il vento che sbatte qua e là la sua sottana amplificano i desideri da voyeur degli uomini lì attorno.
grazie alle folate più sapienti e birichine, riusciamo a scorgere per un attimo l’attaccatura delle natiche e ad immaginarci che sotto abbia un costume alla brasiliana. se così non fosse, l’unica alternativa che rimane aperta in base alle evidenze è da rischio infarto per qualcuno, se il vento dovesse compiere il gesto da tutti sperato.
V – lui
sbarcati dal traghetto seguo in moto, rimanendo distante, la loro lussuosa automobile che uscita dal paese si infila presto nel cortile di una casa sul mare. passo oltre, ma giro subito nella deviazione che porta alle piccole calette che si trovano nella costa sotto la casa. ho la speranza che scenderanno proprio in una di quelle spiaggie. vorrei vederla anche in costume.
la mia speranza è soddisfatta quando, nel tardo pomeriggio, li vedo scendere lungo un sentiero che dalle case porta al mare. piantano un ombrellone, l’uomo apre una sedia e vi si piazza sotto a leggere. il ragazzino e lei, invece si tolgono rispettivamente t-shirt e pareo. e si dirigono verso il mare. la guardo e deglutisco.
per un attimo, mentre si sfilava il pareo, ho avuto l’impressione che fosse completamente nuda. poi mi sono accorto che era “soltanto” in topless. e che topless. il seno sembra effettivamente essere uno spot perfettamente riuscito della chirurgia plastica.
sotto ha un tanga, molto ridotto. i glutei, che immagino siano naturali, fanno concorrenza in quanto a perfezione, con le tette.
per fortuna la spiaggia è poco frequentata.
si buttano in acqua. lei nuota verso il largo, poi torna indietro. il ragazzino rimane a riva, uscendo e rientrando in acqua e tuffandosi contro le onde.
VI – lui
provo ad immaginare quali ripercussioni sul suo sviluppo sessuale potrà avere per lui il fatto di avere una matrigna del genere. si formerà delle fantasie incestuose? forse già ora si masturba furiosamente pensando a lei. quando sarà dell’età giusta lei magari lo userà come oggetto sessuale, in vece del padre. oppure lui la rigetterà, essendo la donna di suo padre, e svilupperà gusti o feticismi particolari. magari la presenza di lei, così prorompente, così ostentata, lo farà diventare omosessuale.
perso in questi pensieri vengo risvegliato dalla figura di lei che risale dal mare, gocciolante, strizzandosi i capelli e va a stendersi al sole. da dove sono io, essendo il tanga nascosto dalla curva dei glutei, sembra effettivamente completamente nuda. l’uomo dalla sedia la guarda, tronfio e orgoglioso di cosa i suoi soldi abbiano potuto comprare.
VII – lui
alla sera, in paese, li ho visti passare mano nella mano, mentre ero seduto in una pizzeria. lei era bellissima, con un vestito lungo e svolazzante, probabilmente anche leggermente trasparente.
durante la notte, tra le lenzuola sudate e con il cazzo in mano, ho visualizzato mentalmente alcune situazioni. io e lei nudi durante un bagno notturno con conseguente sesso sul bagnasciuga. il mio cazzo tra le sue tette. lei che sul traghetto, misteriosamente privo di altre persone, si china maggiormente offrendomi il posteriore. lei che nel letto, a pecorina, mi chiede di incularla mentre il suo uomo ci guarda e umiliato, si masturba.
a volte ci si accontenta delle fantasie.