Una coppia festeggia l’anniversario lasciandosi andare a quelle fantasie che mai prima aveva avuto il coraggio di sperimentare…
Per quell’ultimo giorno di vacanza in Marocco avevamo scelto di passarlo in un hotel di lusso, al di sopra dei nostri standard abituali, anche perché coincideva con il nostro anniversario e volevamo coccolarci per bene.
Avevamo una suite con terrazza e piscina privata, al riparo da sguardi indiscreti per cui avevamo passato la mattinata nudi, tra scopate, nuotate, pompini e altri giochi erotici.
Si era fatta ora di pranzo. Mia moglie era stesa completamente nuda e unta di crema su un lettino a prendere il sole. Le proposi di ordinare da mangiare e farcelo portare in camera. Aderì entusiasta all’idea. Telefonai alla reception ed elencai cosa farci portare.
“Dove ci mettiamo a mangiare?” mi chiese lei tirandosi su appoggiandosi sui gomiti.
“Direi sul tavolo qua fuori.” le risposi mentre mi legavo un telo intorno alla vita per coprirmi in previsione dell’arrivo del cameriere.
“Ah, portami anche a me il mio pareo, così mi rivesto.”
Feci per andare a raccogliere il suo pareo ma subito mi bloccai. Tornai verso di lei con un sorrisetto.
“E se facessimo un gioco?” le dissi malizioso.
“Cosa hai in mente?”
“Rimani così, stesa. Fai finta di dormire. Lascia che il cameriere ti veda, lascia che goda della vista del tuo corpo nudo. Che male c’è?”
Lei mi guardò un po’ sospettosa, ma poi sembrò pensarci su.
“Perché no? Tanto poi ci sei tu. Al massimo mi guarda un po’, e poi non ci conosce.”
“Sì, dai, sarà eccitante mostrarsi ad uno sconosciuto e sarà eccitante anche per me fargli vedere mia moglie nuda.”
“Ok, però mi metto a pancia in giù. Così non lo vedo e non ho reazioni.”
Poco dopo sentimmo bussare alla porta.
“Eccolo!” disse mia moglie eccitata e si posizionò prona sul lettino, girando la testa di lato e rimanendo immobile.
Andai ad aprire e feci entrare il ragazzo che spingeva un carrello con le pietanze. Gli indicai di portarlo fuori, sul terrazzo, dove c’era, dissi in francese con nonchalance, “mia moglie che dormiva”.
Era un bel ragazzo, giovane, carnagione olivastra e capelli scuri, alto e magro. Ero felice che a godere della vista di mia moglie nuda fosse uno come lui.
Vidi che ebbe una leggera esitazione quando si accorse della situazione, ma poi, professionalmente, si occupò di apparecchiare la tavola e di trasferire i piatti col cibo dal carrello ad essa. Notai comunque che qualche sguardo in direzione del corpo nudo, che era proprio in bella vista con il bel culo in evidenza, lo lanciò.
Lo riaccompagnai alla porta e nel dargli la mancia non resistetti a chiederglielo, parlandogli sempre in francese e sorridendo:
“Ti è piaciuta mia moglie?”
Lui sembrò imbarazzato e annuì, non sapendo cosa dire.
“Più tardi torni a riprendere il carrello?”
“Sì, se non disturbo.”
“No, non disturbi. E ti può fermare un po’ qui, dopo? Mi sembri un tipo a posto, ci farebbe piacere un po’ di compagnia.”
La proposta era abbastanza esplicita. Lui non sembrò scomporsi più di tanto. Forse non era la prima volta che gli capitava. In ogni caso dalla sua reazione capii che poteva proprio essere un tipo adatto a fare qualche giochino, per noi insolito.
“Passo da voi al termine del giro… e poi sono a vostra disposizione.”
Io lo congedai, aumentandogli la mancia.
Tornai da mia moglie che quando capì che c’ero solo io si ridestò e si alzò. Era su di giri.
“Allora? Mi ha guardata? Chi era?”
“Ti ha guardato e secondo me ha apprezzato. Era un ragazzo. Bello, giovane. Ti sarebbe piaciuto. Ti sei eccitata a mostrarti così?”
“Sì… un po’ sì.” e dicendolo scese con la mano fra le gambe per toccarsi.
