Una coppia coinvolge un massaggiatore nei loro giochi
Mio marito era un po’ nervoso nell’attesa. Lo percepivo da come si muoveva inquieto mentre stavamo seduti sul bordo del letto. Lui con solo un asciugamano legato in vita, io con un accappatoio corto, scalza e senza niente sotto. Insinuai una mano sotto all’asciugamano afferandogli il cazzo che giaceva inerme.
“No, dai, ferma.” mi disse senza troppa convinzione mentre il suo sesso cresceva di dimensioni. “Non posso farmi trovare già così…”
“Lascia fare a me…” gli sussurrai all’orecchio.
In quel momento sentimmo bussare alla porta ed io corsi verso di essa guardandomi indietro e ridacchiando mentre lui cercava di ricomporsi, legando nuovamente l’asciugamano in vita.
Aprii la porta e ciò che vidi mi rallegrò molto. Un bel ragazzo, giovane, con un bel fisico sotto la maglietta e un lettino per massaggi pieghevole sotto braccio. Si presentò, mi strinse la mano ed io lo invitai ad entrare. Mi sembrò per un attimo incerto per cui mi affrettai a chiarire:
“Il massaggio è per mio marito” e glielo presentai mentre entrava in stanza.
Lo aiutai a predisporre tutto l’occorrente per il massaggio e mi occupai anche di regolare le luci della stanza, chiedendogli se la penombra che avevo creato andasse bene.
Quando mio marito si stese completamente nudo sul lettino, il ragazzo gli propose correttamente che se voleva poteva usare il perizoma di carta o comunque poteva tenere l’asciugamano sopra una metà del corpo.
“Non credo sia necessario.” risposi io per lui.
Quando iniziò il massaggio mi avvicinai e chiesi se potevo osservare e studiare come veniva eseguito. Gli dissi che avrei voluto imparare un po’ a fare dei massaggi come si deve. Il ragazzo fu gentile e iniziò a spiegarmi i suoi movimenti, come faceva pressione, che fasce muscolari stava andando a stimolare. Mi fece anche provare, guidando le mie mani e insegnandomi qualche trucco.
Mio marito intanto giaceva inerme, apparentemente indifferente al fatto che quattro mano lo stessero sfiorando e stimolando.
Dopo avermi spiegato i massaggi che aveva fatto sulle gambe, passò alla schiena. Io gli chiesi riguardo ai glutei, se non avevano bisogno anche loro di un massaggio. Un po’ titubante mi spiegò che normalmente, per ragioni di opportunità certe zone del corpo venivano solo lambite dal massaggio.
“Beh, io sono la moglie, quindi non è un problema. Tu prosegui pure sulla schiena, io mi occupo dei glutei.”
Percepii l’imbarazzo che intanto stava provando mio marito, ma capii che potevo continuare. Iniziai a muovere i palmi delle mani contro le sue natiche, le premevo, le allargavo, passavo il dorso nell’incavo. Fino a quando, mentre il massaggiatore si stava occupando delle spalle, pur controllandomi ogni tanto con lo sguardo, mi unsi per bene due dita con l’olio per massaggi.
Senza troppo preavviso appoggiai i polpastrelli sull’ano di mio marito e spinsi dentro entrambe le dita. Lui, sopreso, alzò la testa ed emise un gemito di piacere.
“Gli piace molto quando glielo faccio.” dissi sorridendo con il ragazzo, che mi aveva guardato stupito.
Fu un momento cruciale, dalla sua reazione avrei capito fin dove ci saremmo potuti spingere con lui. Per fortuna la sua risposta, con tono scherzoso, mi diede il via libera:
“Quello di solito ai clienti non lo facciamo.”
Poi proseguì imperterrito il massaggio lanciandomi solo ogni tanto degli sguardi complici, magari in corrispondenza dei gemiti più intensi di mio marito che stava apprezzando molto il mio movimento avanti e indietro nel suo culo e anche l’aggiunta di un terzo dito.
“Bene, per quanto mi riguarda si può girare.” disse ad un certo punto, quando la parte sulla schiena era conclusa, al che anche io tolsi le dita dal buco del culo.
