I – lui
ci eravamo conosciuti tramite internet. aveva messo un annuncio un po’ particolare su un sito. io avevo risposto e, dopo un periodo di conoscenza telematica, aveva scelto me fra alcuni pretendenti e ci eravamo incontrati per verificare se le affinità esistevano anche dal vivo.
aveva messo in chiaro che sarebbe stato solo un incontro preliminare e nulla sarebbe successo in quella occasione. in realtà dopo cinque minuti sapevamo entrambi che nessuno dei due desiderava aspettare ancora.
in una stanza di un hotel vicino alla stazione avemmo il nostro primo rapporto. il primo tra di noi ed anche il primo, per entrambi, nella maniera che volevamo sperimentare e che ci aveva fatto incontrare.
II – lui
in nostri incontri proseguirono con una frequenza di uno ogni pochi mesi. lei mi mandava una e-mail annunciando che riusciva a venire a milano. io facevo in modo di liberarmi, nonostante i pochi giorni di preavviso. arrivava in stazione, sempre bellissima ed elegantissima, con soltanto un piccolo trolley. passavamo alcune ore in un albergo. scopavamo alla nostra maniera e poi chiacchieravamo un po’ fino a quando lei doveva riprendere il treno.
era una donna giovane e di classe, raffinata e molto bella. i requisiti fisici erano stati per entrambi un criterio imprescindibile. la nostra fantasia lo prevedeva. era sposata e anche piuttosto facoltosa.
III – lui
“con tuo marito questo non lo fai?” le chiesi una volta.
“no.” sembrò rifletterci un po’ sopra. “non mi piacerebbe. dopo non lo vedrei più come prima. lo amo, scopiamo spesso. mi scopa bene, non posso lamentarmi. ma con lui il rapporto è diverso. con lui l’eccitazione arriva da altre cose.”
“come è tuo marito?”
“è alto, imponente. è molto grosso. anche nei posti giusti. mi vuole bene.”
“pensi che lui ti sia fedele?”
“qualcuna se la scopa di sicuro. qualcuna della sua azienda penso. ma sentimentalmente mi è fedele, come io lo sono con lui.”
“lui sa di noi?”
“no. credo pensi che anche io qualche volta mi faccio chiavare da qualcuno. ma di sicuro non si immagina quello che faccio con te.”
IV – lui
“e la tua donna, invece? con lei lo fai quello che facciamo noi?”
“no. anche per me la cosa perderebbe molto a farlo con la mia compagna. mi vergognerei a chiederglielo e non penso che a lei piacerebbe.”
“ma sei sicuro? a molte donne, anche insospettabili, piacerebbe farlo.”
“eh, può darsi. a tuo marito credi che piacerebbe?”
“non lo ammetterebbe mai, ma probabilmente sì. mi sono stupita di quanti uomini ho trovato disponibili a farlo.”
“come mai hai scelto me? lo fai solo con me?”
“sì, lo faccio solo con te. ti ho scelto perchè eri quello col fisico più bello. nella mia fantasia l’uomo è sempre stato bello, dai muscoli scolpiti, molto virile, con un bel culo. poi conoscendoti ho capito che volevamo la stessa cosa. sai, per molti questa fantasia ha risvolti molto più sadomasochistici. per noi invece è solo sesso. siamo entrambi allo stesso livello, anche se uno riceve e l’altro dà.”
V – lui
“devi andare?” chiesi mentre eravamo stesi nudi, sudati e accaldati. guardavo le pale del ventilatore muoversi lentamente per rinfrescare la stanza.
“posso stare ancora un po’. lo vuoi rifare?”
non risposi. mi inginocchiai sul letto col volto immerso nel cuscino e il culo per aria. con le mani mi aprii i glutei. lei si alzò. dal tubetto del lubrificante ne fece uscire un po’ e con la mano lo spalmò per bene su tutta la lunghezza del dildo che teneva legato in vita.
lentamente me lo introdusse dentro e ricominciammo la nostra routine trasgressiva.