Ad una coppia in vacanza capita l’occasione giusta in discoteca, un incontro occasionale che aprirà nuove trasgressioni…
Non ci eravamo ancora lanciati sulla pista da ballo di quella discoteca piena di gente. Era un po’ che non frequentavamo discoteche, ma durante quella vacanza a Ibiza avevamo voluto tornare agli svaghi a cui eravamo abituati qualche anno prima. Mia moglie non era del tutto a suo agio, non trovava la spinta giusta per darsi alle danze.
Ad un certo punto mi chiese il favore di portarle al guardaroba la sua borsetta e una giacchetta che le faceva caldo. Senza quelle, disse, avrebbe potuto ballare. Mi prestai volentieri a questo compito, lasciandola sola ai bordi della pista. Pensavo di cavarmela in pochi minuti invece al guardaroba trovai molta gente in fila e alcuni problemi rallentarono molto le procedure. Mia moglie rimase quindi da sola almeno una mezz’oretta. Tornai di corsa dove l’avevo lasciata, preoccupato che si sentisse sola.
Non la trovai dove l’avevo lasciata. Guardai in pista, pensando che forse, annoiata dall’attesa, si fosse messa ballare. Non era facile individuarla, se anche ci fosse stata, ma dopo diversi minuti mi convinsi che non stesse neanche ballando. Mi aggirai allora per gli ambienti di quella grande discoteca. Controllai al bar, controllai vicino ai bagni. Di mia moglie neanche l’ombra. Cominciavo a preoccuparmi.
Tornai dove ci eravamo lasciati e la cercai lì vicino. C’era una zona che dava sull’esterno, dove il frastuono della discoteca giungeva leggermente ovattato e dove non c’era praticamente nessuno: solo una coppia contro il muro impegnata a limonare con passione.
Stavo ritornando indietro quando mi bloccai e ricostruii mentalmente l’immagine che avevo appena visto. Non ci potevo credere e ritornai dalla coppia. Avevo visto giusto: la lei della coppia era mia moglie e si stava baciando con un giovane alto e prestante.
Mi avventai geloso su di loro iniziando ad urlare:
“Ma che stai facendo? Sei impazzita? Ti sei drogata?”
Lei mi guardò con gli occhi e la bocca spalancati. Era avvinghiata a lui e i loro rispettivi bacini erano a stretto contatto. Lui la spingeva contro il muro.
“Scusami…” farfugliò mentre, apparentemente, faticava a contenere gli effetti di un orgasmo.
Io ero impietrito di fronte alla scena. Lei era inequivocabilmente presente e consenziente. Lui mi guardò per un breve istante poi tornò ad ignorarmi. Era indubbiamente un gran bel ragazzo, di quelli “da discoteca”, vestito in modo fighetto e con il gel nei capelli. Aveva una camicia arrotolata fino al grosso bicipite tatuato.
In quel momento notai che ai piedi di mia moglie, incastrato ad un suo sandalo, c’era il suo perizoma. Lei, intanto, stava armeggiando con la cintura di lui, in preda ad una smania che mai le avevo visto.
Lui infilò una mano in tasca, cercando qualcosa che sembrava non trovare. Poi mi allungò una banconota.
“Senti, nei bagni c’è un distributore di preservativi, vai a prendermene.” Non la pose come domanda, neanche come un ordine. Fu più una affermazione tranquilla e naturale che nessuno avrebbe smentito.
Mia moglie mi guardò e mi implorò di andare. Io, inaspettatamente, mi allontanai con i soldi i mano, chiedendo a me stesso che cosa stavo facendo.
Al distributore di condom incrociai lo sguardo di un altro uomo interessato anche lui all’articolo a cui partì un sorrisetto complice. Non poteva certo immaginare che stavo prendendo i preservativi per uno sconosciuto che si voleva bombare mia moglie lì davanti a me.
