Contatto reale

I – lui

all’inizio ero molto scettico. io ero stato sincero nel descrivermi, uomo, 28 anni, sposato, bella presenza e un cazzo di 20 centimetri. a lei chiesi numerose prove del fatto che fosse veramente una ragazza e che avesse veramente 18 anni.

alla prima foto che mi mandò non ero ancora sicuro che non fosse un uomo che si nascondeva dietro ad un nickname femminile. per questo gliene chiesi altre, fatte vicino a dei fogli con delle scritte che le indicavo io, per evitare che le pescasse su internet da qualche parte. una volta appurato che era veramente una ragazza, e decisamente carina, ebbi il timore che avesse meno dei 18 anni dichiarati. le chiesi anche per quello altre prove.

alla fine mi convinse. era autentica e sincera. andammo avanti alcuni mesi a chattare e gli argomenti erano sempre incentrati sull’erotismo. mi faceva impazzire di parlare in quel modo con una sconosciuta, così giovane e arrapante.

II – lui

lei aveva un ragazzo, ovviamente ignaro di tutto, così come mia moglie. mi raccontava che con il ragazzo pomiciava, gli faceva le seghe o i pompini e qualche volta scopavano, ma lui veniva subito e non ci sapeva molto fare. mi chiedeva che cosa le avrei fatto io, invece, da uomo esperto e maturo. volle una foto del mio sesso eretto.

fu quasi più lei ad insistere. io avevo un po’ di timori. lei sembrava spregiudicata. voleva incontrarmi. voleva fare sesso con me.

III – lui

fu emozionante quando mi corse incontro, sul binario della stazione termini. io mi ero inventato un impegno di lavoro e lei aveva detto che avrebbe passato due giorni da una amica e ci incontrammo a roma, a metà strada. era bellissima, nel suo vestitino svolazzante. mi lanciò le braccia al collo e mi baciò.

la portai a fare una cenetta romantica. lei sembrava impaziente. con il piedino, liberatolo dalla scarpa, mi stuzzicava la gamba, risalendo fino al pacco.

la sfidai: “vai in bagno e togliti le mutandine, poi me le porti.”

“non posso” rispose abbassando gli occhi pudicamente.

“dai, non lo saprà nessuno oltre a me.”

“no. non posso farlo. non le ho.”

potevo averlo più duro di così?

IV – lui

“dimmi se sbaglio qualcosa.” mi disse guardandomi dal basso verso l’alto mentre, in ginocchio, mi stava slacciando i pantaloni appena entrati in camera. l’espressione quando vide il mio cazzo fu memorabile.

fu brava, molto. si vedeva che su quello di esperienza ne aveva.

mentre mi stavo avvicinando all’orgasmo le squillò il cellulare. si interruppe un attimo e mi guardò, quasi spaventata e indecisa sul da farsi.

“rispondi pure”. le dissi.

era il suo ragazzo. fu strano sentire che parlava con lui e si scambiava effusioni telefoniche con il mio cazzo appoggiato sulla guancia. da come mi guardava e lo guardava ogni tanto capii che piacque anche lei quella situazione.

“anche tu mi manchi.” disse chiudendo la telefonata e riprendendomelo subito in bocca.

V – lui

“lui non te lo fa?” le chiesi dopo che era venuta, per l’ennesima volta a causa del cunnilingus che le stavo praticando.

“no. mai. non vuole. è la prima volta che qualcuno me la lecca.”

“non sa cosa si perde.” mi alzai e mi infilai un preservativo. “adesso sei pronta? o ti fa ancora paura?” le chiesi brandendo il cazzo come una spada e puntandolo verso di lei.

“scopa la tua troietta.” mi disse con la voce roca, allargando le gambe e aprendosi con le dita la vulva.

VI – lui

avevamo concluso con io che la prendevo alla pecorina. poi ci eravamo riposati, ma il suo culetto in bella vista era troppo attraente per fermarsi a lungo.

“sei ancora convinta di quello che mi hai promesso o ci hai ripensato?” le chiesi mentre con una mano le palpavo una natica.

“ho un po’ paura, anche perchè è più grosso di quel che pensavo. ma mi fido di te. so che non mi farai male.”

“ok. lasciami fare e tu lasciati andare.” mi tuffai con il viso nel solco delle sue chiappe, iniziando a leccarla sul buchino.

