Rewind. Play.

non so perchè continuavo a riguardare quella scena. tornavo indietro e la riguardavo. rewind. play. rewind. play.

era il momento in cui l’uomo si abbassava le mutande e da esse spuntava il suo sesso, ancora morbido ma già di dimensioni imponenti. a volte guardavo lui, la naturalezza del suo gesto. più spesso, invece, guardavo mia moglie e cercavo di cogliere nella sua espressione cosa le fosse passato per la testa nell’istante in cui il perfetto membro di lui le si palesava davanti.

quello era l’istante del tradimento. lei non lo stava fermando, ma anzi era compiaciuta della situazione.

guardavo ripetutamente quello, forse perchè non riuscivo ad andare molto più avanti nella visione del filmato. mi toccavo e venivo e, passata l’eccitazione, quello che vedevo mi disturbava e spegnevo.

e così mi perdevo tutte le loro evoluzioni. dopo essersi inginocchiata davanti a lui lei gli avrebbe fatto visitare ogni centimetro del suo corpo. mi perdevo come lei gridava mentre veniva scopata con vigore. oppure mi perdevo come lei cercava di aprirsi al massimo le natiche, per rendere più agevole la penetrazione anale.

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