Compleanno

I

Senza aprire gli occhi allungai un braccio verso il comodino tastando il mobile in cerca della sveglia che stava fastidiosamente suonando. La fermai e poi la scagliai per terra, maledicendola. Era il giorno del mio compleanno.

“Che vadano a farsi fottere!” pensai.

In pochi istanti decisi che non mi sarei alzato, non sarei andato al lavoro. Non mi importava, tanto mi volevo licenziare. Volevo dormire, volevo godermi quel cazzo di compleanno.

L’improperio era rivolto anche alla mia ex, che mi aveva lasciato da soltanto una settimana.

Mi aveva lasciato? L’avevo lasciata io? Le cose non erano chiare. Diciamo che si era fatta lasciare. Quella troia.

II

Mi ero riaddormentato, poi mi ero risvegliato. Fuori c’era luce. Controllai l’ora e decisi che potevo stare ancora a letto. Sentii dei rumori provenire dalla cucina. Le mie coinquiline erano sveglie e stavano facendo colazione. Affittavo una stanza della casa a due universitarie, per arrotondare.

Sentii bussare lievemente.

“Avanti” mormorai con voce impastata.

“Ciao.” Era Antonella. “Abbiamo visto che non sei uscito, tutto ok?”

“Sì, sì, oggi ho deciso di dormire.”

“Ok. Va bene.” disse e si congedò con una risatina.

“Fanculo.” mormorai io quando richiuse la porta, ma non ce l’avevo con lei. Soltanto con il mondo e mi rimisi a dormire.

III

“Che cazzo di ore saranno.” fu la prima cosa che pensai risvegliandomi, ancora prima di rendermi conto di cosa mi aveva risvegliato.

Intontito dal sonno impiegai qualche istante a ricostruire la situazione in cui ero. Mi accorsi di essere scoperto ed era strano perché, dormendo io sempre nudo, era difficile che mi fossi scoperto per il caldo. Qualcuno mi stava toccando sul petto, qualcuno mi stava baciando sul petto. Ero eccitato, qualcuno mi stava facendo un pompino.

Per un attimo ricordai l’unica volta che la mia ex mi aveva svegliato in quel modo. Eravamo in vacanza. Nel dormiveglia pensai che fosse tornata da me. Non capivo.

Aprii gli occhi e vidi Antonella e Sara, le mie due coinquiline che, vestite solo di lingerie si stavano dedicando al mio corpo.

“Ben svegliato e… buon compleanno!” mi sussurrò Antonella a pochi centimetri dal mio viso.

Non risposi, richiusi gli occhi e inarcai la schiena buttando indietro la testa. Allungai una mano per palpare il culo di Antonella.

“Minchia, Sara, quanto è brava? Dove cazzo ha imparato?” pensai fra me e me godendo del lavorio di bocca che la ragazza stava compiendo su di me.

Le lasciai fare. Non mi chiesi perché, non mi chiesi se era giusto. Pensai che era un gran bel regalo di compleanno.

“Ah… ah… vengo…” mormorai, anticipando l’eiaculazione, per rispetto di chi mi stava facendo godere: non sapevo come voleva comportarsi.

Non si staccò. Ricevette in bocca tutti i miei schizzi. Poi si alzarono entrambe e si baciarono fra loro, scambiandosi il mio sperma.

IV

Mi ero riaddormentato. Rilassato dopo l’orgasmo non mi ero reso conto di scivolare di nuovo nel sonno.

Mi alzai ed andai, nudo come ero, in cucina. In casa non c’era nessuno. Per un attimo pensai di aver sognato tutto. Vidi un biglietto sul tavolo.

“Di nuovo Buon Compleanno! Stasera ti diamo la seconda parte del regalo! Ciao. A. e S.”

 

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