I
frequentavamo entrambi una associazione culturale di cinefili che si riuniva settimanalmente presso un piccolo cinema di quartiere per guardare quelle piccole perle di cinema indipendente che la grande distribuzione di solito snobbava.
lei aveva appena 18 anni. io praticamente il doppio. lei era molto carina, occhi azzurri e capelli lunghi lisci biondi. e dalla sua aveva il fiorire e l’entusiasmo della gioventù. in me lei probabilmente vedeva invece l’esperienza e la saggezza.
aveva recitato in un piccolo cortometraggio girato da noi in cui io avevo fatto da regista. fu in quella occasione che si innamorò di me ed io lo capii immediatamente. io come potevo non essere già un po’ innamorato di lei e come potevo resistere ad una ragazza così giovane e bella.
II
cercai fin da subito di dissuaderla. una storia fra noi non aveva futuro ed io non potevo prenderla in giro. disse che lo sapeva, che non chiedeva niente, che si accontentava di quello che le potevo dare. io ci cascai, perchè ci volli cascare.
il rapporto iniziò fin da subito con una netta gerarchia. tra noi c’era una dinamica che assomigliava a quella tra insegnante e allieva o tra padrone e cameriera.
nel sesso, mi disse, voleva imparare e voleva che fossi io ad insegnarle tutto. disse di non essere vergine, ma fino a quel momento lo aveva fatto solo con ragazzini inesperti.
III
“va bene così?” mi chiedeva interrompendo il pompino che mi stava facendo. non era bravissima ma per me bastava solo guardarla e vedere il suo visino ancora quasi da adolescente alle prese con il mio cazzo per eccitarmi come non mi capitava da anni.
“vai benissimo. non interromperti. fai quello che ti senti di fare e andrà bene.”
riprese a succhiarmelo con più foga.
“sto per venire.” le dissi ad un certo punto. “se non vuoi riceverlo in bocca e meglio che ti togli.”
mi guardò con aria interrogativa. “e cosa devo fare? non è normale prenderlo in bocca?” mi chiese con un candore che accentuò la mia eccitazione e comincia a spruzzarle il seme in faccia, senza volere.
dopo ridemmo di questo inconveniente.
IV
oltre che fare sesso le piaceva un sacco parlarne. mi raccontava quello che sentiva dalle amiche. voleva sapere le mie avventure passate. mi diceva cosa le piaceva a lei e quali erano le sue fantasie, chiedendomi se erano normali.
mi disse che i ragazzi che aveva visto nudi ce l’avevano tutti più piccolo del mio e che le sue amiche dicevano che i loro fidanzati non gliela leccavano come invece facevo io con lei.
un giorno volle sapere tutto sul sesso anale. al cineforum avevano proiettato un film con una scena in cui si accennava ad un rapporto di quel tipo e siccome io le avevo detto che era una delle cose che preferivo, voleva imparare anche quello.
V
era veramente vogliosa di sperimentare tutto e accolse senza nessuna difficoltà i miei 21 centimetri nelle sue viscere.
“è stato proprio bello.” disse alla fine, spossata sul letto. “ma come mai dici che tua moglie non lo vuole fare quasi mai?”
non risposi, turbato da questo riferimento a mia moglie, della quale con lei non volevo parlare ma sulla quale qualche volta mi erano scappati dei commenti, come quello da lei citato.
“non vuoi parlare di lei?” mi chiese, capendo la mia contrarietà. “ma lo fai più volentieri con me o con lei?” mi chiese e colsi una venatura maliziosa che finora lei aveva celato. capii che cominciava ad essere furba e che la cosa mi stava sfuggendo di mano.
“smettila.” le dissi.
“perché? sono più brava io a succhiartelo o lei? è più bello il mio culo o il suo? e la mia passerina depilata? a lei gliela lecchi così tanto? e le dici tutte quelle parolacce che dici con me? a lei la chiami troietta o puttanella?”
“piantala.”
“non è che non sei più innamorato di lei? perché non glielo dici che ti scopi una che potrebbe essere vostra figlia?”
le saltai addosso per farla tacere, lei continuò a provocarmi ed io la presi con rabbia, foga e un po’ di violenza. glielo piantai di nuovo nel culo, ma stavolta non dolcemente come prima.
alla fine lei sorrideva soddisfatta. mi aveva in pugno.