Fu un altro momento di piacevole vergogna per mio marito, perché dovette rivolgere verso di noi il volto e perché mise in mostra una notevole erezione. Ruotò su se stesso e si mise sulla schiena. Invece di stendere subito le gambe lasciò le ginocchia in alto e allargate. Il massaggiatore venne dalla parte dei suoi piedi, dove già c’ero io, e attese che mio marito si sistemasse.
Io mi misi subito dietro al ragazzo, aderendo al suo corpo. Entrambi avevamo in vista il cazzo di mio marito e le sue gambe allargate. Mi alzai in punta di piedi, poggiando con il petto sulla sua schiena e avvicinando il viso alla sua nuca, la bocca al suo orecchio. Nel frattempo con un gesto leggero della mano lo sfiorai tra le gambe sul davanti, accorgendomi che non era rimasto del tutto indifferente alla scena.
“Vuoi scopartelo?” gli sussurrai nell’ orecchio
Non mi rispose subito, ma deglutì nervoso. Con la mano aumentai la pressione sul suo pacco, sentendone l’erezione che aumentava.
“Vuoi scopartelo.” gli ripetei, stavolta senza tono interrogativo.
Gli slacciai i leggeri pantaloni di lino e gli abbassai le mutande. Lui intanto, mantenendo un tono quasi professionale, disse a mio marito di posizionarsi sul bordo del lettino, con le gambe aperte verso l’alto. Gli volli togliere anche la maglietta, passando la mano sugli addominali ed apprezzandone il bel fisico.
Presi l’olio per massaggi e gli unsi a dovere il bel cazzo duro. Lui intanto teneva per le caviglie aperte le gambe di mio marito. Lo afferrai per l’asta e la condussi verso l’ano del mio uomo.
“Scopalo.” gli intimai. Lui spinse ed entrò con molta facilità grazie alla mia lunga preparazione. Iniziò a muoversi lentamente e poi più velocemente. Mio marito gemeva più prima, non contenendo il godimento. Il ragazzo iniziò anche a menargli il cazzo, che era ancora duro da prima.
Io mi posizionai dietro e mi inginocchiai. Mi godevo dal basso le spinte dei glutei del giovane. Aveva un bel culetto muscoloso, tanto che mi venne voglia di leccarlo. Lui si bloccò, totalmente dentro mio marito, mentre la mia lingua gli titillava l’ano.
“Oddio, sto per venire!” urlò
“No, fermati.” gli ordinai e lo tirai indietro sfilandolo dal culo di mio marito.
Lo feci salire sul lettino, in ginocchio, in modo che mio marito potesse prenderlo in bocca. Per aiutarlo a venire proseguii a stimolarlo nell’ano, stavolta, anche per lui, con un dito. Quando lo feci venne copiosamente, imbrattandolo su viso e bocca. Mi baciai a lungo con mio marito, ripulendolo e condividendo la sborrata.
Quando finii il ragazzo era ansimante e appoggiato sulle ginocchia poste ai fianchi di mio marito steso ed era praticamente seduto sulla sua pancia. Le sue palle, appena svuotate, poggiavano sull’asta di mio marito, ancora in erezione. Nessuno disse niente. Io mi spostai ed andai dietro di loro, guardandoli. Presi ancora un po’ di olio per massaggi nelle mani che passai poi sul cazzo di mio marito. Lo sfilai da sotto facendolo appoggiare al culo del massaggiatore che non disse e fece niente se non arcuare un po’, impercettibilmente, la schiena.
Posizionai la punta del cazzo di mio marito contro l’ano del giovane. Poi, colto in lui un certo timore e incertezza, gli parlai all’orecchio spiegandogli come rilassarsi, come accoglierlo dentro di sé. Poco dopo il cazzo iniziò a scivolargli dentro e mio marito poté sfogarsi dentro di lui.
***
Lo accompagnai alla porta. L’imbarazzo del momento in cui si rivestiva era svanito. Lo ringraziai. Lui ci ringraziò.
“Abbiamo prenotato un altro massaggio per domani.” gli dissi. “E domani tocca a me.” aggiunsi aprendomi l’accappatoio e mostrandomi nuda.
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