Io afferrai dal tavolo un pezzo di pane, scostai la sua mano ed iniziai a masturbarla con quello. Venne inumidito dai suoi succhi e poi lo mangiai appena dopo averla portata all’orgasmo.
Anche il resto del pranzo non procedette sempre in modo convenzionale. Ci interrompemmo diverse volte, giocammo fra noi, ci scambiammo il cibo con la bocca o lo leccavamo via dal corpo dell’altro.
Poi, dopo una veloce doccia, mia moglie si mise sul letto a riposare, sfiancata dal caldo e dall’attività sessuale.
Verso metà pomeriggio tornò il cameriere. Bussò leggero alla porta. Io gli andai ad aprire, mentre mia moglie dormiva. Avevo già predisposto il carrello con tutti i resti del pasto vicino alla porta e lo feci entrare. Gli dissi di stare in silenzio, gli spiegai quello che volevo che facesse e che per mia moglie sarebbe stata una sorpresa. Gli passai in mano dei preservativi e una boccetta di olio per massaggi.
Andai in camera dicendogli di aspettare fuori. Mi chinai verso di lei che riposava a pancia in giù. La svegliai con dei baci leggeri mentre facevo cenno al ragazzo di andare dietro di lei, dalla parte dei suoi piedi. Lei dopo poco ricambiò il bacio e iniziammo a limonare dolcemente.
Dopo aver ricevuto un mio cenno d’intesa il ragazzo accarezzò dolcemente mia moglie partendo dai polpacci. Lei rimase un attimo interdetta, non capendo istantaneamente cosa stava succedendo. Prima che si ritraesse spaventata la bloccai, impedendole di girarsi, e la rassicurai.
“Ma…!”
“Ssssh, tranquilla. È tutto a posto. Fidati di me.”
“Ma chi è?” chiese e cercò di voltarsi ma non glielo consentii, mi piaceva l’idea che lei continuasse a non vederlo.
“È il cameriere di oggi. È tornato a prendere il carrello e… ad ammirare la bella signora che aveva visto prima tutta nuda…”
Lui intanto aveva iniziato un massaggio lungo le gambe e i piedi, usando l’olio. Mia moglie si stava rilassando e, sicuramente, eccitando dopo la sorpresa. Per noi questa era una situazione insolita, mai fatta prima, ma l’eccitazione della giornata, il rilassamento della vacanza e la fiducia che lei aveva in me le consentirono di abbandonarsi alle mie fantasie.
Mia moglie non parlava francese quindi non capiva tutto quello che io dicevo di fare al ragazzo. Gli dissi ad esempio di spogliarsi.
“Perché si è fermato?” mi chiese lei interrompendo il bacio che ci stavamo scambiando.
“Si sta spogliando, ora è nudo anche lui.”
“No, aspetta, pensavo si limitasse ad un massaggio. Che intenzioni hai?”
“Io ho intenzione di farti godere più che mai…”
“Sì, ma… ci possiamo fidare?”
“Direi di sì. Gli ho dato i preservativi, lo sta indossando ora. Dovresti vedere il suo cazzo…”
“Mmh, perché? Com’è?” chiese incuriosita.
“È… è sottile… ma è lungo lungo… mi sembra perfetto per…”
“Per cosa?”
Dissi a lui qualcosa in francese. Lui si posizionò sul letto, allargandole le gambe e sollevandola per i fianchi.
“Cosa gli hai detto?”
“Gli ho detto di incularti. Ho fatto male?”
Lei non fece in tempo a rispondersi perché emise un gemito nel sentire il cazzo di lui appoggiarsi e fare una leggera pressione sull’ano. Poi iniziò ad entrare, piano piano. Non ebbe difficoltà dato che lei era abituata con il mio che seppur decisamente più corto era però nettamente più largo.
“Quanto è lungo?” chiese lei ad un certo punto non sentendo ancora il contatto con il pube di lui sulle chiappe.
La scopò a lungo, la sentimmo godere più volte. A lui intimai di uscire prima di venire, di sfilarsi il preservativo e di schizzarla sulla schiena. Dopo che lo fece mia moglie cadde esausta sul letto. Lui lo congedai, aggiungendo un’altra mancia, e mi fermai a guardarla che ansimava e inarcava ritmicamente la schiena, tutta sporca.
