I promessi adulteri

Or bene, questa fedeltà non s’ha da mantenere, né domani, né mai.

Quel ramo dell’ala dell’hotel di montagna che era adibito a spa e centro benessere fu il luogo del primo incontro fra i nostri personaggi. Dunque, a causa del luogo in cui avvenne, la prima volta che si videro erano tutti e tre completamente nudi.

Da una parte abbiamo Lorenzo e Lucia, una coppia di fidanzati non ancora trentenni che aveva scelto quel bell’hotel per trascorrere qualche giorno di relax per festeggiare il proprio anniversario. Dall’altra c’era Rudy, un uomo poco più che quarantenne, ricco tanto da vivere di rendita e da trascorrere lunghi periodi di vacanza in cui si dedicava ai propri hobby: guidare belle auto e corteggiare le mogli e le fidanzate altrui.

Rudy non aveva ereditato soltanto la fortuna economica che gli permetteva quella vita agiata, ma anche un’altra fortuna, più prosaica, che non lo faceva passare inosservato negli ambienti che spesso frequentava, cioè quelli per nudisti come spiagge o spa come quella di quell’hotel. Infatti il suo sesso era di dimensioni ragguardevoli, soprattutto in posizione di riposo quando era già molto più lungo e largo della media.

Lorenzo e Lucia non poterono non notarlo quando se lo trovarono davanti, in una delle saune in cui erano entrati. Entrambi furono un po’ imbarazzati e lo spiarono di nascosto, per non far accorgere l’altro o l’altra che quell’uomo attirava la loro attenzione per quel particolare. In loro l’essere nudi e in compagnia di quell’uomo in quell’ambiente fece nascere alcuni pensieri che ciascuno si tenne per sé.

Lorenzo si sentì inferiore a Rudy per quella differenza nella virilità ma questa sensazione non gli dispiacque. Di carattere era sempre stato un po’ remissivo e, da un po’ di tempo, nella sua testa giravano fantasie erotiche che lo vedevano in un ruolo di secondo piano. Lo eccitava immaginare la sua ragazza Lucia alle prese con altri uomini, più virili e dominanti.

Lucia era innamoratissima del proprio Lorenzo, ma c’era qualcosa nel loro rapporto che non la soddisfaceva fino in fondo. Si amavano ma a lei fisicamente mancava qualcosa. Quando facevano sesso Lorenzo faticava a portarla all’orgasmo e non aveva l’atteggiamento che lei a volte desiderava. Lei voleva sentirsi desiderata come fosse l’unica cosa al mondo e quindi voleva percepire la voglia maschile incontenibile di possederla, cosa che Lorenzo raramente dimostrava. Non era una questione di dimensioni del sesso, non era dovuto alle scarse misure del suo fidanzato, ma quando vide in quella spa quell’uomo più grande di loro e che poteva sicuramente definirsi un superdotato, la mente di Lucia creò delle immagini vivide e oscene che la fecero sentire accaldata al di là del calore della sauna.

Rudy aveva molta esperienza con le donne, anzi con le coppie. Le sapeva riconoscere, forse ancora prima che le coppie stesse fossero consapevoli della loro natura. Si accorse come venne guardato da quei due ragazzi. Notò lo sguardo curioso e famelico di Lucia e lo sguardo sconvolto e dimesso di Lorenzo. Rudy pensò subito che fosse una coppia con cui avrebbe potuto giocare e così si presentò e sfoderò tutto il suo savoir-faire.

Chiacchierarono un po’, in sauna e negli altri ambienti della spa, parlando del più e del meno e raccontando ciascuno un po’ di se stessi. Rudy non fece mai nulla per nascondere la sua nudità, sogghignando internamente ogni volta che i suoi due interlocutori non riuscivano a non far cadere lo sguardo sul suo sesso.

La seconda volta che Lorenzo e Lucia incontrarono Rudy fu nel parcheggio di fronte all’hotel. Si erano fermati a fianco di una stupenda Ferrari lì parcheggiata, ad ammirarla. In particolare Lucia era appassionata di quel tipo di auto e raramente le era capitato di poterne guardare una così da vicino.

“Vi piace?” disse una voce alle loro spalle. Si girarono e videro Rudy con la sua solita aria da sbruffone che giocherellava con un paio di chiavi.

“È… è la tua?” chiese emozionata Lucia.

“Sì.”

