I – lui
“quei due ti vanno bene?” le chiesi indicando una coppia non distante da noi, sulla spiaggia di una isola greca.
“no, lui non mi piace. e quelli?”
“ma sono due ragazzi. non si era detto una coppia mista?”
“sì, però guarda che fisici. mi vedrei bene in mezzo a voi tre.”
“viziosa…”
II – lui
“ho trovato la coppia giusta. sono laggiù, li ho visti entrare in acqua. se ci spostiamo là li vedi quando escono. sono francesi.” mi disse un po’ ansimante, dopo essere tornata in fretta da una passeggiata sul bagnasciuga.
ci sistemammo con i teli a fianco dei loro. in modo che sarebbe poi stato facile attaccare una conversazione apparentemente casuale.
li vidi uscire dal mare. effettivamente meritavano. lei era mulatta, con una chioma di capelli crespi. un nasino schiacciato, due occhi color nocciola. il corpo non era niente male, magro, con delle tettine impertinenti (era in topless) e un culetto sporgente che aveva chiaramente ereditato dai suoi avi africani. il fondoschiena era appena appena coperto da un tanga ridottissimo, e sotto aveva due gambe lunghe e affusolate. pregustavo il momento in cui me la sarei scopata.
io capitavo bene ma capii subito che la mia ragazza non aveva addocchiato quella coppia solo per far piacere a me. il ragazzo era un gran figo, con un corpo scolpito, e sotto al custome si intravedeva un bel bozzo, nonostante stesse uscendo dall’acqua fredda.
per fortuna parlavano bene l’inglese. fu la mia ragazza ad attaccare bottone, con qualche frase di circostanza. in breve facemmo amicizia. li invitammo, per la serata, a venire nella discoteca in cui andavamo noi. se fossero venuti avremmo fatto scattare il nostro piano.
III – lui
stavamo per perdere le speranze, chissà poi se li avremmo ritrovati i giorni successivi in una delle varie spiagge dell’isola, quando arrivarono nel locale. vestiti eleganti e sexy facevano quasi più figura che in costume da bagno.
li accogliemmo calorosamente, approfondendo l’amicizia. ballammo un po’ insieme e offrimmo loro da bere.
quando lui, ad un certo punto, mi chiese se sapevo dove era il bagno, la mia ragazza mi lanciò una occhiata. era il momento.
“ti accompagno.” gli dissi. “ne ho bisogno anche io.” mentii.
IV – lui
di fronte allo specchio, mentre si lavava le mani, gli rivelai, con un giro di parole, le mie intenzioni. ero sicuro che nello stesso istante la mia ragazza avrebbe fatto lo stesso con la sua.
sembrò titubante.
“non c’è problema, voi venite da noi domani, abbiamo la casa con piscina. stiamo lì, ci divertiamo e ci rilassiamo. se non vi va di fare niente è lo stesso.”
“ho capito bene? voi vorreste fare uno scambio di coppia?” mi chiese per conferma.
“si fa quello che tutti vogliono fare. non ci sono problemi. possiamo anche rimanere ognuno con il proprio partner.”
“non so. non penso che yasmine sarà d’accordo.”
“non mi devi rispondere subito. pensateci. rispondimi solo a questa domanda: ti è venuto duro?”
chinò gli occhi, quasi vergognandosi, e mormorò: “sì.”
“anche a me.” gli sussurrai ed usci dai bagni.
V – lui
tornammo dalle ragazze. io capii subito che glielo aveva chiesto e dallo sguardo della mia ragazza intesi che non era andata male. yasmine, invece, sembrò imperturbabile. francois invece appariva più nervoso. nessuno fece più cenno alla cosa.
quando li salutammo gli spiegammo dove alloggiavamo e li invitammo, stavolta senza fare accenni a nulla di pruriginoso, a passare a trovarci l’indomani. risposero che ci avrebbero pensato.
li guardammo andare via.
“secondo te è andata?” mi chiese la mia ragazza.
“lui ne ha voglia ma forse non ne ha il coraggio.”
“lei mi è sembrata invece abbastanza convinta. mi ha chiesto come ce l’hai.”
“e tu cosa hai detto?”
“ho mentito, altrimenti rifiutava.” mi fece la linguaccia, per prendermi in giro
VI – lui
scopammo a lungo quella notte, pensando ai nostri possibili partner dell’indomani.
“staranno scopando anche loro?”
“sì, secondo me non si sono detti nulla fino a casa. poi nella foga dell’amplesso uno dei due avrà trovato il coraggio di chiedere all’altro cosa ne pensava della nostra proposta.”
“se hanno fatto così domattina sono qui.”
VII – lui
arrivarono e per la prima ora nessuno osò fare riferimento al motivo per cui erano venuti. ci comportammo come normali amici e li invitammo a stare un po’ nella nostra piscina e a bere qualcosa.
l’alcool fece il suo dovere e yasmine fu la prima a parlare.
“cosa vorreste fare, allora, oggi?”
“nessuno deve sentirsi forzato a fare nulla che non vuole. siamo persone mature.” incominciai
“se volete possiamo cominciare ognuno con il proprio compagno.” intervenne la mia ragazza.
“magari iniziate voi due? eh? che ne dite? noi vi guardiamo.” disse francois, imbarazzato.
