Paradiso di perdizione

In un luogo bellissimo e isolato, con una coppia di nuovi amici…

“Wow, è bellissima!” la mia fidanzata Jessica era veramente entusiasta della piccola spiaggetta in cui eravamo arrivati dopo un lungo e dissestato percorso nella parte occidentale dell’isola. Era un luogo che non avremmo mai saputo raggiungere da soli ma eravamo insieme ad una coppia che avevamo conosciuto i giorni precedenti. Alloggiavano nel nostro stesso villaggio. Si chiamavano Carlo e Melania e nonostante fossero più vecchi di noi ci eravamo trovati bene, erano simpatici e alla mano. Carlo aveva circa cinquant’anni, mentre Melania era più vicina ai quaranta. Io e Jessica, invece avevamo trenta e ventinove anni. La sera prima ci avevano parlato di questa spiaggetta che conoscevano loro e che era difficilmente raggiungibile ma, proprio per questo, incontaminata e affascinante. Non avevano dovuto insistere molto per convincerci e così eravamo saliti sul loro fuoristrada e percorso una strada tortuosa, a volte ripida, e dal fondo sconnesso, per arrivare finalmente a quel piccolo paradiso in terra.

L’unica incertezza sull’accettare l’invito era dovuta a qualche sospetto sulle reali intenzioni dell’altra coppia. Ne avevamo parlato fra noi la sera prima, esprimendoci le impressioni che entrambi avevamo avuto.

“Ma secondo te Carlo e Melania vorrebbero fare con noi qualcosa? Cioè sono una coppia scambista?” mi chiese Jessica.

“Non lo so. Anche io ho avuto un po’ questa impressione, da qualcosa che hanno detto, dall’atteggiamento che hanno con noi. Sembrano sempre volerci in qualche modo sedurre, ma forse è semplicemente un loro modo di fare.”

“Secondo te ci proveranno domani, quando saremo nella spiaggetta? Secondo te ci hanno invitato lì apposta?”

“Non credo. E in ogni caso al massimo proveranno a lanciarci qualche segnale ma se vedono che noi non ci stiamo lasceranno perdere.” conclusi.

Jessica non sembrava convinta. Rimuginava ancora qualcosa nella sua testa.

“Noi non ci stiamo, se ci provano?” mi chiese dopo un po’, timidamente.

“Cosa vuoi dire?”

“Voglio dire… cosa facciamo se ci provano?”

“Facciamo…” non sapevo bene cosa risponderle. “Noi facciamo quello che vogliamo noi, non quello che vogliono loro, questo è sicuro. Funziona così.”

“E noi cosa vogliamo?” insistette la mia fidanzata.

“In che senso?” non capivo cosa volesse sapere.

“Lo abbiamo immaginato tante volte no? Quante volte mentre scopiamo mi hai detto di far finta che fossimo con altri, per eccitarmi e per eccitarti…”

“Ma quelle erano fantasie…” provai a giustificarmi.

“E se avessimo l’occasione di trasformarle in realtà? Magari non ci ricapita…” mi disse sorprendendomi.

“Ma… ma tu lo faresti con Carlo e Melania?”

La mia ragazza mi fissò. Non rispose subito. Sembrava pensarci.

“E tu?” mi chiese poi senza avermi dato la sua risposta.

“Non so. Mi sembrano due tipi adatti, sicuramente. Melania è una bella donna e Carlo… credo che potrei vederlo insieme a te.”

Sembrò soddisfatta della mia risposta, poi però aggiunse:

“Probabilmente ci stiamo facendo un viaggio, abbiamo equivocato il loro atteggiamento.”

“Eh, credo anch’io… però…”

“Però cosa?”

“Però ora mi hai eccitato con questi discorsi…” la presi e la baciai. Iniziammo a scopare in maniera molto passionale. Entrambi avevamo in testa delle fantasie che evitammo di confessarci durante l’amplesso.

Il mattino dopo dunque partimmo insieme a loro con questi dubbi o speranze o timori nella testa. Da un certo punto di vista vennero rinforzati quando Melania ci chiese se fosse un problema, ma nel caso invitandoci a superarlo, se fossimo stati nudi nella spiaggetta isolata. Noi non eravamo abituati al nudismo ma ci spiegò che era il modo migliore per godersela. Ci saremmo sentiti così liberi che ci sarebbe piaciuto farlo. Noi acconsentimmo, in fondo non avevamo nulla in contrario, semplicemente non avevamo mai avuto l’occasione di fare del naturismo. Quando arrivammo e ci liberammo dei vestiti capimmo subito che aveva ragione, era veramente liberatorio e piacevole. Ci fu solo un piccolo imbarazzo dovuto al fatto che io, appena dopo essermi spogliato, vedendoci tutti nudi ebbi una breve erezione. Melania ci scherzò su con garbo e la cosa si risolse.

Passammo una giornata bellissima. La spiaggia era solo per noi, il mare stupendo. Facemmo diversi bagni, poi prendemmo il sole, chiaccherammo con loro che si rivelarono effettivamente una coppia piacevole e poi pranzammo all’ombra di alcuni alberi. Nel pomeriggio ci rilassamo, dormimmo anche un po’ e facemmo altri bagni in mare.

