Dopo un’avventura extra coniugale lei torna col marito sul luogo del misfatto, per riviverla…
Lei era bellissima quella sera, molto elegante e sexy nello stesso tempo.
“Eri così bella anche quella sera?” le chiesi mentre attendevamo che il cameriere ci conducesse al tavolo.
“Ero vestita un po’ più da zoccola…” mi mormorò lei all’orecchio. Replicai a questa sua frase palpandole il culo.
Mentre attraversavamo il locale mi guardai attorno. Appena seduti mi rivolsi a lei.
“È qui? Lo hai visto? Ti ha visto?” lei volse lo sguardo in giro, allungando il collo.
“Deve essere al bancone, vicino a dove siamo entrati. Non credo mi abbia visto. Appena ordiniamo vado in bagno e mi faccio vedere.”
Dicemmo le nostre preferenze al cameriere e poi lei si alzò. La guardai camminare sensuale attraverso la sala.
Mentre era via ricordai il racconto che mi aveva fatto di una serata in quello stesso ristorante alcune settimane prima in compagnia di alcune sue amiche. Era stata una serata piacevole, una di loro festeggiava qualcosa, e molto alcolica. Il proprietario del ristorante si era piacevolmente intrattenuto in compagnia di quel tavolo composto da donne tra trenta e quarant’anni e soprattutto aveva adocchiato mia moglie, forse la più provocante, la più disponibile tra loro. Lui stesso aveva offerto alcuni giri di vino e ne aveva approfittato per tentare di entrare un po’ in confidenza.
Verso fine serata erano rimaste le uniche ospiti del locale ed erano rimaste solo tre di loro, essendo alcune già andate via. La più sobria delle tre avrebbe dovuto portarle entrambe a casa dato che era l’unica rimasta con l’auto. Il problema era che mentre una viveva vicino a casa sua, mia moglie l’avrebbe dovuta accompagnare dall’altra parte della città.
Stavano cercando di trovare una soluzione migliore quando il proprietario del ristorante, sentita la conversazione, intervenì chiedendo dove abitasse mia moglie. Prontamente, forse mentendo o forse no, disse che per lui era comodissimo e poteva accompagnarla lui a casa. Mia moglie esitò un attimo ma poi acconsentì, in fondo aveva flirtato con lui per buona parte della sera, non le dispiaceva continuare ancora un po’.
Le due amiche restanti se ne andarono e mia moglie rimase sola, nel ristorante ormai semi buio, in compagnia di quell’uomo. Lui non sembrava avere fretta di riaccompagnarla, parlarono ancora per un po’ e lui le offrì dell’altro vino. Mia moglie dice che non si ricorda esattamente che cosa si dissero, pur ricordandosi che non era certo inconsapevole di cosa stava facendo. Si ricorda che lui era certamente uno che ci sapeva fare, ma è sicura di essere stata lei a fare poi la mossa decisiva senza la quale forse lui non avrebbe osato fino in fondo.
Fatto sta che pochi minuti dopo mia moglie era appoggiata col busto sul tavolo, le gambe a penzoloni e la gonna tirata su. Il proprietario, dietro di lei, la scopava con vigore, con molto vigore.
Disse che raramente si era sentita così con un uomo, così tanto zoccola, così oggetto nelle sue mani. Le era piaciuto. Per giorni il contorno delle nostre scopate era il racconto delle sue sensazioni mentre quell’uomo la possedeva. Le chiesi se poteva essere stato l’alcool a renderla così. Lei ammise che in qualche modo aveva influito ma che era stata più la situazione e soprattutto lo stile che aveva quell’uomo nello scoparla. E la sua forza, la sua potenza, il suo sesso.
Dopo quella sera non era più tornata nel ristorante fino a quel momento. La vidi tornare sorridente al tavolo.
“Allora?”
“Appena mi ha visto era entusiasta. Si è subito ringalluzzito. Poi gli ho detto che ero qui con mio marito e si è rabbuiato. Nonostante questo ha provato a venire in bagno con me. Che porco!”
Poco dopo un uomo arrivò al nostro tavolo, per portarci e illustrarci il vino che avevamo ordinato. Dall’atteggiamento di mia moglie capii che era lui. Lo guardai e lo osservai. Capivo perché le era piaciuto, era quel genere di uomini, diversi da me, che la attizzavano. Notai che anche lui un po’ mi studiava. Ma non sapeva che io sapevo cosa era successo fra loro. Forse si domandava se lo sapessi.
La cena fu piacevole, il vino abbondante. Ci intrattenemmo a lungo, rimanendo gli ultimi commensali. Fu in quel momento che forse lui capì e venne a conversare al nostro tavolo. Fummo cordiali, accettammo la sua offerta di altro vino.
Mia moglie iniziò a comportarsi come si era comportata quella sera, come se io non ci fossi. Parlarono fra loro ed io mi defilai leggermente. Le luci del locale erano in buona parte spente, lui aveva già mandato via tutto il personale.
Osservai da spettatore la replica di quello che era successo quella sera. Vidi le mosse di mia moglie che, questa volta, erano forse ancora più esplicite per rassicurarlo che la mia presenza non cambiava nulla.
Vidi come la prese, sbattendola sul tavolo. Con forza e apparentemente scarso rispetto. Mia moglie godeva e si dimenava come non l’avevo mai vista fare con me. Era diversa dal solito.
Ero vicino a loro due, mi ero abbassato anche io i pantaloni. Lui se ne accorse e, in un momento di pausa, si sfilò e si fece da parte. Non aspettavo altro e infilai il mio cazzo dove appena prima c’era il suo, dentro mia moglie bagnata, aperta, inerme. La sbattei come aveva fatto lui. Lei si girò avendo percepito il cambio e mi guardò con aria di sfida.
La scopammo, dandoci il cambio, per forse un’ora.
Quella sera, la cena, ci venne offerta.