VII – lui

probabilmente ci sentirono in tutto l’albergo. ad un certo punto le misi una mano davanti alla bocca, per cercare di smorzare le urla di piacere che emetteva.

pian piano l’avevo preparata. prima con la lingua, poi con le dita unte di gel lubrificante. ero entrato con dolcezza, spingendo lentamente. lei era stata bravissima e il suo sfintere si era aperto senza indugi accogliendo prima il glande e poi l’intera asta. grazie alle mie venute precedenti, durai moltissimo. lei ebbe vari orgasmi.

andammo avanti fino a notte inoltrata. mai avevo fatto sesso così a lungo. la scopai e la sodomizzai in varie posizioni.

VIII – lui

al mattino mi sveglia che lei ancora dormiva. era bellissima nella sua nudità. il suo culetto era così perfetto e rotondo che nessuno avrebbe intuito quello che aveva subito la sera prima.

era così bella, così giovane, così disinibita, così sensuale, così vogliosa che mi spaventai. uscii in silenzio dalla stanza e lasciai l’albergo dopo aver saldato il conto. le lasciai un biglietto di addio. durante il viaggio cancellai il suo contatto dal mio computer.

chissà come prese questa mia fuga. non cercò più di ricontattarmi, non so se perchè capì il mio messaggio o perchè si offese a morte.

IX – lui

arrivai a casa e baciai mia moglie.

“l’appuntamento di oggi mi è saltato, sono tornato a casa prima.” le dissi.

“bene. mi sei mancato.” mi disse prendendomi per la cravatta e guardandomi nella maniera in cui mi guarda quando ne ha voglia.

non so perchè ma mia moglie mi sembrò più sexy del solito. il mio cazzo, nonostante gli straordinari della sera prima, si comportò egregiamente.

6 commenti su “Contatto reale”

  1. sei sempre fidanzato nei tuoi racconti. è sempre trasgressione dalla regolarità del rapporto. naturalmente sono tutte dico tutte delle porche mondiali. belle disponibili fradice pluriorgasmiche incontentabili e bravissime. e cosa sennò. le incontri così veramente? un racconto dove lei sia qualcosa ma non bella, generosa ma non brava, disponibile ma non così pret a orgasmare, tu preso ma non eccelso? che fantasia è dici tu…

  2. sei sempre fidanzato nei tuoi racconti. è sempre trasgressione dalla regolarità del rapporto. naturalmente sono tutte dico tutte delle porche mondiali. belle disponibili fradice pluriorgasmiche incontentabili e bravissime. e cosa sennò. le incontri così veramente? un racconto dove lei sia qualcosa ma non bella, generosa ma non brava, disponibile ma non così pret a orgasmare, tu preso ma non eccelso? che fantasia è dici tu…

    “basati più sul detto-non-detto che sulle descrizioni dettagliate, nella speranza che, così come il vedo-non-vedo, lascino spazio all’immaginazione del lettore”: oddio detto è detto, visto è visto…dai.

    1. critica condivisibile e che coglie nel segno, ma come dici tu giustamente sono racconti e sono fantasie. li scrivo per dare vita a dei sogni erotici o per rivivere in modo ideale vicende reali.

      non avrei interesse a descrivere vicende imperfette come la vita reale. forse è un mio limite. potrebbe essere una sfida interessante ma non ho ambizioni letterarie. i miei racconti sono dei divertissement. li scrivo se li trovo eccitanti.

      sulla trasgressione dalla regolarità del rapporto confermo che è una delle chiavi che accendono la mia fantasia.

      riguardo al detto-non-detto quello che intendo è che non sono racconti prolissi con descrizione dettagliata di ogni amplesso ed ogni pensiero dei protagonisti. ci sono salti di scena, ci sono cose lasciate intuire. alla fine è l’unico modo in cui riesco a scrivere, magari non riesco nel mio intento di lasciare spazio anche alla fantasia del lettore. il mio obiettivo sarebbe quello di scrivere racconti che siano come delle belle scene erotiche, con belle inquadrature e con bella fotografia, in cui l’aspetto psicologico dei protagonisti è messo in risalto quanto la loro bellezza. forse non ci riesco ed i miei racconti sono solo come dei film porno, tagliati nelle parti noiose.

      se mi capita provo a scrivere qualcosa di meno “patinato”, ma non garantisco.

  3. la mia fantasia è saturata dalla tua. per me qui non c’è spazio. magari altre più di me. sono tutti al massimo del potenziale erotico, non c’è una stonatura. l’appagamento è totale. per tutti, anche per chi è tradito.
    sono una rompi, scusami. intanto però ho letto.

  4. si capisco che sono come dei ciak. scene da un film. cinepresa che stacca. lui pensiero di lui, lei pensiero di lei. altra pensiero dell’altra? altro voce narrante?
    si meno patinato mi piacerebbe leggerlo.
    notte

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