Lorenzo e Lucia ebbero entrambi un pensiero che nessuno dei due esplicitò ma che li riportò entrambi al giorno prima, a quando avevano visto quell’uomo nudo. Entrambi risero dentro se stessi constatando come in quel caso lo sfoggiare una bella auto non fosse indice di compensazione per la mancanza di degni attributi maschili, come spesso si ironizzava per una sorta di rivalsa nei confronti dei possessori di certe auto.

“Vuoi fare un giro?” chiese poi Rudy destandoli dai loro pensieri e intuendo la voglia che Lucia non osava esprimere. Aveva notato come fosse lei quella che ammirava la Ferrari con più voglia. In Lorenzo c’era più un atteggiamento di inferiorità, di impossibilità di competere con quel mezzo. La stessa condizione che avevano mostrato nel paragonare i due membri maschili nella sauna.

Lucia ci pensò pochi secondi e poi, saltellando sul posto e battendo le mani, chiese al proprio fidanzato se poteva farlo. Lorenzo capì subito che quello era il primo passo di un percorso di seduzione da parte di Rudy nei confronti della sua ragazza. Capì che era il primo momento in cui l’avrebbe persa e lei sarebbe andata verso quell’uomo, preferendolo a lui, ora per l’automobile e più avanti chissà. Capì tutto questo e dentro di lui, pur sentendo la gelosia attanagliargli lo stomaco, era attratto da questa situazione. Annuì convinto, concedendole il permesso di fare un giro sulla Ferrari.

Rudy fu galante nell’aprirle la portiera per farla salire. Ne apprezzò l’eleganza e una punta di sensualità nelle movenze di lei. Capì che Lucia, forse anche inconsapevolmente, già si predisponeva per farsi sedurre, già coglieva dentro di sé la simbologia del salire nell’auto di un altro uomo di fronte al suo ragazzo. Su un auto più bella, più potente di quella che Lorenzo mai avrebbe potuto offrirle.

Prima di entrare nel posto del guidatore Rudy diede un ultimo sguardo a Lorenzo, sorridendo in modo beffardo. Si fissarono per un attimo e questo bastò per consolidare i loro ruoli. Lui era il maschio alfa e quella coppia stava entrando sotto il suo controllo. Tutti e tre desideravano la stessa cosa, si trattava soltanto di renderlo palese. E quel giro in Ferrari fu il primo passo.

Le strade di montagna ben si prestarono allo sfoggio della potenza del mezzo. Il rombo del motore e la tenuta di strada emozionarono Lucia che, come una bambina in un negozio di dolci, si godette in modo entusiasta quel giro. Ogni tanto guardava il suo pilota e dentro di sé si immaginava di essere la donna di un milionario. Le vennero pensieri di cui si vergognava. Le piacque l’idea di immaginare di essere la classica bella ragazza da esibizione per un riccone più vecchio di lei. Le piacque l’idea di immaginare di essersi in un certo modo venduta ad un uomo ricco in cambio di una vita agiata. Il suo corpo e la sua bellezza in cambio dei soldi.

Furono questi pensieri, oppure fu il brivido della velocità e la pressione del suo corpo contro il sedile e le cinture di sicurezza, oppure fu l’uomo a fianco a sé, ma Lucia ben presto si ritrovò eccitata. Si sentiva calda e bagnata e ogni tanto distoglieva lo sguardo dalla strada. Con la coda dell’occhio osservava il pacco di Rudy oppure il suo braccio possente che stringeva il volante.

Arrivarono in cima al passo. Scesero ed ammirarono il panorama. Lucia era felice. Intanto a valle, rientrato nell’hotel, Lorenzo si struggeva immaginando la sua fidanzata in giro con quell’uomo. Si sentiva abbandonato, come se lei da quel omento avrebbe sempre preferito la compagnia di lui invece che la sua. Ripensò anche ai momenti in sauna, a come aveva notato che lei osservasse il sesso di quell’uomo. Aveva percepito in lei una voglia curiosa, un desiderio di provare quel sesso enorme e di confrontarlo con il suo misero. Mentre i due si guardavano attorno sferzati dal vento, Lorenzo era nella sua camera con i pantaloni abbassati e gli occhi chiusi. Stava pensando a Lucia e Rudy. Li stava immaginando lì nel letto nudi, che scopavano. La sega che si tirò Lorenzo durò molto poco, le immagini mentali erano troppo forti e intense, ma fu molto produttiva. Si sborrò copiosamente sulla pancia all’idea che Lucia lo tradisse con quell’uomo.

