I – lui
forse avrei dovuto chiederli meglio come conosceva il padrone di quel locale dove mi ha consigliato di andare. dovevo organizzare un addio al celibato per un mio amico e dovevo trovare un posto adatto in cui andare. era scontato che dovessero esserci comprese delle spogliarelliste, in questo i miei amici erano molto “tradizionalisti”. non avendo mai frequentato locali di quel tipo non sapevo quale sarebbe stato migliore. a quel punto lei mi suggerì quel posto.
“conosco il padrone. so che è un locale abbastanza carino, sufficientemente raffinato. infatti credo sia anche un po’ costoso.”
“mmm, non so. tu non conosci gli amici con cui ci devo andare. forse per loro è meglio qualcosa di più truce.”
II – lui
alla fine optai per quello e prenotai la serata. dato che avevano affibiato a me il compito di organizzare preferii scegliere qualcosa di non troppo scadente. il sito web del locale sembrava promettere bene.
il futuro sposo, tra l’altro, era il classico bravo ragazzo, frequentatore assiduo della parrocchia. ok che la serata doveva essere trasgressiva ma se almeno il night non era troppo malfamato era meglio.
mi stupii che lei fosse così felice che avessi seguito il suo consiglio. pensavo non avesse piacere che andavo a vedermi delle ragazze che si spogliavano e che facevano la lap dance. inoltre avevamo prenotato anche un privee per il dopo spettacolo. ma questo, in effetti, glielo avevo taciuto.
III – lui
ambiente piccolo e intimo, in penombra. l’arredamento era nel classico stile da bordello anni ’30. la clientela, tutti uomini, appariva di livello medio alto. le cameriere che giravano fra i tavolini in topless, grembiulino e mutandine erano uno schianto. andammo subito su di giri.
ammirammo una prima ragazza che uscì sul palco vestita da cavallerizza e si spogliò pian piano fino a rimanere con un tanga quasi invisibile. dal palco partiva una passerella che passava vicino ai tavoli. non fu niente male ritrovarsi un culo sodo e tonico a pochi centrimetri dal viso.
il dj del locale, che fungeva anche da speaker, annunciò la prossima ragazza. disse che era una presenza speciale. una novità per gli avventori abituali. ed era qui proprio per noi, il gruppetto dell’addio al celibato. tra gli applausi annunciò l’ingresso di cat-woman.
IV – lui
notai subito qualcosa di strano, ma non capii subito cosa. la ragazza, inguainata in una tutina nera aderente e con una maschera che le copriva tutta la parte superiore del volto, cominciò la sua sensuale danza intorno al palo, mimando movimenti felini.
fu incrociando il suo sguardo che ebbi un colpo al cuore. era la mia ragazza.
mi fissò sorridendo. fu subito evidente che era stato tutto preparato. fin da quando mi aveva consigliato quel locale probabilmente aveva in mente di farmi questo scherzo, grazie alla conoscenza con il padrone e al fatto che, scoprii poi, già vi aveva lavorato prima che ci mettessimo insieme.
i miei amici non la conoscevano quasi per nulla e, così mascherata, era quasi certo che non l’avrebbero riconosciuta.
V – lui
lei intanto proseguiva nell’eccitare la platea denudandosi e ballando con grande sensualità e bravura. io stavo impazzendo in un misto di eccitazione tremenda per quanto era bella e sexy, di paura che qualcuno la riconoscesse, di gelosia per gli apprezzamenti che le arrivavano dai miei amici e dal resto del pubblico.
si concentrò in particolare su di noi, sbattendoci in faccia le sue curve. venne anche da me, allungando un piede fino a toccarmi il cazzo durissimo sotto i pantaloni. io avevo evitato fino a quel punto anche solo di sfiorarmelo ben sapendo quale sarebbe stato l’effetto di un semplice tocco. figurarsi quello del piedino della mia fidanzata, nuda e provocante, sotto gli occhi di tanti uomini allupati. venni, cercando di non farlo percepire agli altri, sporcandomi le mutande.
era ormai del tutto nuda, se non fosse stato per una sottile strisciolina di tessuto. concluse lo show chiedendo che salisse un uomo dalla platea. mi guardò per capire se volevo essere io. fui combattuto, ma alla fine preferii continuare a vederla esibirsi, senza partecipare. lei capì e scelse un bel ragazzo dal resto del pubblico.
VI – lui
si strusciò su di lui, sempre imitando un gatto, e lo spogliò lasciandolo solo in pantaloni. lui non poteva toccarla e lei, fattolo stendere, gli avvicinò il sesso fino a sfiorargli la faccia. non si fece problemi a palparlo in modo evidente in mezzo alle gambe.
la conclusione dello spettacolo fu sconvolgente. la vedemmo sussurrargli qualcosa all’orecchio e intanto prendere, dalla tutina rimasta sul palco, un oggetto. si mise poi a quattro zampe, inarcando la schiena e mostrando per bene il culo al pubblico. lui, tiratosi su, prese in mano l’oggetto e iniziò a palparle il culo, spostando con le dita la stringa del perizoma.
capimmo cosa era quell’oggetto. sembrava un coda di gatto, pelosa e nera, e in cima aveva un cuneo adatto ad essere introdotto nell’ano. su richiesta di lei il ragazzo umettò un po’ la zona con la lingua e poi, in un silenzio irreale, infilò senza difficoltà l’estremità della coda nel culo della mia ragazza che se ne andò dietro le quinte sculettando a quattro zampe e agitando la coda che le penzolava fra le chiappe. un boato sancì l’apprezzamento del pubblico. tornò fuori a prendersi gli applausi, sempre con la coda che le fuoriusciva dal culo.
VII – lui
di quella sera ai miei amici rimase come ricordo soprattutto la sua esibizione, ancora di più di quelle dedicate solo a noi che apprezzammo nel privee.
vederla, durante il matrimonio, scherzare e parlare con loro, senza che sospettassero nulla, fu sconvolgente. li aveva tutti intorno anche lì, sapeva essere maliziosa e provocante anche completamente vestita. nessuno fece caso al ciondolo che si era messa, con il simbolo di un gattino.
la sentii chiedere a qualcuno di loro notizie sull’addio al celibato, mettendoli in imbarazzo. dicendo che io non le avevo voluto raccontare nulla.
non resistetti e non potei aspettare che tornassimo a casa. la portai nei bagni della villa del ricevimento e la scopai, facilitato e piacevolmente sorpreso dall’assenza delle mutandine.
Complimenti… Alcuni tuoi racconti sono davvero eccitanti.
Grazie. Complimenti a te per il tuo blog.
;)… Grazie…
Davvero ben scritto, la chicca della collana con il gattino è poi bellissima, quasi quasi lo fare anche io uno spettacolino del genere! 🙂