In privato

Una serata in un club privée con una coppia bella e inseparabile per la quale vale la pena spingersi oltre…

Quella sera in quel club privée quei due erano sicuramente la coppia più bella. Lei era un incanto e lui un bell’uomo. Si distinguevano, ad esempio, da altre coppie in cui la donna poteva essere ugualmente bella e magari anche più giovane, ma si accompagnava ad un uomo più vecchio, meno presentabile. Coppie che facevano sorgere il dubbio che lei fosse una escort pagata.

Li osservavo da un po’ e li avevo visti rifiutare vari tentativi di approccio da parte di numerosi uomini singoli e anche da parte di altre coppie. In genere avevano liquidato con molta rapidità chiunque avesse rivolto loro la parola. Pochi altri invece, dopo una breve conversazione, sembravano essersene andati di loro iniziativa.

Decisi che però valeva la pena tentare. Mi ritenevo di bell’aspetto e avevo circa la loro età. Al massimo mi avrebbero congedato come tutti gli altri.

Mi feci avanti, mi presentai e scambiai due parole con entrambi. Vidi che si guardarono fra loro, come per capire la valutazione. Non colsi in loro un atteggiamento respingente per cui continuai a chiacchierare, passando ben presto ad argomenti maliziosi.

Avevo già parlato con loro più di tutti gli altri che avevo osservato per cui cominciavo a nutrire buone speranze di concludere. Stavo facendo loro dei gran complimenti, soprattutto a lei che sembrava apprezzare.

“Sei veramente fantastica, avrei voglia di baciarti.” dissi ad un certo punto. Lei sorrise. “Posso baciarla?” aggiunsi rivolgendomi al fidanzato, dato che in lei avevo colto disponibilità.

“Sì, puoi baciarla, ma ad una condizione…” rispose lui lasciandomi un attimo in sospeso. “… ma solo se poi baci anche me.”

Rimasi sopreso. Loro si guardarono divertiti dalla mia reazione.

“Non ho mai baciato un uomo.” ammisi.

“C’è sempre una prima volta.” disse lui.

Io guardai lei. Era veramente uno splendore. Avevo voglia di lei. Era irresistibile.

“Se vi bacio, poi andiamo avanti? Vorrei troppo scoparla…”

“Ci piaci.” rispose lei. “Ho voglia anche io di farmi scopare da te… ma vale la stessa condizione.”

Io guardai lei. Poi guardai lui che stava annuendo.

Mi chinai verso di lei e la baciai in bocca, appassionatamente. Lei ricambiò golosa, intrecciando la sua lingua con la mia, per lunghi istanti.

Quando mi staccai il viso di lui era vicino ai nostri. Per un attimo pensai erroneamente che me la sarei cavata premendo le mie labbra sulle sue, per un breve momento.

“Ora bacialo, come hai fatto con me.” sussurrò lei.

Chiusi gli occhi e infilai la lingua in bocca a lui. Era diverso, ma era anche uguale. Era strano, ma era eccitante farlo davanti a lei e davanti ad altri sconosciuti che frequentavano il club per scambisti. Forse qualcuno ci guardava schifato, altri incuriositi, qualcuno invidioso. Io stavo pensando che a breve l’avrei scopata, tralasciando cos’altro avrei dovuto fare per averla.

Poco dopo ci spostammo in una stanza riservata. Da fuori non si poteva entrare e neanche guardare, se non attraverso qualche buco a metà altezza pensato non solo per spiare ma anche per infilarci i cazzi in modo che da dentro la stanza potesse esser dato loro piacere.

Io e lui la spogliammo per ammirarne il bellissimo e sensuale corpo. Si stese sul materasso che occupava quasi l’intera stanza. Anche io mi spogliai e mi chinai su di lei, leccandola fra le gambe. Nel farlo lasciai esposta la parte posteriore del mio corpo a cui si dedicò ben presto il suo compagno. Prima mi accarezzò cazzo, palle e glutei per poi ripetere la stimolazione con bocca e lingua. Mi stava piacendo moltissimo.

