Il marito pensa di fare una sorpresa alla moglie, che a sua volta ne aveva organizzata una per lui. Non sono due litiganti, ma il terzo gode lo stesso…
I
Mario mi venne incontro in un bar del centro. Ci misi un attimo a riconoscerlo, non tanto perché fosse cambiato ma piuttosto per il contrario. Era ancora in forma e di aspetto giovanile come l’ultima volta che ci eravamo visti, ovvero quasi una decina di anni prima.
Eravamo stati compagni di scuola e poi di scorribande. Lui era sempre stato bello, aitante e seduttivo con le donne. Io, in sua compagnia, godevo di luce riflessa e riuscivo anche io a rimorchiare. Ci eravamo poi persi quando io mi ero trasferito nella capitale per lavoro. Senza di lui avevo messo la testa a posto. Mi ero sposato e le avventure che facevo con lui erano rimaste solo dei bei ricordi o dei rimpianti.
Scambiammo quattro chiacchiere, aggiornandoci rispettivamente sull’andamento delle nostre vite. Lui era ancora scapolo, non lo avrei mai dubitato, e mi fece capire che era cambiato poco nel suo stile di vita.
Lui invece si stupì della vita ordinaria che gli raccontai io. Non poteva credere che fossi un marito fedele e che non avessi almeno una amante. Disse che avrei dovuto rimediare. Risi alle sue provocazioni.
“E con tua moglie come va?” mi chiese.
“Mah… direi bene. Ma in che senso?”
“In quel senso, intendo. Ti basta? Com’è a letto?”
“Beh… dai, non mi posso lamentare. Certo, quando l’ho conosciuta era una santarellina, ma piano piano sono riuscito a disinibirla. Giochiamo spesso, ci divertiamo.”
“Sempre da soli?”
“Sì, sì, assolutamente. Da quel punto di vista non l’ho mai convinta, ma non ho perso la speranza.”
Fummo interrotti dal trillo del cellulare. Era proprio mia moglie che mi telefonava per sapere a che ora sarei arrivato a casa. Le risposi che nel giro di mezz’ora ci sarei stato. Poi, chiusa la telefonata, mi rivolsi a Mario.
“Senti perché non vieni a cena da noi? Abitiamo vicino, così te la faccio conoscere.”
“Va bene, molto volentieri. Te l’ha detto lei?”
“No, no, non gli ho detto nulla. Le facciamo una sorpresa. Lei ti conosce, le ho parlato molto di te. Le ho raccontato cosa facevamo. Le piacevano quei racconti, li usavo per aiutarla a sciogliersi un po’.”
“Ah sì? Le hai raccontato tutto? Proprio tutto?”
“Mmmm… no. Tutto, tutto no.” risposi abbassando lo sguardo capendo a cosa si riferiva Mario.
II
Girai la chiave nella toppa. Feci a segno a Mario di fare silenzio.
“Ciao amore! Sono a casa!” urlai.
“Ciao. Sono qua. Vieni giù!” mi rispose lei con una strana voce dal piano semiinterrato dove avevamo un ambiente arredato a taverna. Alzai le spalle con Mario mostrandomi stupito dell’accoglienza e gli feci cenno di scendere con me.
Quello che si presentò di fronte ai nostri occhi fu totalmente inaspettato. Soltanto un’altra volta mia moglie Vanessa mi aveva fatto una sorpresa simile. La trovammo in ginocchio sulla seduta del divano, con le mani legate con un paio di manette alla struttura. Era bendata e indossava soltanto un paio di scarpe con il tacco e le autoreggenti. Verso di noi quindi puntava il culo nudo, che stava muovendo in maniera sensuale.
“Finalmente sei arrivato, amore. Ti stavo aspettando. Ti piace la sorpresa che ti ho fatto. Una volta mi avevi detto che ti sarebbe piaciuto essere accolto in questo modo. Stasera ero dell’umore giusto e ne avevo voglia. Dai, vieni qui! Prendimi! Sono tutta tua!”
Io rimasi completamente impietrito. L’unica reazione che ebbe il mio corpo fu una erezione improvvisa. Poi lentamente mi girai verso Mario che alternava lo sguardo divertito fra me e mia moglie. Il sorriso che mi fece valse più di mille parole. Rientrammo subito in sintonia, come dieci anni prima, e capii esattamente cosa voleva. E capii di volerlo anche io.
Gli feci cenno di rimanere in silenzio e mi avvicinai a mia moglie.
III
Mi inginocchiai accanto a lei sul divano in modo da poterle sussurrare nell’orecchio e nello stesso tempo, con la mano, toccarla da dietro fra le gambe.
“Oooh, come sei bagnata!” le dissi mentre le mie dita affondavano nella vulva.
“Sì, dai! Ho voglia! Scopami! Non ce la faccio più… ti aspettavo…”
“Sai, anche io stasera ti volevo fare una sorpresa. Molto diversa dalla tua, ma direi che capita proprio a proposito…”
“Mmmm e che sorpresa è?”
“Abbiamo un ospite stasera…” feci una pausa, “E’ venuto a casa insieme a me… E’ qui…”
“Eh?” dopo qualche istante, realizzando cosa le avevo appena detto, cacciò un urlo spaventata e si agitò, provando a tirare le manette.