VI
“dobbiamo smettere di vederci.” le dissi un giorno. forse non era il momento più adatto per quel discorso. lei mi stava succhiando il cazzo.
“il tuo cazzo non sembra d’accordo.” disse lei interrompendosi un attimo e facendo l’occhiolino. “ora faccio il trucchetto che mi hai insegnato.” aggiunse infilandosi un dito in bocca e insalivandolo per poterlo inserire più agevolmente nel mio culo mentre proseguiva il pompino.
“vuoi che tua moglie lo venga a sapere?” mi chiese dopo avermi baciato in bocca, passandomi parte dello sperma che le avevo schizzato in gola.
“non fare la stronza.”
“non fare tu lo stronzo. mi scopi come e quando vuoi perchè tua moglie non te lo fa venire duro come faccio io. non sapresti rinunciare al mio culo. dove ne trovi un’altro così sodo, perfetto e così disponibile?”
“perché mi fai sempre incazzare?”
“perché mi piace. perché poi mi punisci. dai, sculacciami un po’, come ti piace fare. tua moglie la sculacci mai? forse dovrebbe essere lei a farlo a te, tu sei cattivo con lei…. oooops, senti qua, quanto è duro. mi sa che l’idea non ti dispiacerebbe, eh?”
“prendi quello.” indicai il cuneo anale sul comodino. “mettitelo. voglio sculacciarti con quello dentro.”
VII
“con tua moglie lo hai mai fatto in tre?” mi sussurrò all’orecchio mentre mi stavo scopando la sua amica. mi avevano fatto uno show lesbo prima ed ora si stavano facendo scopare entrambe.
“no.” risposi grugnendo. lei rise.
“mettiglielo nel culo. è ancora vergine, ma non si tirerà indietro, infoiata com’è?” mi suggeri senza farsi sentire dall’amica.
“hai bisogno di un aiutino?” mi chiese dopo un po’ vedendo che arrancavo. “vuoi un ditino nel culetto per risvegliarti?” senza attendere risposta eseguì quel proposito.
VIII
“io non dovrei essere qui.” dissi, disperato. “tu hai distrutto il mio matrimonio.”
“e allora perchè sei venuto?”
“perché… perché non sapevo dove andare e…”
“e…?”
“e perché in fondo non mi so staccare da te, va bene. sei contenta.”
“bravo. ora vieni di là. ti faccio un bagno caldo. vedrai che ti riprendi.”
“tu risolvi sempre tutto con il sesso.”
“perché non dovrei? funziona!”
IX
“dove cazzo la tenevi la telecamera.” mi guardo attorno mentre lei mi sta cavalcando a smorzacandela.
“era là.” indicò una mensola piena di peluche e altri oggetti. “ti sono piaciuti? siamo venuti bene?”
“non li ho visti.”
“a tua moglie sono piaciuti?”
“vai a fare in culo.”
“sì, dai, ne ho voglia.”
X
“sai qual è la cosa buffa?” le chiesi. stavamo guardando la televisione. lei indossava una mia camicia e nient’altro. stava sorseggiando una birra.
“oggi ho scoperto che anche mia moglie mi tradiva. con uno di vent’anni. e dalle chiacchiere che ho raccolto da una sua amica con lui ci dava dentro di brutto. in pratica si faceva fare tutto quello che io non le facevo più. tutto quello che io facevo con te.”
“io lo immaginavo che lei non potesse accontentarsi.”
“forse sarebbe stato meglio continuare a scopare come si deve con lei. e per te era meglio incontrare quel ventenne. vi sareste divertiti sicuramente.”
“non dire così, io preferisco il tuo cazzo, anche se è un po’ stagionato e poi, se ne voglio uno giovane non faccio certo fatica a procurarmelo.”
“uhm, io non sono tanto d’accordo.”
“ah no? e che faresti? mi molli? sapresti rinunciare a me solo perchè ti metto un paio di corna?”
“temo di no.” dissi e lei sorrise. un nuovo capitolo si stava aprendo. io a lei non bastavo più.