Sala comune

I

in fondo al corridoio con le camere c’era un salottino con divani, televisione e una libreria, a disposizione di tutti gli ospiti dell’affittacamere. era la nostra prima gita insieme. io trent’anni e lei venti. era acerba, inesperta ma, se ben stimolata, propensa a sperimentare.

“dai, tanto se arriva qualcuno ce ne accorgiamo.” insistetti.

“no, ma sei pazzo?” rispose cercando di fermare le mie mani che stavano slacciando i pantaloni.

lo tirai fuori, già in completa erezione. lei guardò verso la porta della sala. poi lo guardò.

“dai, almeno mettiti lì, così non siamo proprio in vista.” indicò un piccolo sofà vicino alla vetrata. non eravamo più in vista dalla porta ma se ci fosse stato qualcuno nel palazzo di fronte si sarebbe goduto un bello spettacolo.

“mi raccomando, se senti dei rumori ci fermiamo.” disse mentre si inginocchiava fra i miei piedi e, preso il cazzo alla base con la mano, se lo portò verso quelle labbra che mi facevano impazzire.

II

“sto per venire” la avvisai. lei si interruppe un attimo e mi guardò dubbiosa e si guardò attorno.

“e come facciamo?” in risposta le spinsi soltanto la testa di nuovo verso il mio sesso. lei capì e si adeguò. fino ad allora si era solo fatta venire una volta in faccia. non aveva mai ingoiato il mio sperma, ma non si fece problemi. nonostante facesse la ritrosa la situazione di farlo in una zona pubblica la eccitava parecchio ed era quindi più disinibita del solito.

me lo ripulì per bene e lo rimise a posto. poi la feci sedere sulle mie ginocchia, coccolandola.

III

piano piano le mie carezze si fecero più audaci e le infilai le mani sotto la gonna. lei mugolò, apprezzando gli stimoli. con un dito scostai le mutandine e la penetrai.

in quel momento sentimmo un rumore di chiavi. qualcuno stava entrando.

“dai, esci, arriva qualcuno.” disse lei allarmata dal fatto che io continuavo e la tenevo ferma impedendole di alzarsi e ricomporsi.

“stai ferma. con la gonna così non si vede niente. tranquilla.”

IV

“buonasera.”

“buonasera.” rispondemmo in coro ad una coppia di cinquantenni che si affacciò nel salotto. i due sconosciuti dopo aver chiesto se disturbavano si accomodarono su un divano.

cercammo di rimanere impassibili. lei mi era seduta in grembo e la sua gonna nascondeva le nostre gambe. sembrava tutto normale se non fosse che il mio cazzo era piantato a fondo nella sua vagina. la situazione di rischio e le leggere stimolazioni che ricevevo per i suoi piccoli movimenti mi fecero venire proprio in quel momento. dissimulai l’orgasmo non facendolo percepire all’esterno ma la riempii di sperma che cominciò presto a colare fuori.

lei se ne accorse e mi guardò allarmata. “come facciamo adesso?” mi sussurrò.

V

i due accesero la televisione e sembrarono non badare a noi. dopo alcuni minuti il mio pene si decise a sgonfiarsi, uscendo dalla tana calda e umida in cui stava tanto bene.

senza farsi notare la mia ragazza infilò una mano sotto la gonna e con un po’ di fatica ripose il mio cazzo dentro la patta dei pantaloni. poi con un movimento rapido ci rialzammo dando subito le spalle alla coppia. io mi riallacciai i pantaloni.

salutammo e ce ne andammo. per terra, sotto a dove eravamo, notai una macchia, inequivocabile.

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