VIII – lui
demmo spettacolo, spogliandoci sensualmente e strusciandoci l’uno contro l’altra. con la coda dell’occhio guardai la reazione di yasmine nel momento in cui venne messo in mostra il mio cazzo. sgranò gli occhi e appoggiò una mano sulla coscia di francois.
mi concentrai sulla mia ragazza, leccandola fino a farla venire e non mi accorsi del momento in cui yasmine si era chinata su francois ed aveva iniziato a spompinarlo. me ne resi conto sentendolo venire, quasi immediatamente.
yasmine sembrò delusa dalla rapidità del suo ragazzo. le feci un cenno, invitandola ad accomodarsi. si fiondò sul mio membro e dovetti faticare per non venire subito anche io e mostrarmi così più resistente.
francois, il più ritroso, perse ogni inibizioni tra le mani e le cosce della mia ragazza che si mise su di lui cavalcandolo.
io, intanto, stavo scopando yasmine e la feci girare a pancia in giù. iniziai a leccarla da dietro, indugiando anche nella zona dell’ano che pulsava voglioso.
IX – lui
“no!” sentii dire yasmine che si ritrasse.
“cosa c’è?” chiese subito lui emergendo dalle cosce della mia ragazze.
“stava per mettermelo nel culo.”
“scusami, mi sembravi disponibile.” dissi io, a discolpa.
“il culo è troppo. quello è solo mio.” disse lui.
“neanche se ti offro il mio?” intervenne la mia ragazza. “mi sembra uno scambio equo.” aggiunse mentre si posizionava a quattro zampo col sedere per aria.
lui la osservò, rapito. yasmine sembrò fulminarlo con lo sguardo. la mia ragazza si leccò un dito e se lo infilò nel culo.
“ok.” disse lui, a mezza voce.
non so se fu per ripicca, ma sotto di me yasmine sembrò godere come non mai della penetrazione anale.
X – lui
ci rilassammo prendendo il sole e facendo il bagno in piscina. per tutto il resto della giornata rimanemmo nudi.
ad un certo punto, mentre eravamo stesi vicini, sentii il desiderio di allungare la mia mano verso il pene di francois. non comprese subito di chi era la mano, ma quando lo fece sobbalzò attirando l’attenzione delle ragazze.
“cosa fai?” mi chiese la mia ragazza, con gli occhi sbarrati.
“non lo so. ho voluto provare.” risposi io con molta naturalezza. intanto francois sembrava che stesse apprezzando il mio trattamento, a giudicare dalla consistenza del suo sesso.
sotto lo sguardo attonito delle due ragazze scivolai in basso fino ad avere a pochi centimetri dal viso il pene eretto del francese.
“non oserai…” disse la mia ragazza con un tono che mi sembrò sia scandalizzato che carico di aspettative.
“ora o mai più” pensai fra me e me per convincermi a seguire un istinto ed una curiosità a me stesso ignoti fino a poco prima.
“no, fermati.” disse francois mentre glielo prendevo in bocca, ma non fece nulla per ritrarsi o respingermi. fu molto strano. sapevo esattamente cosa fare pur essendo per me una esperienza nuova.
XI – lui
non ebbi il coraggio di farmi venire in bocca e quando capii che stava per raggiungere l’orgasmo glielo presi in mano e conclusi con due colpi di polso.
nel godimento francois si rigirò su se stesso, finendo su un fianco e mostrandomi il culo. io, ancora eccitatissimo, sentii un’altra voglia salire in me.
mentre, con un mano, gli accarezzavo i glutei feci cenno alle ragazze di passarmi un preservativo e la boccetta di lubrificante. la mia ragazza non colse e continuava a guardarmi, toccandosi lievemente sul pube. yasmine, invece, capì subito e fu molto sollecita.
fu lei stessa ad infilarmi il preservativo e anche a spargerci sopra il lubrificante. fu molto solerte, quasi impaziente che portassi a compimento quello che volevo fare. francois, intanto, si stava riprendendo dall’orgasmo ed era ignaro di tutto, avendo la testa girata e gli occhi chiusi.
sentì che col mio corpo salivo sul suo, strisciandogli contro. con la mano gli aprii le chiappe per far strada al mio cazzo. o era troppo stordito per capire oppure sentiva anche lui delle voglie fino ad allora insolite.
XII – lui
“no.” mormorò sentendo la punta del mio pene cominciare a premere contro il suo sfintere. era un no molto poco convinto ed effettivamente non oppose resistenza con il corpo. lo sentii aprirsi facilmente alla mia intrusione, come nessun culo vergine prima di allora.
le ragazze ci guardavano, masturbandosi in modo esplicito.
“ti piace?” gli sussurrai all’orecchio.
“sì.” mi rispose a bassa voce.
“fatti sentire anche dalle ragazze. ti piace che ti sto inculando?”
“sì, cazzo, mi piace sentirmi scopato.”
XIII – lui
“sai, domani cerchiamo quei due ragazzi dell’altro giorno.” dissi con la mia ragazza. “ho cambiato idea. potrebbe non essere male la combinazione tre uomini e una donna.”
“ah sì? hai cambiato idea? e cosa te l’ha fatta cambiare?” mi chiese lei, maliziosa. “forse la faccia di francois mentre si godeva il tuo cazzo in culo? che intenzioni hai? io pensavo a tre maschi che si dedicano tutti a me. tu a cosa pensi?”
“io… se ogni tanto uno dei due si dedica anche a me non sarebbe male.”
“sei un porco.”