“Vuoi guidare tu per tornare?” disse Rudy dopo che furono rientrati nella Ferrari, pronti per ripartire.

Lucia lo guardò con occhi sognanti. Mai avrebbe osato chiederlo, ma lo desiderava moltissimo e sarebbe stata pronta a qualsiasi cosa pur di avere quell’opportunità. E Rudy questo lo aveva già capito. Non acconsentì subito alla proposta che lui stesso aveva prospettato. Gliela fece sudare. Si mostrò dubbioso e titubante, non sicuro di concederle quell’onore. E facendo così lei cominciò ad insistere e lui cominciò a far balenare l’idea che lei avrebbe dovuto ripagarlo in qualche modo. Giocando sul desiderio proibito e innominato di farle rivedere il suo sesso, di farglielo vedere da vicino, di farglielo toccare, la stuzzicò per alcuni minuti.

Non passava quasi nessuno per quel passo di montagna in quel momento, ma se qualcuno fosse passato e si fosse fermato nel parcheggio in cima avrebbe visto una Ferrari parcheggiata e dentro la Ferrari un uomo con la testa appoggiata al poggiatesta. Forse ad un certo punto avrebbe notato qualcos’altro che si muoveva: un’altra testa che faceva su e giù sul grembo dell’uomo.

Era pazzesco ciò che stava facendo ma Lucia non aveva resistito. La voglia di guidare quella Ferrari unita alla perversione di quel sesso maestoso l’aveva spinta a fare qualcosa che mai prima aveva immaginato di fare, qualcosa che mai aveva fatto neanche al suo fidanzato: un pompino in auto, lì dove poteva anche essere vista da chiunque.

Mentre faticava a contenere nella sua piccola bocca quell’asta rigida, Lucia rifletté sul gesto che stava compiendo. Cosa l’aveva spinta a farlo? A tradire in quel modo il suo fidanzato con uno appena conosciuto. Era solo per poter guidare un’auto sportiva o c’era altro? Cosa poteva giustificare un tale atto?

La realtà era che Rudy aveva soltanto risvegliato in lei un desiderio sopito di trasgressione e lo aveva fatto facendola sentire a suo agio nel farlo. Lei si era fidata di lui, si era sentita guidata nel compiere una pazzia. Sarebbe stato più difficile farlo con chiunque altro, a partire da Lorenzo. Invece Rudy era perfetto: sconosciuto e nello stesso tempo tranquillizzante. La promessa di guidare la Ferrari aveva contribuito, l’attrazione per il bel cazzo che aveva lui aveva contribuito, ma la vera spinta era stata un’altra. Una voglia di lussuria, di uscire dalla normalità, di lasciarsi andare.

Fu molto più nervosa quando si mise al volante rispetto che a quando era chinata su di lui a ingoiargli il cazzo. E quando rientrò in hotel e trovo Lorenzo che l’aspettava in camera si sentì sia in colpa che euforica per quello che era successo. Scopò con lui con una passione ritrovata e inconsueta. Gli descrisse le emozioni nel viaggiare su quell’auto per le strade di montagna e gli confessò che Rudy l’aveva anche fatta guidare. Ma ovviamente omise di raccontare cosa era successo mentre erano fermi in cima al passo. Però mentre lo baciava in bocca languidamente o con passione non riuscì a non pensare che il suo fidanzato la stava baciando dove poco prima un altro uomo aveva depositato la sua sborra. Questo pensiero la fece uscire di testa e le fece provare un orgasmo particolare e molto intenso, dovuto non a stimolazione fisica ma solo ai pensieri perversi che le popolavano la mente. Un orgasmo identico a quello che aveva provato poco prima, con il cazzo di Rudy in bocca.

L’amicizia tra la coppia e l’uomo proseguì nei giorni successivi ogni volta che si incrociavano in hotel o nei pressi di esso, magari a cena, oppure di nuovo nella spa. Si può dire che Rudy fece un’opera di seduzione nei confronti di entrambi. Se Lucia la affascinava con il suo fare da latin lover ed evocandole possibili rapporti sessuali bollenti e insoliti, Lorenzo lo conquistò con un fare amichevole e nello stesso tempo un po’ autoritario, sfruttando la sua maggiore età e il suo carattere più assertivo.

