Ritorni

Un vecchio amante ritorna a scombussolare una coppia…

“Sai chi mi ha scritto su Facebook, chiedendomi l’amicizia?”

Mia moglie era seduta sul divano, accoccolata sulle gambe. Sollevò gli occhi dal telefono che teneva in mano solo per pormi questa domanda a cui, ovviamente, diede lei subito la risposta, non potendo certo io indovinarla.

“Si è rifatto vivo E.M.”

Distolse lo sguardo subito dopo avermelo detto, trattenendo a stento un sorriso con fare quasi colpevole.

“Ah.” fu la mia laconica risposta.

“Non dici niente? Hai capito di chi sto parlando?”

“Ho capito.” risposi freddamente. “E cosa vuole?”

“Mah…” mia moglie mi rivolse di nuovo lo sguardo, stavolta in lei c’era un atteggiamento malizioso, furbo, di sfida. “Voleva sapere come stavo… se ero sposata… ha detto che gli farebbe piacere rivedermi e mi ha chiesto cosa ne pensavo…”

“E tu? Cosa hai risposto?”

“Ho fatto la vaga… non gli ho detto ne sì ne no…”

“Ma ti farebbe piacere rivederlo?”

“Beh… perché no… avresti qualcosa in contrario?”

“No…” mormorai abbassando gli occhi. Forse non ne ero così sicuro, ma dopo tutto quello che aveva rappresentato quell’uomo in questi anni non potevo negare le mie sensazioni di fronte a mia moglie.

***

Erano passati molti anni ormai. All’epoca io e la mia attuale moglie eravamo ancora studenti e da poco tempo stavamo insieme. Quell’estate lei aveva fatto una vacanza di due settimane in campeggio da sola con una amica. Al suo ritorno mi aveva accennato ad un gruppetto di ragazzi poco più grandi di loro con cui avevano fatto amicizia fin dal primo giorno. Aveva anche ammesso, candidamente, che alcuni di loro, uno soprattutto, ci aveva provato in modo esplicito con lei. Mi aveva confessato di essere stata un po’ al suo gioco, lasciandosi corteggiare, ma aveva negato di aver ceduto alle sue avances nonostante in fondo questo E.M. a lei non dispiacesse. Un po’ di attrazione per lui l’aveva sentita, ma, aveva giurato, mi era rimasta fedele.

Lei e la sua amica erano rimaste per un po’ in contatto con questo gruppo di ragazzi e, in un paio di occasioni, erano anche andate a trovarli nella loro città. Poi, col tempo, e la mancanza dei mezzi di comunicazioni attuali si erano persi di vista.

Passarono gli anni e quella che era la mia ragazza diventò mia moglie, il nostro rapporto si solidificò, la confidenza aumentò, ci conoscemmo nel profondo fino anche alle nostre fantasie sessuali più segrete. Mia moglie scoprì così che io ero tutt’altro che geloso, anzi spesso la immaginavo con altri uomini perché era una idea che mi eccitava. Lei accolse questa mia fantasia che diventò un gioco fra noi nei momenti in cui facevamo sesso. Non diede però mai segno di approfittarsene, sembrò restarmi sempre fedele e a me in fondo andava bene così, non sapendo cosa sarebbe potuto succedere se la fantasia fosse diventata realtà.

Col tempo però alcune cose del passato riemerso in maniera leggermente diversa da come erano state raccontate. In particolare quella vacanza in campeggio. Sondando pian piano il terreno mia moglie cominciò un po’ alla volta a raccontarmi qualcosa che mi aveva tenuto nascosto. Con dettagli che via via venivano scoperti e diventavano sempre più una verità opposta a quella che avevo sempre saputo.

Dopo anni quindi la ricostruzione di quella vacanza cambiò completamente. Mia moglie aveva ceduto subito al corteggiamento di E.M., che l’aveva affascinata fin da subito. E con lui aveva fatto sesso, partendo da un pompino la prima sera fino ad arrivare a pratiche che con me all’epoca non aveva mai fatto.

Ogni volta che mia moglie mi rivelava qualcosa in più io la perdonavo, anche perché trovavo comunque eccitante la situazione. Avessi saputo tutto fin da subito forse non l’avrei fatto, ma nel modo in cui lei abilmente me lo fece scoprire diventò tutto accettato e addirittura parte delle nostre fantasie.

E.M. infatti diventò nella nostra immaginazione l’altro uomo con cui mia moglie scopava, anche perché, a sentire i suoi ricordi, era particolarmente bravo, particolarmente dotato e particolarmente porco.

Le mie fantasie erotiche si erano popolate della visione di mia moglie, poco più che ventenne, impegnata in attività da pornostar con questo stallone. E dal modo in cui lei reagiva quando ne parlavamo penso che anche le sue fantasie erotiche fossero occupate da E.M..

Ci fu un’altra verità che lei mi confessò facendo passare dell’altro tempo. Le volte in cui lei e la sua amica li andarono a trovare in realtà non erano lei e la sua amica, ma era solo lei, e non andò a trovare il gruppetto di amici ma solo E.M.. Anzi no, in un’occasione non ci fu solo lui perché si presentò con un amico, per fare una cosa che lui le aveva promesso e che lei era molto curiosa di sperimentare: sesso a tre.

Quest’ultima rivelazione fu particolarmente dura ma mia moglie fu abile a farmela digerire con la vaga promessa che un giorno l’avrebbe fatto anche con me.

***

Dunque E.M. era tornato. Quello che per me era una fantasia erotica e per mia moglie anche un ricordo eccitante.

Si scrissero un po’ su Facebook. Mia moglie rimase vaga sul contenuto dei loro messaggi ma capii che erano passati subito ad argomenti sessuali. Lui non sembrò preoccuparsi del fatto che lei fosse ora sposata (come non si preoccupò all’epoca che lei fosse fidanzata) e insistette perché lei lo andasse a trovare.

Mia moglie non mi chiese veramente il permesso. Dopo tutti questi anni in cui questa era stata una nostra fantasia erotica era implicito che io non potevo negarglielo. Lei fu subito molto eccitata all’idea e anche la nostra vita sessuale ne ebbe un notevole beneficio. Da tempo non era così calda e vogliosa. Ed io stesso nel vederla così desiderosa, anche se non solo di me, ero eccitatissimo.

Un giorno me lo disse, come fosse una cosa qualsiasi.

“Il prossimo weekend vado da E.M.”

Io alzai lo sguardo dal libro che stavo leggendo ed annuii leggermente. Lei si avvicinò. Mi tastò tra le gambe trovandoci un principio di erezione.

“Oh, che bello che sei eccitato. Temevo che non lo fossi più ora che la cosa è vera…”

Scopammo, come scopammo il giorno dopo e il giorno dopo ancora fino al giorno della partenza.

L’avevo guardata mentre metteva le cose in valigia: tutto l’abbigliamento più sexy che aveva. L’avevo accompagnata in stazione a prendere il treno. In auto non parlammo, rimanemmo in silenzio tutto il viaggio. La baciai sul binario. Lei si assicurò che fossi ancora eccitato. Guardai che saliva sul vagone, le guardai il culo fasciato in dei jeans aderenti che lo esaltavano. Fui geloso che per due giorni non fosse mio.

Da lei in quel weekend ricevetti solo qualche messaggio telegrafico. Era a posto, andava tutto bene, si stava divertendo.

***

Chi mi vede ora, in stazione in testa al binario con un mazzo di fiori nascosto dietro la schiena penserà che io sia un marito amorevole o, al peggio, un marito che deve farsi perdonare qualcosa. Nessuno, credo, penserà che io sia venuto ad accogliere una moglie che ha passato un weekend con un suo vecchio amante, con il quale ha rinnovato le corna che già tempo fa mi aveva piazzato sulla testa.

Eppure sono qui, in attesa che lei ritorni da me, impaziente di sentire tutto ciò che ha fatto. E ho come il sospetto che questa scena, d’ora in avanti, si ripeterà spesso.

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