Una coppia parla di quello che è successo la sera prima…
Mi sveglio. Dalla porta finestra aperta entra la luce di un mattino già avanzato. Sul letto lenzuola stropicciate, sul pavimento biancheria intima, scarpe col tacco e una bottiglia di spumante. Nuda come sono mi alzo e vado fuori sul terrazzo, incurante che qualcuno del resort in cui siamo in vacanza mi possa vedere.
Mi guardo attorno, il cielo blu, la vegetazione. In basso, nella grande piscina comune, scorgo mio marito. Mi nota anche lui e mi fa un cenno di saluto. Indosso un costume e lo raggiungo.
È seduto appoggiato con i gomiti sul bordo, io nuoto da una parte all’altra, mi immergo poco prima di arrivare e poi sbuco da sott’acqua proprio a contatto col suo corpo.
“Ciao.” gli dico teneramente dandogli un bacio.
Mi abbraccia ed io mi giro appoggiandomi a lui con la schiena e con la nuca su una sua spalla. Mi culla così per alcuni minuti nei quali non ci diciamo nulla, i nostri corpi mossi dall’ondeggiare lento della piscina. C’è poca gente.
“Hai dormito bene?” mi chiede lui dopo un po’, ma l’impressione è che voglia chiedermi altro.
Annuisco e la nostra conversazione si ferma subito di nuovo.
“Vuoi parlare di ieri sera?” gli chiedo io quando il silenzio si fa troppo pesante.
“Sei contenta di averlo fatto?” mi risponde con un’altra domanda.
“Sì. Tu?”
“Sì.”
Altra pausa in cui nessuno di noi due sa che cosa dire.
“Stavi pensando a ieri sera prima che arrivassi io?” gli chiedo.
“Mh-mh” mi conferma.
“A cosa pensavi?”
“Avevo una scena in testa.”
“Quale?”
“Pensavo a quando eri rimasta solo con i tacchi addosso e ti sei stesa sulla schiena sul letto. Quando poi lei ti ha leccato e subito dopo lui ti ha scopato.”
“Ah… perché proprio quel momento?”
“Non so… credo per il gesto che hai fatto.”
“Che gesto?”
“Per come ti sei stesa e hai allargato le gambe. Per come ti sei aperta. Per come hai afferrato le tue caviglie per tenere le gambe ben spalancate, con ancora indosso le scarpe col tacco. Per come ti sei offerta a loro. Non te lo avevo mai visto fare. Mi sei sembrata una pornostar.”
“Mmh… e ti è piaciuto che sembrassi una pornostar?”
“Sì.”
“Bene. In quel momento credo proprio di essermi ispirata a qualche porno che mi hai fatto vedere.”
Mi sistemo meglio contro di lui. In basso sento sono appoggiata sul suo cazzo duro. Mi muovo un po’ per sfregarlo. Lui abbassa una mano e la infila nel mio costume. Mi irrigidisco, siamo pur sempre in pubblico.
“Tranquilla, non vede nessuno cosa ti sto facendo sott’acqua.” mi sussurra. “Ora dimmi quale momento di ieri sera ti viene in mente.”
“Uhm…” ci penso un po’. “Visto quello che hai descritto tu mi viene in mente quello che è successo subito dopo.”
“Cioè?”
“Lo hai detto, no? Lui ha iniziato a scoparmi. Per un attimo ho avuto paura che tu alla fine non volessi. Ti ho guardato e ho visto che mi guardavi ed eri eccitato. Allora mi sono lasciata andare.”
“Me ne sono accorto. Stavi già godendo?”
“Sì, un po’ ho iniziato a farlo. Mi stava scopando bene. Ma il vero godimento è arrivato dopo.”
“Dopo quando?”
“Ho visto che sua moglie è venuta da te. Ti ha preso in mano il cazzo e ti ha detto qualcosa. Dopo un po’ sei venuto su di me a sessantanove. Cosa ti aveva detto lei?”
“Ehm… mi ha chiesto se avevo intenzione di lasciare che un altro uomo facesse godere mia moglie come non aveva mai goduto prima o se avevo intenzione di contribuire al tuo orgasmo in un modo che tu non avresti mai dimenticato.”
“E tu cosa le hai detto?”
“Non le ho detto niente, l’ho guardata con l’aria di chi non aveva capito cosa intendeva, perché in effetti non ero sicuro di aver capito.”