Quando tornai li ritrovai nella stessa situazione. La differenza era solo che lei gli aveva abbassato i pantaloni e con la mano gli stringeva forte il cazzo duro.
“Aprilo.” mi intimò lui quando gli porsi un preservativo.
Glielo diedi timoroso che mi avrebbe chiesto di infilarglielo e timoroso del fatto che forse lo avrei fatto senza fiatare.
In tutto questo io, infatti, stavo provando sensazioni contrastanti ma inebrianti. Era tutto incredibile, inaccettabile ma nello stesso tempo avevo una eccitazione mai provata prima.
Se lo infilò. Sollevo mia moglie facilmente con le braccia. Lei avvinghiò le gambe intorno ai suo fianchi. La premette contro il muro e la lasciò scivolare su di lui. Cominciò a spingere, scopandola con forza. Lei godeva e godeva. Da quando l’avevo ritrovata sembrava non aver fatto altro che godere. Mi guardava con quella espressione che le avevo visto fare solo mentre la scopavo. Era bellissima.
Dopo un po’ lui le diede un attimo di tregua. Lei tornò con i piedi poggiati a terra. La prese e la girò, questa volta faccia al muro. Lei spinse indietro il culo e lui prontamente la prese da dietro. Io mi avvicinai ancora un po’ a loro. Lei allungò la mano chiamandomi a sé. Mi tirò verso di lei e ci baciammo mentre veniva scopata. Io, in quell’istante, senza toccarmi, scaricai nelle mutande un fiume di sborra.
***
“Cosa cazzo ti è preso?” le chiesi dopo metà viaggio silenzioso in auto.
“Non lo so.”
“Non mi sembra sufficiente come spiegazione.”
“Non mi sembra che ti sia dispiaciuto quello che ho fatto.”
“Non c’entra. Non è normale che mi assento un attimo e quando torno trovo mia moglie che scopa con uno sconosciuto. A proposito, chi cazzo è? Come si chiama?”
“Non lo so. Si è avvicinato appena te ne sei andato e ha iniziato a corteggiarmi. Era bellissimo, io ero euforica che uno così ci stesse provando con me, ma non avevo certo intenzione di tradirti. Poi tu non tornavi e lui insisteva. La cosa iniziava a piacermi. Mi ha proposto di ballare, io ho pensato che quando tu tornavi mi avresti visto ballare con lui. Non era un problema, abbiamo spesso ballato con altri. Ogni tanto guardavo se ti vedevo a bordo pista ma non c’eri mai. Intanto il ballare con lui era tremendamente sensuale. Lui bellissimo e bravissimo. Io ero su di giri. Mi sentivo sexy. Stavamo ballando in un modo molto sexy. Mi chiedevo se tu mi stessi guardando. Io non ti vedevo. Poi lui ad un certo punto, mentre eravamo guancia a guancia mi ha urlato nell’orecchio: ‘Tu non vuoi ballare, tu vuoi scopare!’ e io pensai che non aveva tutti i torti. Ero eccitata.”
“Lo sei anche adesso?” le chiesi interrompendola.
“Un po’ sì.”
“Allora toccati mentre mi racconti.”
Lei si sollevò la gonna, sotto non portava più niente dato che lo sconosciuto le aveva strappato il perizoma. Poi proseguì il racconto:
“A quel punto io avevo voglia di farlo. Ti cercai ancora con lo sguardo ma non ti trovai. Lui mi trascinò dove ci hai trovato. Io ancora non pensavo di farci qualcosa. Giusto giocare un po’ provocarlo un po’. Ma è stato irresistibile, ha saputo parlarmi e toccarmi ed eccitarmi ancora di più. Ho perso la ragione, non ho più pensato a te, non ho pensato che potevi trovarci. Ho sentito il suo cazzo duro sotto i pantaloni premere contro di me e ho iniziato a godere e non ho smesso più. Quando ti ho visto ho avuto un orgasmo. Non capivo più niente e non mi preoccupava che ci avessi trovato. Poi, in qualche momento di lucidità mi sono preoccupata della situazione, ma quando ti ho visto che andavi a prendere il preservativo e che anche tu eri eccitato dalla situazione non ho più pensato a nulla. Ho solo goduto. Non mi sono mai sentita così bagnata. Credo di avere anche schizzato. Sto godendo anche adesso a ripensarci.”