L’ultima sera che Lucia e Lorenzo sarebbero stati ospiti dell’hotel vennero invitati da Rudy a consumare la cena nella sua suite. Accettarono di buon grado, ognuno dei due fantasticando su come sarebbe potuta andare la serata ma senza rivelarlo all’altro. Rudy alloggiava nella suite più lussuosa dell’hotel e la cena venne portata in camera dai camerieri e servita nel tavolo tondo al centro del salotto. Lucia aveva indossato un vestito e delle scarpe che mai aveva osato mettere per mancanza di occasioni adatte a dei capi così eleganti e nello stesso tempo audaci. La cena fu accompagnata da un prezioso champagne che contribuì ad alleggerire una atmosfera già molto rilassata.

I discorsi virarono ben presto su temi allusivi e a volte ben espliciti. Rudy raccontò diverse sue avventure amorose, Lucia e Lorenzo si lasciarono andare a confessioni sulla loro vita di coppia. Verso dove si sarebbe finiti era chiaro a tutti ma nessuno fece nulla per fermarlo. Tra Lucia e Lorenza esisteva un non detto su questi temi. Lei non sapeva che lui fantasticava su di lei con un altro uomo ma, inconsciamente lei lo aveva intuito. Lui invece non sapeva che le fantasie della sua ragazza erano molto più perverse di quelle che lei gli aveva lasciato intendere, eppure aveva capito che c’era in lei un potenziale inespresso. Rudy era soltanto il catalizzatore di cui avevano bisogno per scatenare la lussuria nascosta e lui lo aveva capito da subito.

In un angolo della sala che componeva parte della suite c’era una enorme vasca idromassaggio a livello del pavimento. La proposta di Rudy per il dopo cena fu che tutti e tre si immergessero in essa per continuare a chiacchierare in maniera ancora più rilassata, portandosi dietro i flute di champagne. Ad una spontanea titubanza dei due Rudy obiettò che si erano già visti nudi nella spa per cui non c’era nulla di cui preoccuparsi.

La prima a spogliarsi e ad entrare nella vasca fu Lucia. Si eccitò nel fare quel breve spogliarello di fronte ai due uomini e a farsi guardare mentre nuda entrava nell’acqua già calda e schiumosa. Fu seguita da Lorenzo che invece si vergognò un po’ ed entrò il più velocemente possibile. Rudy invece restò volutamente per ultimo. Voleva entrare in vasca mentre loro erano già seduti, in modo che lo vedessero bene mentre entrava e metteva in bella mostra il suo sesso.

Bevvero altro champagne e con una musica soft in sottofondo continuarono a chiacchierare. Lucia e Lorenzo erano seduti da una parte, uno a fianco all’altra, mentre Rudy era di fronte a loro. Ad un certo punto Lorenzo si accorse che Lucia sembrava ansimare leggermente ed era più rossa e accaldata di quello che l’acqua calda della vasca avrebbe giustificato.

“Tutto ok?” le sussurrò premuroso.

Lei non rispose. Si morse un labbro e roteò testa e occhi all’indietro.

“Diglielo, cosa c’è.” intervenne Rudy, sicuro di sé.

Lei scosse la testa e con una mano andò a cercare quella del suo fidanzato.

“Su, diglielo.” insistette l’uomo.

“Che c’è?” chiese Lorenzo.

“Il suo piede…” mormorò Lucia interrompendosi subito e non dando modo a Lorenzo di capire.

“Cosa?”

“Mi sta toccando. Il suo piede. Ho il suo piede… sulla fica.”

Lorenzo guardò prima l’una e poi l’altro. Rudy ricambiò lo sguardo con un sorriso beffardo. Lucia liberata dalla confessione appena fatta cominciò ad esprimere il suo piacere in maniera più palese toccandosi anche i seni. Lorenzo spinse via un po’ di schiuma dall’acqua in modo che potesse vedere cosa succedeva sotto. Il piede di Rudy, grosso e nodoso, premeva e si sfregava contro il pube della sua ragazza.

“Ti piace se faccio godere la tua ragazza, vero Lorenzo?” chiese Rudy.

Lorenzo prima di rispondere si accertò della reazione di lei a questa domanda ma lei sembrava persa nel suo piacere e quindi lui annuì.

“Ti piacerebbe se facessimo altro io e lei?”

“Altro cosa?”

“Tutto quello che vuole lei… e che vuoi tu…”

Rudy smise di masturbare Lucia con il piede, provocando in lei un gemito di delusione, e si tirò su fuori dall’acqua sedendosi sul bordo della vasca. Il suo cazzo bagnato e un po’ sporco di schiuma svettava imponente. Gli occhi di entrambi non riuscivano a staccarsi da quella visione.

