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A volte serve un terzo per aprire nuove strade in una coppia…

Capii che c’era ancora qualcosa fra loro dal modo in cui lei gli corse incontro quando lui arrivò in areoporto. Lei era Federica, la mia ragazza e lui era David, un ragazzo francese con cui lei era stata insieme durante i mesi di Erasmus in Francia. All’epoca io e lei ci conoscevamo ma non eravamo ancora fidanzati, eravamo usciti qualche volta, avevamo anche scopato, ma poi lei era partita e la nostra storia si era subito interrotta per poi riprendere al suo ritorno.

Lei di lui mi aveva un po’ parlato. Con David era stata una storia leggera, senza impegno, iniziata con la consapevolezza che sarebbe durata poco e quindi vissuta come un divertimento. Però avevo capito che Federica con lui si era trovata molto bene.

Loro due erano coetanei mentre io avevo qualche anno in più. Federica era una ragazza molto bella, che molti mi invidiavano, con lunghi capelli lisci rosso-castani, occhi azzurri e lentiggini su un visino dolce e un bel fisico snello ma con curve femminili. Anche David era un bel ragazzo, con un fisico modellato dallo sport e con la testa rasata, carnagione un po’ scura e lineamenti che tradivano un miscuglio di etnie diverse.

Dall’areoporto lo portammo a casa nostra, dove l’avremmo ospitato per qualche giorno. Durante il viaggio loro due parlarono molto e spesso in francese, non dandomi così modo di seguire tutta la conversazione. Andammo poi a cena e in seguito a bere qualcosa in un pub sotto casa. E lì cominciò a succedere qualcosa.

Federica era seduta in mezzo a noi e l’atmosfera era allegra e rilassata. Lei, in particolare, sembrava aver bevuto un po’ più del solito. Rideva e si girava alternativamente verso di me e verso di lui. Spesso appoggiava una mano sulla coscia di uno e una su quella dell’altro. Sembrava molto felice di essere in compagnia dei “miei due uomini”, come ci aveva chiamato diverse volte. Poi, ad un certo punto, mentre parlava con me si avvicinò col viso e mi baciò in bocca. Fu un bacio lento, appassionato, con la lingua.

Si staccò e mi guardò sorridendo. Poi si girò verso David e lo guardò senza dire niente per alcuni istanti prima di girarsi di nuovo verso di me con una espressione seducente e malizioso. Ripetè questi movimenti altre due volte fino a quando, inclinandosi verso David, lo baciò in bocca con la stessa passione.

Io non la fermai e non seppi reagire in nessun modo. In realtà non sapevo neanche come avrei dovuto reagire. L’unica cosa che feci fu di guardarmi attorno, preoccupato che qualcuno avesse assistito alla scena di lei che baciava prima me e poi lui. Non volevo che qualcuno pensasse che la mia ragazza se la faceva con un altro.

Dopo i due baci non ci furono commenti o spiegazioni da parte di nessuno. Facemmo finta di niente, tutti e tre forse un po’ imbarazzati, fino a quando Federica propose di tornare a casa.

Quando fummo dentro, senza dire niente, Federica ci prese per mano e ci portò in camera da letto. Ci sedemmo sul bordo del letto, di nuovo con lei in mezzo a noi. Non avevamo concordato cosa stava per succedere, stava avvenendo tutto in modo naturale e sicuramente tutti e tre avevamo capito che la cosa si stava trasformando in qualcosa di sessuale.

Io a volte avevo espresso a Federica il desiderio di sperimentare qualcosa con un terzo o una terza, ma era sempre rimasto a livello di fantasia. Non mi aspettavo che sarebbe potuto succedere.

Comunque mi sentivo bene, volevo farlo, pensavo che fosse l’occasione giusta e lui il ragazzo giusto con cui provare dato che lei già lo conosceva e poi, se la cosa non avesse funzionato, lui sarebbe presto ripartito.

Probabilmente lei aveva fatto gli stessi ragionamenti. Forse non era neanche brilla come ci lasciava credere ma aveva pianificato tutto fin dall’invito a David a venirci a trovare.

Iniziò di nuovo con un bacio in bocca a me. Poi passò a lui e mentre era girata allungò la mano per tastarmi in mezzo alle gambe dove trovò un cazzo, compresso dai pantaloni, ma già inequivocabilmente duro.

Mentre Federica era impegnata a baciare il francese “alla francese”, io iniziai a palparle un seno con una mano e l’inguine con l’altra. Lei invece smise di toccarmi e spostò le sue mani una sul petto di David, infilandola sotto la maglietta, e l’altra sul suo pube, gonfio in modo evidente.

Il bacio con lui durò più e lei sembrava essersi concentrata solo di lui, ignorandomi. Poi si staccò ed io mi feci avanti, come per rimpossessarmi della sua bocca, ma lei mi fermò, con un dito sulle labbra.

“Che c’è?” feci io accorgendomi che voleva dirmi qualcosa. Temetti in un suo ripensamento.

“Vorrei chiederti una cosa… un favore…”

“Dimmi.”

“Mi… lasci… sola… con lui?”