Quel giorno non avevamo nessuna intenzione di abbandonare l’hotel e a sera ci recammo nel ristorante interno. Io in giacca e cravatta e lei con un abito sexy ed elegante impreziosito da un paio di tacchi altissimi. Era stupenda.
Nella sala ricominciò il nostro gioco.
“Prova ad indovinare qual è il cameriere…”
“È qui?” chiese lei, un po’ imbarazzata ma curiosissima di scoprirlo.
Eravamo stati fortunati perché, fra i presenti, era sicuramente il più bello, il più in forma. Dopo averli passati in rassegna lei lo indicò, più che altro speranzosa che fosse quello e non altri.
Gli feci un cenno e si avvicinò al nostro tavolo. Si dimostrò intelligente perché non fece trasparire nulla, sapendo che mia moglie non lo aveva visto in faccia e non essendo sicuro che io glielo avessi detto.
Le confermai che si trattava del ragazzo che l’aveva inculata poche ore prima. Mia moglie arrossì e mi disse di dirgli che era molto bello e di ringraziarlo. Lui si illuminò in un sorriso e ricambiò i complimenti.
Prima di andare mi fermai nuovamente a parlare con lui, mia moglie mi vide ma anche fosse venuta ad ascoltare non avrebbe capito cosa gli chiedevo.
Più tardi in stanza mia moglie sembrava preoccupata del fatto che in quella giornata lei avesse goduto più di me e disse che mi meritavo qualcosa. Si impegnò dunque in un lento ed appassionato pompino durante il quale io iniziai a spiegarle che la serata non era ancora finita e che presto avrebbe goduto di nuovo.
“Cosa hai in mente ancora?” disse lei interrompendosi, un po’ spaventata un po’ speranzosa.
“Ora ascoltami e continua a succhiarmelo. Non fermarti e non parlare. Se qualcosa di quello che ti dirò non ti va bene smetti immediatamente di succhiarlo e tutto finirà lì. Se invece continui vuol dire che sei d’accordo. Hai capito?”
Lei sembrò fermarsi, ma ci pensò su un attimo e, giustamente, proseguì a succhiarmelo senza fiatare.
“Gli ho chiesto di tornare in stanza appena finiva di lavorare.”
Leggera esitazione di mia moglie, ma poi continuò il pompino.
“Voglio che ti scopi di nuovo, stavolta in modo completo, potrai guardarlo, potrai fare tutto.”
Nessuna pausa nella fellatio.
“Però gli ho chiesto se poteva non venire da solo.”
Breve interruzione, il tempo di uno sguardo indagatore.
“Gli ho chiesto se qualche altro collega poteva fargli compagnia. Ci ha pensato un po’ su. Mi ha fatto capire che molti non erano adatti, con altri non aveva abbastanza confidenza per chiederglielo. Poi gli è venuto in mente qualcuno.”
Stavolta la pausa la feci io, gustandomi un po’ di sesso orale e tenendola sulle spine.
“Ha detto che lo chiedeva al cuoco, che era sicuramente la persona giusta. ‘Sanno tutti che è un gran porco’ mi ha detto con testuali parole.”
Qui ci fu l’esitazione più lunga. Capiva che era l’ultima possibilità di fermarmi. Mi prese le palle fra le mani e insistette a succhiarmelo golosamente. Pochi istanti dopo le riempii la bocca.
Non si pentì di avermi fatto sfogare le mie fantasie su di lei. L’unico momento di ripensamento forse lo ebbe quando accogliemmo i due che si presentarono tardi quella notte alla nostra suite. Per quanto era giovane, atletico, prestante e bello il cameriere, il cuoco era più vecchio di noi, panzuto e non gradevolissimo di viso. Lo rivalutammo decisamente però quando si spogliò dato che sfoggiava un cazzo non lungo ma molto tozzo, più largo anche del mio, e quando si mise all’opera dato che dimostrò esperienza e una notevole indole a fare porcate.
I due si rivelarono perfettamente accoppiati per quella che era la scena che avevo in mente da quando avevo pensato a tutta quella macchinazione per portare a compimento le mie fantasie: la scena di mia moglie a cavalcioni di un uomo, il cuoco in questo caso, che la scopava nella figa e uno dietro a incularla, il cameriere, ideale con il suo cazzo lungo lungo.
Mentre era così le andai davanti e segandomi sborrai sul suo viso sussurrandole:
“Buon anniversario, amore.”