“Calma, calma, va tutto bene.” Dissi continuando ad accarezzarla.
“Chi è?” chiese sempre turbata.
“E’ Mario, hai presente?”
“Mario? Chi è Mario?”
“Il mio amico, quello di cui ti ho tanto parlato. Quindi puoi stare tranquilla. Volevo fartelo conoscere e direi che miglior modo per farlo non c’era…”
“Dai, mi vergogno. Slegami.”
“No, no, non ti devi vergognare, anzi. Sai cosa mi piacerebbe?”
“No…”
“Vorrei che ora ti facessi scopare da lui. Quando te ne parlavo dicevi che ti sarebbe piaciuto…”
“Sì, ma erano discorsi che facevo quando ero eccitata…”
“Perché ora non lo sei? Sento che ti stai bagnando di nuovo. Ti ricordi cosa ti ho detto di lui?”
Rimase un po’ in silenzio. Forse stava riportando alla mente i miei racconti. Nel frattempo continuavo a masturbarla e si stava veramente eccitando di nuovo.
“Digli di fare piano…” mi sussurrò.
Mario non aveva perso tempo. Ad un mio cenno aveva cominciato a spogliarsi ed era già nudo. Il suo corpo era imponente e atletico come una volta, ma mi ero scordato quanto fosse dotato.
“Ciao Vanessa, è veramente un piacere conoscerti.” le disse spostando la mia mano da in mezzo alle gambe di mia moglie e sostituendola con la sua lingua.
IV
“Allora? Ti piace la mia sorpresa?”
Mia moglie rispose mugolando. Mario la stava scopando da alcuni minuti. All’inizio aveva fatto un po’ fatica, mia moglie non era abituata a certe misure. L’avevo incitata, facendola sentire sempre più troia, come piaceva a lei.
“Senti, e la tua sorpresa cosa prevedeva? Mi avresti concesso anche il culo questa sera? Ti eri preparata? Avevi fatto il clistere?”
“Mmm, sì…”
“E allora non vorremo mica deludere il nostro ospite, no?”
“Eh? No, è troppo grosso. Non riesco… Scopami tu nel culo…”
“Io? Ma non posso essere scortese con gli ospiti. Ora ti sta scopando lui. Come facciamo?”
“Sei un porco! ”
“Sono un porco? Perché? Forse ti è venuta in mente la stessa soluzione che è venuta a me? Prova a dirmela…”
“Lo so che è una tua fantasia, me la proponi sempre. ”
“Sì, ma voglio sentire che me lo chiedi tu…”
“Aaah. Dai, scopatemi insieme. Mettimelo nel culo mentre il tuo amico mi scopa davanti! Contento?”
“Sì.”
Le tolsi le manette. Mario si stese sul tappeto e Vanessa gli salì sopra, impalandosi come mai l’avevo vista fare. Le tolsi anche la benda, in modo che lo vedesse in viso. Il fatto che lo vide per la prima volta mentre lui aveva il cazzo piantato dentro di lei mi fece andare giù di testa. E ancora di più quando lei, pochi istanti dopo, si abbassò e lo baciò languidamente sulla bocca intrecciando le lingue. Così facendo allargò per me le chiappe. Mi ci fiondai sopra, prima umettandole il buco con la saliva e poi appoggiando la punta del pene all’ingresso dell’ano, pronto a farmi largo non solo attraverso il suo sfintere ma anche nel poco spazio che mi lasciava il cazzo di Mario.
V
Dopo essere venuto quasi istantaneamente a causa della eccessiva eccitazione rimasi steso sul tappeto, ansimante e sudato. Vanessa continuò a cavalcare Mario a lungo, dimostrandone così la notevole resistenza. Dopo alcuni orgasmi scivolò di lato, stendendosi fra me e lui. Rimanemmo in un silenzio un po’ imbarazzato per qualche minuto.
Ad un certo punto mi tirai su a sedere e quello che vidi mi sconvolse piacevolmente. Vanessa teneva con la mano il cazzo di Mario e, quasi distrattamente, muoveva leggermente il polso facendogli una sega lenta e lieve. Rimasi ad osservarli anche quando lei si tirò su, sempre senza mollare la presa sul sesso in erezione. La vidi chinarsi per cominciare a baciarlo e leccarlo.
Vanessa non aveva mai amato praticarmi sesso orale. L’avevo sempre dovuta forzare o pregare e per questo i suoi pompini non li avevo mai trovati del tutto soddisfacenti. Vedere che invece con Mario lo faceva di sua iniziativa mi faceva sentire un misto di gelosia ed eccitazione. Era evidente che il suo sesso, così vigoroso, e la sua figura così dominante induceva in lei sentimenti diversi da quelli che aveva con me.
Mi godetti, anche se sicuramente ero quello che ne godeva di meno, tutta la fellatio. Dalle prime timide leccate fino alla venuta, finalmente, di Mario nella bocca di Vanessa. Inutile dire che mia moglie, così come non amava il sesso orale, rifuggeva sempre da una venuta in bocca. Non ricordavo che con me l’avesse mai fatto.
Appena finì si girò verso di me e mi sorrise. Mai avevo visto prima un sorriso così tremendamente eccitante.
mi a lascito freddo