“E lei?”
“E lei mi ha suggerito di venirti a leccare il clitoride mentre suo marito ti scopava.”
“Mi hai fatto impazzire. Sentire la tua lingua insieme al cazzo di lui non mi ha più fatto capire niente. Infatti credo di non essere stata in grado neanche di succhiartelo. Me lo hai appoggiato sulle labbra, ma io non ero in grado di fare nulla.”
“Non era necessario, era già tutto troppo eccitante.”
“Già, poi anche con quello che ti faceva lei…”
“Ah, l’hai vista?”
“Certo, era lì sopra di me. Non potevo non vederla mentre ti leccava il culo. Ti è piaciuto?”
“Sì… molto.”
Porto una mano dietro alla schiena per infilarla sotto ai suoi boxer e prendergli in mano il cazzo. Lui intanto aumenta il movimento delle dita sulla mia figa.
“C’è una cosa invece che non riuscivo a vedere e di cui sono curiosa.”
“Cosa?”
“Non so come dirtelo… diciamo che ho avuto l’impressione che… mentre mi leccavi avrai fatto fatica a non entrare in contatto anche con il cazzo di lui…”
“Ehm… in effetti…”
“Ti è capitato di leccarglielo?”
“Sì… quando lo faceva uscire per sfregartelo sul clitoride…”
“E come ti è sembrato?”
“È stato strano perché ero talmente eccitato che mi piaceva qualsiasi cosa avessi potuto fare in quel momento.”
“Hai ragione. Anche per me è stato così.”
“Davvero? Ti è piaciuto tutto quello che abbiamo fatto? Non c’è stato neanche un momento in cui ti sei pentita di aver incontrato quella coppia?”
“Uhm… forse un breve momento c’è stato.”
“Quando?”
“Dopo… mentre tu stavi scopando lei, mi sono sentita un po’ gelosa, avrei voluto che non lo facessi…”
“Beh, ma eravamo d’accordo…”
“Sì, sì, lo so… però quando mi sono accorta del modo in cui la stavi scopando…”
“Cioè?”
“Eh… che glielo stavi mettendo dietro…”
“Beh, che avrei dovuto fare? Lo voleva lei e tu sotto questo aspetto non mi avresti potuto soddisfare…”
“Proprio per questo, stavi facendo con lei una cosa per cui la preferivi a me. Lo so, è stupido pensare una cosa del genere durante il sesso a quattro, ma mi è salita la gelosia… mi sono arrabbiata un po’…”
“Davvero? Non me ne sono accorto.”
“Già, quindi ho fatto una cosa un po’ per ripicca.”
“Cioè?”
“Beh, non volevo sentirmi da meno di lei… e quindi ho lasciato che suo marito…”
“Cosa?”
“Che suo marito facesse quello che stavi facendo tu a sua moglie…”
“Cioè…”
“Sì, me l’ha messo dietro anche lui…”
“Davvero? E… ti è piaciuto?”
“Sì, ti ho detto che mi piaceva tutto ieri sera.”
“Mmh, e se adesso tornassimo in camera, ti piacerebbe farlo come lo hai fatto ieri con lui?”
Mi giro a guardarlo con aria di rimprovero, per scherzare. Proprio in quel momento si avvicina della gente ai bordi della piscina e quindi perdiamo parte dell’intimità. Istintivamente tolgo la mano da dentro ai suoi boxer. Lui invece non sembra avere intenzione di smettere di masturbarmi.
“Dai, smettila, c’è gente.” gli dico risoluta a bassa voce.
Lui non smette. Provo a spostargli la mano ma non riesco.
“Dai, su…”
Insisto, ma meno convinta. In fondo mi sta piacendo. Oddio, se mi sta piacendo. Sento l’orgasmo arrivare. Sono in una piscina di un resort, in pieno giorno, con degli sconosciuti intorno e sto per godere.
Mi giro, lo abbraccio, e cerco di dissimulare l’orgasmo che mi scuote il corpo. Spero che nessuno se ne accorga.
“È troppo bello vederti che non riesci a contenere gli orgasmi. Come ieri sera.” mi dice nell’orecchio ed io lascio andare un gemito.
“Andiamo in camera, subito.” gli dico appena riesco a tornare minimamente in me.