“Guardate!” disse lei ad un certo punto, tra un gemito e l’altro. Noi due alzammo la testa interrompendo le pratiche orali in cui eravamo impegnati. Dai buchi sulla parete spuntavano due cazzi in erezione. Lei si allungò per afferrare quello dalla sua parte, lo segò un po’ con la mano e poi lo prese in bocca. Lui fece lo stesso. Io rimasi inoperoso se non per il fatto che con la mano masturbavo lei.

Ad un certo punto anche nel buco davanti a me si infilò un cazzo dritto. Non sapevo cosa fare. Guardai i miei compagni di sesso per vedere se loro si erano accorti dell’arrivo di questo terzo membro maschile in cerca di piacere. Lui mi fece cenno di occuparmene. Guardai lei che maliziosamente mi invitò a provarci. Lo toccai. Era il primo sesso di un altro maschio che toccavo. Era una strana sensazione.

Pensavo di cavarmela in quel modo quando sentii qualcosa che mi sfiorò la schiena fino ad arrivare alla nuca per spingermela poi verso il basso. Era lei che aveva allungato una gamba ed usava il piede per farmi rompere gli indugi. Mi stava guardando e rideva.

Mi chinai, chiusi gli occhi e lo presi in bocca. Era ancora più strano che toccarlo con le mani, ma potevo farlo.

Poco dopo venni raggiunto dagli altri due. Evidentemente avevano fatto godere i loro cazzi ed erano rimasti senza. Baciarono il cazzo di cui mi stavo occupando ai lati dell’asta trasformando il mio incerto pompino in sesso orale a tre bocche. Il proprietario del cazzo dovette percepire che alla mia inesperta lingua se ne erano aggiunte altre perché nel giro di un attimo venne. Feci appena in tempo a ritrarmi ma buona parte della sua sborra mi finì in faccia o sul corpo.

Mi stesi all’indietro, loro due risero della mia reazione. Lei venne subito su di me, iniziando a baciarmi. Dopo avermi un po’ ripulito si posizionò in modo da sedersi sulla mia faccia. Ripresi a leccarla, stavolta sia sulla figa che sul culo. Lui invece si dedicò al mio cazzo prendendolo prima in bocca e poi, dopo avermi messo un preservativo ed essersi seduto anche lui su di me, infilandoselo nel culo. In quel momento lei si chinò in avanti per succhiarlo al suo compagno. Venimmo tutti e tre nel giro di poco.

Avevo goduto, avevo fatto cose a cui non avrei mai pensato, ma non avevo ancora raggiunto l’obiettivo di quella serata, cioè scopare quella bellissima ragazza. Ma fu lei stessa, poco dopo che ci fummo ripresi, ad invitarmi tra le sue gambe. Cambiai il preservativo e mi infilai dentro di lei.

La scopai a lungo e forte grazie al fatto che ero venuto poco prima. La feci godere più di una volta. Fu una bellissima scopata.

Ad un certo punto lei si era avvinghiata a me, con le braccia intorno al collo, e mi parlò nell’orecchio:

“Ti ricordi cosa ti avevamo detto prima? Cosa dovevi fare se mi volevi scopare?”

Io grugnii una risposta affermativa, impegnato com’ero a fotterla. Avevo capito quali erano le conseguenze delle sue parole ma a quel punto me ne importava poco, anzi, ormai che c’ero ero curioso di sperimentare anche quello.

Le sue mani scivolarono lungo la schiena fermandosi ad agguantare i miei glutei, per separarli. Sentii le dita di lui, umide, che mi stimolavano il buco, infilandosi dentro per allargarlo. Immediatamente dopo la punta del suo cazzo si posiziono sul mio sfintere.

“Lo hai mai fatto?” mi chiese lei. Scossi la testa. “Rilassati, lasciati andare, lascialo fare. Ti piacerà.”

Così feci e quando capii che lui era entrato completamente dentro di me ebbi un orgasmo, godendo mentre ero dentro di lei con il cazzo nella figa e con la lingua nella bocca.

Fu una fantastica serata. Ne valeva la pena. Per merito di loro due. Di entrambi.

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