“Cioè?” risposi io un po’ alterato, vedendo sfumare una mia fantasia erotica e oltretutto venendo scartato a dispetto che fossi io il suo ragazzo.

“Dopo ti chiamo, dopo ti puoi unire a noi, ma ho bisogno di stare da sola con David, voglio riprendere confidenza con lui da sola, ne ho bisogno.”

David, pur non capendo forse tutte le parole, aveva sicuramente capito cosa stava succedendo e mi guardava tronfio e soddisfatto.

Io non seppi reagire in modo diverso dal fare ciò che mi chiedeva lei e mi alzai deluso e sconfortato. Mi fermai sulla porta e li guardai mentre avevano ripreso a baciarsi e mentre le mani di ciascuno iniziavano a spogliare l’altro.

Federica si interruppe e si girò verso di me, guardandomi severa.

“Puoi la chiudere la porta, per favore?”

Ovviamente intendeva con me fuori, non voleva che io assistessi al suo amplesso con David. Lo feci, mi chiusi fuori e mi sedetti per terra con la schiena appoggiata alla porta. Sentivo i loro rumori, prima quasi impercettibili e poi sempre più forti. Mi aprii i pantaloni e mi segai ascoltando il loro coito.

La sentii godere, nel suo inconfondibile modo, più e più volte. Sentii i rumori di scopate vigorose e la sentii urlare di piacere. Non so se fosse perché quando scopava con me io ero concentrato anche su altro, ma l’impressione che avevo era che stesse godendo molto più del solito. Questa cosa mi faceva sia impazzire di gelosia e sia eccitare.

Potevo aprire la porta e interrompere tutto. Pensai di farlo diverse volte, ma tutte le volte l’eccitazione che mi causava quella situazione era superiore allo sconforto.

Restarono in camera molto tempo, persi la cognizione di quanto ne fosse passato. Per un po’ non sentii più nessun rumore, ma non osai entrare, fino a quando la porta non si aprì, facendomi quasi cadere all’indietro per la sorpresa.

C’era David che mi offrì la mano per aiutarmi a tirarmi su in piedi. Lui era nudo, nell’alzarmi, aggrappato al suo avambraccio, passai col volto vicino al suo cazzo penzolante, ancora lucido di umori.

Federica era stesa sul letto, nuda e visibilmente soddisfatta.

“Spogliati e vieni qui da me.” mi disse amorevole.

Ci accoccolammo mentre David usciva dalla stanza per recarsi in bagno. Ci baciammo e non dicemmo nulla su quello che era appena successo. Lei si strusciò su di me e nel giro di poco mi era salita sopra e aveva fatto scivolare il mio cazzo dentro di lei.

Mi scopò lentamente, cavalcandomi. David tornò e si fermo ad osservarci appoggiato allo stipite della porta. Ogni tanto lo controllavo con lo sguardo, si stava segando, per riportare il suo cazzo in erezione completa.

Un attimo dopo si fece avanti e salì anche lui sul letto. Spinse lievemente Federica in avanti e lei si lasciò cadere stendendosi su di me. I nostri volti erano di nuovo a contatto.

“Ma cosa fa?” chiesi io, stupito dalla situazione e dal fatto che invece Federica sembrasse del tutto a suo agio.

Lei infatti si limitò a gemere di piacere mentre veniva pressata contro di me. Sentii il peso di lui su di lei, ma soprattutto sentii che qualcos’altro oltre al mio cazzo si stava insinuando dentro di lei.

“Ma… ma… ti sta…?”

“Sì, mi sta inculando. Ho i vostri due cazzi dentro… Oddio che bello!”

Lei cominciò a godere e non smise per un sacco di tempo, io la seguii e rimasi sotto di loro mentre David la scopava con ritmo e decisione. Solo quando tutto fu finito ci riprendemmo a sufficienza per capire cosa era successo.

“Ma… così, senza nessuna difficoltà? Ma non l’avevi mai fatto!”

“No, con due non l’avevo mai fatto.”

“Intendo anche solo nel culo. Mi hai sempre detto che non volevi e poi lo prendi così senza dire niente?”

“Beh… ti ho detto una bugia, con David l’ho sempre fatto.”

“E perchè con me no? Perché mi hai sempre detto che non eri interessata?”

“Non so, non volevo che mi considerassi una troia.”

“E con lui invece non c’era questo problema?”

“No, lui è sempre stato solo un divertimento, tu sei il mio fidanzato.”

“Eh, ma cazzo… ma io ti voglio troia, ti adoro se fai la troia.”

Federica si tirò su e si spostò verso David. Si mise a pecorina ed iniziò a leccargli il cazzo.

“Allora dimostramelo.” mi disse guardandomi maliziosa e sculettando per attirare i miei occhi verso il suo culo.

Il mio cazzo si indurì in un attimo, alla prospettiva di avere finalmente accesso all’ingresso posteriore della mia fidanzata.

“Grazie, David.” mormorai mentre entravo e uscivo dall’ano di Federica.

Lui aprì gli occhi e alzò il pollice, mentre si godeva la bocca di lei.

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