Quando lei conosce le fantasie di lui…
Mi aprì la porta ed era, come sempre, bellissima. Sexy nei suoi tacchi alti, calze a rete e minigonna. Mi lanciai su di lei, baciandola in bocca con la lingua. Le sue mani scesero subito a saggiare la consistenza del mio sesso che, stretto nei pantaloni, si stava subito indurendo. Io le palpai il culo e le sollevai la gonna. La trovai nuda sotto, senza mutande.
“Mh, che porca che sei…” mormorai interrompendo l’intreccio tra le nostre lingue.
“Grazie e oggi ho una sorpresa per te…” mi sussurrò lei all’orecchio. Io la guardai e lei sorrise maliziosa. “Ti piacerà.” Il mio cazzo diventò durissimo, non vedevo l’ora di scoprire cosa mi avesse preparato.
Mi spogliai nudo e la seguii mentre lei ancora vestita ancheggiava sui tacchi verso il bagno. Andai sotto la doccia dove mi raggiunse subito dopo. Mi lavò tutto il corpo, poi si inginocchiò e me lo prese in bocca, condendo il pompino con un paio di dita infilate nel culo, come spesso lei faceva.
Ci spostammo poi nella camera da letto. Lei da un cassetto tirò fuori un nastro nero e si avvicinò a me tendendolo fra le mani con aria provocante. Me lo mise sugli occhi, facendo alcuni giri intorno alla testa e legandolo dietro, in modo che mi facesse da benda. Non vedevo più nulla ed ero eccitatissimo.
Ci toccammo e leccammo ovunque per un po’. Senza la vista cercavo di concentrarmi sugli altri sensi e mi godevo ancora di più quei preliminari. Ad un certo punto lei si era seduta contro la testata del letto a gambe aperte. Io ero steso a pancia in giù e le stavo leccando la figa. Strinse le gambe imprigionandomi. Con le sue cosce premute sulle orecchie non avevo neanche più l’udito. L’unica cosa che facevo era leccarla. I suoi umori mi impiastricciarono naso, bocca e mento.
Improvvisamente sentii un tocco sulle mie natiche. Sobbalzai e interruppi il cunnilingus.
“Chi è?” chiesi istintivamente cercando di ruotare la testa anche se non potevo vedere.
“Sssh…” rispose lei. “È la sorpresa…”
In quel momento il tocco si fece più deciso. Due mani mi palparono con vigore le chiappe, massaggiandole. Ero sorpeso ma comunque gradivo la cosa e lei lo sapeva dato che spesso lei stessa si dedicava a giocare con il mio culo.
“Sì, ma chi è?”
“Chi ti sembra?”
Non potevo certo riconoscere qualcuno solo da due mani sul culo, quindi capii quale era l’unica risposta che potevo dare e che lei si aspettava.
“È un uomo…”
“Bravo.”
Mi tornarono in mente certi discorsi che avevamo fatto, certe fantasie che le avevo confessato, certe curiosità nascoste.
Le dita dell’uomo, ora unte e bagnate di qualcosa, si insinuarono tra le pieghe dell’ano. Mi stava preparando.
Lei si spostò, tanto non la stavo più leccando. Mi prese per le spalle e mi fece ruotare. Finii steso sulla schiena, con le gambe aperte e in alto. L’uomo continuava ad allargarmi il buco del culo infilando sempre più dita. Lei invece mi baciò in bocca e con la mano mi afferrò il cazzo che era ancora inesorabilmente duro.
“Ti piace la sopresa?”
Io emisi un gemito, di piacere.
“Ora rilassati, non opporti, lascialo entrare…” mi consigliò lei nel momento in cui io sentii che ciò che premeva sul mio sfintere anale non erano più le dita ma qualcos’altro.
Mi sentii allargare, più di quanto lo ero stato a causa delle dita, e soprattutto mi sentii invadere in profondità, sembrava essere lunghissimo. Per un attimo mi irrigidii e sentii male. Lui si fermò. Lei capì e mi accarezzò il petto e il cazzo. Appena mi lasciai di nuovo andare lui cominciò a fare avanti e indietro. Mi stava scopando.
Lei si inginocchiò ai lati della mia faccia, scendendo su di me per farsi leccare, più il buco del culo che la figa. Ogni tanto mi chiedeva se mi stava piacendo. Io non potevo rispondere ma ciò che provavo era evidente.
Successivamente lei scivolò indietro stendendosi su di me. Si infilò il mio cazzo in vagina e mi baciò. In quel momento l’uomo si fece indietro, uscendo da me. Ebbi un moto di disappunto, di cui un po’ mi vergognai, ma poi capii che intenzioni aveva. Sentii il corpo di lei pressato sul mio e sentii qualcosa premere sul mio cazzo che era dentro di lei. La stava penetrando anche lui, nel culo. Io rimasi immobile, lei faceva su e giù sul mio cazzo mossa dalle spinte di lui che la inculava.
Non potevo vedere nulla di questa scena ma era eccitantissimo lo stesso. Venni, mentre lei già godeva da un po’. Poi fu il turno dell’uomo sconosciuto.
* * *
Ero steso sul letto, sporco e spossato. Forse avevo anche dormicchiato un po’. Sentii qualcuno salire sul letto e poi delle mani mi slacciarono la benda. Mi ritrovai il volto di lei a pochi centimentri dal mio. Era contenta e mi fissava negli occhi. Mi diede un bacio leggero sulla labbra.
“Grazie.” le dissi.
Mi baciò con la lingua.
“È andato via?” lei annuì. “Chi era? Lo conosco?” lei alzò le spalle e sorrise, lasciandomi volutamente nel dubbio.