I – lui
“mi raccomando, amore, preparamelo bene. hai visto quanto ce l’ha grosso. il vibratore con cui abbiamo provato i giorni scorsi non era nulla al confronto.” con queste parole la mogliettina, a pecorina davanti a me, istruiva il marito che stava spalmandole il lubrificante attorno e dentro all’ano.
“bravo, così, usa le dita. non sai come sono contenta di essere finalmente sverginata nel culo. e tu? sei contento?” rispose con un flebile sì.
“ok, ora continuo da sola.” allungò una mano e cominciò a masturbarsi per tenere alta l’eccitazione. “tu occupati di lui. mettigli uno di quei preservativi extra large e ungilo bene. non vorrai che mi faccia male?”
timidamente si avvicino al mio cazzo che puntava verso l’alto. lo toccò come se avesse paura di romperlo.
“mettici più impegno. non ti farà mica paura.” lo schernì lei che intanto guardava.
II – lui
“guidamelo dentro. fallo puntare sul buchetto.” ora aveva preso un po’ confidenza e me lo stringeva sicuro.
“tu spingi un po’ in fuori che favorisce la penetrazione, sai, come abbiamo letto.”
“grazie che ti preoccupi amoruccio mio, ma sono così eccitata che penso non farà fatica ad entrare. dai, spaccatemi il culo.”
“ecco è entrata la punta. la senti?”
da lei vennero solo dei gemiti di piacere. pian piano spinsi entrando del tutto.
“è tutto dentro di te. è incredibile vederti così aperta. non sei mai stata più bella.”
lei urlava, godeva, sudava. del marito e di ciò che diceva non gliene fregava più niente.
III – lui
andai avanti per diversi minuti, apostrofandola con termini volgari e insultando il marito dandogli del cornuto. lei aveva già avuto diversi orgasmi. io stavo per venire.
“dove vuoi che venga, puttana?” le chiesi nell’orecchio, appoggiando tutto il peso del mio corpo su di lei.
“esci, sfilati il preservativo e vienimi sul culo.” ordinò lei, senza esitazione. eseguii riversandole tra le chiappe un fiume di sborra.
lei rimase lì, immobile e con il culo per aria. il marito, che era venuto anche lui masturbandosi, la guardava continuando a segarsi il cazzo.
“cosa fai lì, amore. smettila. non vedi che c’è del lavoro per te?” gli disse lei, con tono perentorio. lui la guardò imbambolato.
“puliscimi. leccamela via.” disse con un sorriso diabolico, ondeggiando leggermente il culo.
lui la guardò a bocca aperta. non se lo aspettava. sembrava incerto se farlo o no. ma il suo cazzo testimoniò un gradimento.
IV – lui
lo osservai mentre, diligentemente, leccò con cura ogni angolo del culo della moglie, inghiottendo ogni singola goccia del mio sperma. la moglie, gradendo la stimolazione e l’umiliazione del marito, godette nuovamente.
alla fine la moglie si distese soddisfatta.
“grazie, amore, per questo regalo. avermi fatto sodomizzare da un cazzo del genere è stato molto gentile da parte tua. ora ho scoperto un mondo. non mi fermerò certo qui. so che ora speri di avere anche tu accesso al mio culo, ma non so se mi farai sentire qualcosa dopo che ho preso questo calibro.”
“ora sii bravo,” aggiunse dopo una pausa, “c’è ancora qualcosa che deve essere pulito qui.” la guardammo entrambi e seguimmo il suo sguardo che puntava al mio pene, ormai in stato di riposo. effettivamente era impiastricciato di lubrificante e liquido seminale.
“non vorrai mica?…” chiese lui terrorizzato.
“per stasera sono buona. vai di là in bagno e lavaglielo. ma preparati perchè una delle prossime volte te lo faccio succhiare. e magari è il caso che cominciamo ad allenare anche il tuo culetto, eh, tesoro, che ne dici?”
mi condusse di là a testa bassa. il suo cazzo però, sul punto di scoppiare, tradiva i suoi veri sentimenti riguardo a ciò che gli aveva prospettato la mogliettina porcellina.
V – lui
il mio pene riacquistò vigore, sotto le sue cure. me lo insaponò e lavò con attenzione. io ero seduto sul bidet. lui inginocchiato.
“lavami anche sotto.” gli ordinai. farsi lavare il culo da colui al quale avevo appena inculato la moglie non fu male. mi penetrò anche con le dita. sarebbe potuto essere un gesto di dominazione sua nei miei confronti, ma il contesto non lasciava dubbi su chi fosse il sottomesso.
la moglie ci guardava appoggiata allo stipite della porta.
“mi sa che l’hai lavato per niente.” disse. “ho di nuovo voglia del suo cazzo. stavolta voglio sentirlo nella figa.”