A pomeriggio inoltrato, con la luce che si faceva ancora più calda e romantica, eravamo stesi a chiacchierare. Io ero steso, Jessica era appoggiata con la schiena alla mia spalla. Al suo fianco aveva Carlo mentre Melania era vicina ai miei piedi. Durante tutta la giornata loro due non ci avevano “provato” con noi in nessun modo esplicito seppure avessero sempre un atteggiamento che una mente maliziosa avrebbe potuto equivocare.

In quel momento però, la conversazione virò su temi un po’ pruriginosi e Carlo e Melania ci confermarono che avevamo avuto una giusta impressione. Ci fecero capire di essere una “coppia aperta” e accennarono a qualche esperienza.

“L’ultima volta che siamo stati in questa spiaggia non eravamo soli, ma verso quest’ora gli altri turisti se ne sono andati e noi abbiamo fatto una scopata fantastica, ti ricordi Meli?” commentò Carlo.

“Sì che mi ricordo. Ragazzi, dovreste provare. Se volete vi lasciamo soli, se la nostra presenza vi imbarazza.” suggerì lei.

Io abbozzai una risposta, ipotizzando che magari dopo, prima di andare via… Di fatto la cosa mi intrigava ma mi imbarazzava anche un po’ e non volevo pensarci troppo perché mi avrebbe causato un’altra erezione, questa volta decisamente più intensa.

Jessica invece sembrava incuriosita da loro, e fece altre domande su quei temi. Io cercavo di pensare ad altro e non ascoltare poi però mi accorsi di qualcosa di strano. Jessica, appoggiata a me, aveva iniziato a muoversi in modo ondulatorio. Mi tirai su appoggiandomi ai gomiti per capire la situazione. Vidi che con una mano stava accarezzando Carlo sulla coscia e nel movimento finiva spesso a toccargli il cazzo che cominciava ad essere barzotto. Nel tirarmi su la spinsi un po’ in avanti e questo la facilitò nel raggiungere il suo vero obiettivo. Gli afferrò il cazzo con la mano ed iniziò una lenta sega. Il cazzo di lui si indurì e crebbe notevolmente di dimensioni. Jessica si girò un attimo verso di me, come per ottenere l’assenso a continuare. Ci guardammo negli occhi, poi io guardai Carlo. Anche Melania si era tirata su e assisteva alla scena. Ci fu uno scambio di sguardi silenzioso e poi Jessica continuò, con maggior convinzione, quella masturbazione.

“Ti piace vedere la mano della tua ragazza attorno al mio cazzo duro?” mi chiese provocatoriamente Carlo.

Io deglutii ed annuii mentre Jessica mi guardava sorridente. Nel mentre Melania si spostò e si posiziono fra le mia gambe piegandosi fino a portare la sua bocca sul mio cazzo che si era eretto prepotentemente. Iniziò a farmi un pompino.

“Oooooh” mugolai io poco dopo buttando la testa all’indietro, sopraffatto dall’abilità della donna nel succhiarmelo.

“È fantastica mia moglie nel fare i pompini, vero?” chiese conferma lui.

“Oh, cazzo! Sì.” risposi io sinceramente colpito dalla bravura.

“Più di me?” chiese Jessica un po’ divertita ma anche un po’ offesa.

Non ebbi il coraggio di risponderle ma dal mio silenzio capì che era così. Smise di fare la sega a Carlo e si chinò su di me, affiancandosi a Melania per dedicarsi anche a lei a darmi piacere con bocca e lingua.

Un doppio pompino tra quella maestra della fellatio e la mia ragazza non mi fece resistere molto. Schizzai inondando i loro visi di sborra. Le due donne iniziarono a baciarsi fra loro, pulendosi a vicenda dal mio sperma. Quella visione non mi fece mai scemare l’erezione. Avevo sempre sognato di vederla insieme ad una donna. Così come avevo sempre immaginato di assistere a lei che veniva scopata da un altro, come stava puntualmente accadendo. Lui infatti si era spostato dietro di lei e la stava scopando a pecorina. Sua moglie, invece, sfruttando la mia erezione costante, salì su di me ed iniziò a cavalcarmi, infilandosi il cazzo prima nella figa e dopo un po’ anche nel culo. Jessica, invece, sospinta dai colpi di lui si piegò e venne verso di me, per baciarmi mentre entrambi stavamo scopando con qualcun altro. Poi Melania si tolse e così la mia ragazza salì su di me, impalandosi, senza smettere di baciarmi. Non smise neanche quando sentì Carlo che si piazzava dietro di lei e appoggiava la cappella contro il suo ingresso posteriore. Capii che era affondato in lei sentendo il suo cazzo premere contro il mio, separato dalle carni di lei.

“Oddio quanto ti amo…” mormorò lei mentre subiva la doppia penetrazione.

“Anche io…” le risposi con mai così tanta sincerità.

Arrivò il tramonto che stavamo ancora scopando fra noi quattro, senza quasi aver mai smesso.

2 commenti su “Paradiso di perdizione”

  1. Interessante situazione, certo mentre si è nudi e predisposti mentalmente è facile lasciarsi andare in condizioni così favorevoli …spero ci siano altre letture sullo stesso tema…anche più lunghe… con giochi di seduzione tra chi è già esperto e neofiti da iniziare. Grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto