Le lezioni

I – lui

“sta per arrivare. ti metto la benda.” mi disse con tono deciso la mia donna. ero seduto sul letto completamente nudo, con il cazzo che saltuariamente si induriva se mi soffermavo a pensare a cosa mi aspettava per la serata.

dopo che mi ebbe sistemato per bene la benda sugli occhi, impedendomi totalmente la vista, uscì dalla stanza dicendo:

“aspettaci qui. intanto spalmati l’olio.”

allungai la mano verso dove sapevo che stava il flacone. cominciai a spalmarmi su tutto il corpo una crema per massaggi che avrebbe reso lucida la pelle ed evidenziato i muscoli. indugiai a lungo, mettendone in abbondanza, sia sul pene che nella zona dell’ano, in modo che fossero entrambi ben lubrificati.

II – lui

io non vedevo mai la nostra ospite e non avevo modo di sapere chi fosse, dato che la mia donna si premurava di evitare che questa facesse sentire anche solo la sua voce.

sapevo solo che a volte erano delle sconosciute anche per lei, ma altre volte invitava delle sue amiche o conoscenti. questo faceva sì che tutte le volte che incontravamo delle sue amiche io mi chiedevo se fossero mai state ospiti dei nostri giochetti perversi. questo mi metteva in imbarazzo con gran divertimento della mia donna.

solo una volta una amica, mentre venivamo presentati, si lasciò scappare, più o meno volutamente, che già mi aveva visto. io capii a cosa si riferiva ed arrossii pesantemente. tra l’altro era una ragazza bellissima, elemento che rendeva più eccitante la situazione.

III – lui

“eccolo.” sentii la voce della mia donna, mentre si apriva la porta della stanza.

“alzati.” capii che si rivolgeva a me, anche se non la vedevo.

mi alzai e mi misi in mostra, come facevo sempre. feci una giravolta, per far osservare bene il mio corpo, reso perfetto da tante ore di palestra.

“vedi. è già eccitato.” la voce della mia donna non mentiva. il cazzo infatti era già andato sull’attenti.

le sentii confabulare sottovoce. poi lei venne verso di me a baciarmi sulla bocca. con una mano mi afferrò i coglioni, come segno di dominio.

“sei pronto?”

io annuii.

IV – lui

“prova prima con un dito.” la mia donna stava spiegando le mosse da fare. il tutto era visto come una lezione, per far imparare alle nostre ospiti una pratica a loro ignota.

“sentigli il cazzo con l’altra mano. senti quanto è duro. significa che gli piace. ora è completamente in tuo potere. a questo punto dovresti sussurrargli nell’orecchio delle frasi sconce. puoi dirgli di tutto. quello che gli farai. oppure puoi confessare le tue voglie più nascoste. può essere il momento giusto per raccontargli di averlo tradito, se a lui piace sentirselo dire.”

il copione era quasi sempre lo stesso. eppure mi eccitava come la prima volta.

“ecco, usa sempre molto lubrificante. lui adesso si è già preparato, ma tu dovresti spalmarglielo per bene anche dentro il suo buco. poi gli appoggi la punta. non spingere. fagliela sentire, fagliela desiderare un po’. continua a parlargli. digli quanto è eccitante vederlo mentre offre il culo. stimola la sua voglia. se sei brava sarà lui a farsi indietro, ti basterà stare ferma e vedrai il cazzo di gomma che viene inghiottito. ecco, così, vedi. poi puoi cominciare ad andare avanti e indietro. fai un movimento leggero e continuo, senza strappi.”

V – lui

una volta le cose si sono svolte in modo un po’ diverso. la mia donna era più silenziosa. non spiegava niente. la cosa fu più diretta. mi sentii prendere senza troppi preamboli.

c’erano anche altre cose diverse dal solito. le mani che mi tenevano i fianchi erano grandi e forti. il pene che si stava facendo strada nelle mie viscere aveva una consistenza diversa, più reale.

mi stava facendo scopare da un uomo. non era mai capitato prima. pur non avendo tendenze omosessuali non mi opposi. mi lasciai fottere, facendo finta di niente. e mi godetti la scopata.

dopo nessuno di noi disse nulla a riguardo. entrambi facemmo finta che non me ne fossi accorto.

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