Fermai la macchina. Lei si stava masturbando. Io mi slacciai velocemente i pantaloni, lo tirai fuori, mi segai qualche secondo e venni.
“Sei una troia.”
“Sì, lo sono.”
***
Il mattino dopo mi svegliai con una strana sensazione. No, non in testa, non le corna. Mi svegliai con il cazzo duro, e quello era normale. Ciò che non era normale era la bocca di mia moglie che me lo avvolgeva, lei non mi aveva mai svegliato con un pompino.
Fu dolce e lungo fin quando le schizzai in bocca. Lei non si tolse e mandò giù tutto. Anche questo era abbastanza insolito per lei. Poi scivolò verso l’alto, abbracciandomi il petto, fino a che i nostri visi furono a contatto.
“Stasera torniamo in discoteca?” mi chiese, innocentemente.
***
Era ancora più sexy che la sera prima ed era euforica e nervosa. Appena entrata si mise a cercare il suo amante della sera prima. Non si tranquillizzò finché non lo vide che ballava. Lo raggiunse in mezzo alla pista e si mise ad ancheggiare e a provocarlo. A guardarli si vedeva come tra loro ci fosse tensione sessuale.
Li osservai per un po’ di tempo fin quando mi resi conto che qualcosa era cambiato nella dinamica. Non era più un ballo a due. Un altro uomo era coinvolto nei loro movimenti. Lei si ritrovava spesso stretta fra i due, che se la passavano e si strusciavano, e lei si rivolgeva sia all’uno che all’altro, che di aspetto ricordava molto il primo.
Poco dopo tornò da me, sudata ed allegra, tenendo entrambi i ragazzi per mano. Me li presentò. Strinsi le loro mani vigorosamente.
“Ci porti all’hotel?” mi chiese lei speranzosa.
In auto salirono tutti e tre dietro, lei in mezzo a loro. Io sembravo solo l’autista, non certo il marito.
“Cosa state facendo?” chiesi quando dietro smisero le chiacchiere e le risate.
“Tua moglie me lo sta succhiando.” rispose tranquillo uno di loro.
“Ed io la sto sditalinando. È un lago.” aggiunse l’altro. “Ma non la soddisfi mai? Non le togli la voglia di cazzo che ha?”
Io non risposi, incassai, e continuai a guidare.
Per fortuna alla nostra stanza si accedeva direttamente da fuori, per cui potevo far entrare due uomini in compagnia di mia moglie senza che nessuno se ne accorgesse.
Aprii la porta e li feci accomodare. Appena dentro lei mi fermò con una mano sulla pancia.
“Aspetta fuori.” mi disse. “Mi vergogno.”
Io rimasi stupito da questa sua richiesta, ma non feci in tempo ad elaborarla che lei era entrata e si era chiusa la porta alle spalle.
Rimasi per un po’ di tempo appoggiato alla porta, con l’orecchio teso a sentire i rumori provenienti da dentro alla stanza e con la mano infilata nei pantaloni. Sentii risate, il rumore della doccia, gridolini e tonfi sordi.
Quando però non ce la facevo più, non resistevo più, abbassai la maniglia della porta, che non era stata chiusa a chiave, ed entrai. La scena che vidi era composta dai due ragazzi in piedi l’uno davanti all’altro, con i loro fisici scultorei e tatuati, che sorreggevano in mezzo a loro il corpicino di mia moglie che era totalmente nuda con indosso solo i sandali col tacco. La tenevano su e la scopavano, uno con il cazzo infilato nella figa e l’altro con il cazzo infilato nel culo.
Si girò e mi vide entrare e non si scompose, cioè non più di quanto fosse sconvolto dai ripetuti orgasmi. Mi avvicinai e mi venne spontaneo infilare una mano fra i loro corpi. La toccai nella zona tra la figa e l’ano, entrando inevitabilmente in contatto anche con i due cazzi. Lei, sentendomi, ebbe un orgasmo devastante mentre ci fissavamo negli occhi e lei schizzava i suoi umori.
***
Il sole non era ancora sorto ma già il cielo si era schiarito. Ero fuori dalla stanza, nel fresco del mattino, appoggiato al parapetto del ballatoio. Fumavo una sigaretta. Sentii uscire qualcuno dalla stanza. Non mi girai. Poi il ragazzo della prima sera comparve al mio fianco.
“Ne hai una?” mi chiese accennando alla sigaretta. Gliela diedi e gliela accesi.
Tirò qualche boccata e si mise, come me, a scrutare l’orizzonte.
“Gran donna tua moglie.” interruppe il silenzio dopo un po’.
“Già” dissi io. “Non pensavo così tanto.”
“Non l’avevate mai fatto?”
“No, ne parlavamo solo come fantasie. Serviva l’occasione giusta e tu ce l’hai data.”
“L’avevo vista da sola. Mi piaceva molto. E da subito mi è sembrata una che voleva scopare. Non sapevo fosse accompagnata.”
“Poi l’hai scoperto, quando sono arrivato.”
“Sì. Ma da come hai reagito ho capito subito che la cosa ti andava bene. E ce l’avevo un preservativo. Il mandarti a prenderlo era una prova. Che hai superato. Serviva anche a lei per avere la tua approvazione. Altri mariti hanno reagito diversamente.”
“Ah, allora il tuo è un vizio. Farsi le mogli degli altri.”
“Sono loro che mi cercano. Mi presento bene. E hanno voglia di scopare, le mogli più delle altre.”
“Come la mia?”
“La tua più di tutte.”
Sentimmo un gemito provenire da dentro. Ci guardammo e sorridemmo.
mi sono commosso e sono ecitato so al pensiero che ci fosse mia moglie a quel incontro lo abbiamo già fatto tante volte e lei mi diceva lo faccio perché so che piace a te una volta ka trovai in bagno degli uomini che si stava chiavando con un nostro amico, un’altra volta la trovai in pista che un tipo la stava masturbando ,lei quanto uscivamo per andare a ballare non portava mai l’intimo, una volta aveva fatto amicizia con ka compagna del nostro amico, e le chiese se andava in bagno con lei,qualche tempo tornarono dai noi abbracciare e ci dissero se si andava a casa portandosi a casa la copia ,avendo due auto per tornare a casa nostra lei sali nei sedili posteriori e si spogliarono ero tutte e due nude ,arrivati al nostro appartamento scesero senza rivestirsi ed entrare nel nostro appartamento e un condominio di 24 appartamenti e non si è posta nessuna attenzione se qualcuno la potesse notare, aperto la porta si piombo nella nostra camera portandosi anche il compagno di lei incominciò a farli un pompino a lui e a lei la stava masturbando ,poi mi diede l’ordine di metterli in figa il cazzo di lui e che io fecci, una cosa mai vista come si davano da fare tutti e tre restarono a fare l’amore per diverse ore,quado ci salutamo e siamo andati a dormire prima di prendere sono mi disse lk fatto perché piace a te ,e po mi disse domani mentre sei allavoro massimo mi viene a trovare a casa da solo e facciamo l’amore, e così fece hanno passato tutto il pomeriggio dalle 13 fino alle 20 ,e per poi dirmi che ke avveva rotto anche il culo, avveva una grosso cazzo ,visto che l’avevo preso in mano per infilarlo nella figa di mia moglie la sera prima
Grazie per la bella testimonianza