“Ti piacerebbe se la tua ragazza ora venisse qui e si mettesse a succhiarmi il cazzo?”

Lucia e Lorenzo si guardarono negli occhi. In lei sembrava esserci una espressione di speranza. Lui, inizialmente impaurito, trovò la forza in quello sguardo di lei per svelare le sue fantasie e acconsentì. Lei, come fosse impaziente, si fiondò su quel cazzo, iniziando a leccarlo e succhiarlo. Lorenzo rimase a bocca aperta. Quell’immagine gli sembrava irreale. Se la era immaginata tante volte e averla di fronte così vera gli fece quasi perdere i sensi. Si accorse poco dopo che il suo cazzo stava spruzzando fuori la sborra. Un orgasmo così, improvviso, causato solo dalla visione della sua fidanzata piegata in avanti, con il culo parzialmente fuori dall’acqua e la bocca saldamente attorno ad un grosso cazzo di un uomo più grande e appena conosciuto.

“Lo sai vero che non è la prima volta che me lo succhia?” lo provocò Rudy.

Lorenzo sgranò gli occhi, stupito da tale affermazione. Poi ci pensò un po’ e mormorò:

“Durante il giro in Ferrari…”

“Bravo. Sei perspicace. Tu cosa stavi facendo in quel momento, mentre lei me lo succhiava dentro l’auto?”

“Io… io mi stavo segando…”

“Immaginando cosa?”

“Immaginando che la mia fidanzata fosse così troia da…”

“Da? Finisci la frase.”

“Da succhiare il cazzo ad uno sconosciuto che le aveva offerto un passaggio su una Ferrari.”

“E quindi? Se lo ha fatto veramente cosa vuol dire?”

“Che è… che è una gran troia…” Lorenzo deglutì nervosamente e quasi dovette trattenere un nuovo orgasmo improvviso.

“E ti piace questo?”

“Sì… moltissimo.”

Lucia apparentemente non ascoltava la conversazione. Sembrava concentrata soltanto a praticare la fellatio migliore che potesse fare. Invece stava ascoltando e sentire quelle parole unite a tutta la situazione la stava facendo impazzire di piacere. Sentire che Lorenzo apprezzava quello che lei stava facendo e anzi apprezzava pure quello che lei aveva fatto alle sue spalle la fece sentire ancora più innamorata di lui. Finalmente poteva essere se stessa senza paura di essere giudicata da lui.

Rudy sborrò e le riempì la bocca. Poi la prese per i capelli e la girò verso il suo ragazzo.

“Faglielo vedere.” intimò.

Lei aprì la bocca e tirò fuori la lingua imbiancata.

“Oh mio dio!” esclamò Lorenzo. “Sei bellissima.”

Poi si spostarono. Uscirono dalla vasca, si asciugarono tutti e tre velocemente ed andarono in camera, sul letto.

“Sei pronto a vedere la tua ragazza che scopa con un altro?”

“Sì.”

“Anche se quest’altro ha il cazzo che è il doppio del tuo?”

“Sì. È quasi meglio.”

“Hai sentito il tuo ragazzo, Lucia? Cosa ne pensi di quello che ha appenna ammesso?”

“Non so…” disse lei. “Non me lo aspettavo, ma meglio così, no?”

“Se adesso ti fermasse? Se ti dicesse che non vuole che tu scopi con me, che ti fai scopare dal mio cazzone, cosa faresti?”

“Forse… forse farei quello che vuole lui.” rispose Lucia lanciando uno sguardo amorevole verso il suo fidanzato. “Ma così mi avrebbe bloccato una voglia incontenibile ormai cresciuta dentro di me… che non potrebbe rimanere inespressa per sempre… dovrebbe saperlo.”

“Hai sentito Lorenzo? Hai capito cosa è successo? Hai capito che ormai Lucia ha valicato una porta che si è chiusa alle sua spalle. Non potrete tornare indietro dopo questa sera. Hai una nuova ragazza da stasera. Ora è una troia e non potrà che diventarlo sempre di più. Sei contento?”

Lorenzo non rispose ma dal suo cazzo fuoriuscirono delle gocce di sborra che colarono fuori senza schizzare ma in modo palese. Rudy si stese sul letto e fece salire sopra di sé Lucia che rimase girata verso Lorenzo, rivolgendo così le terga verso la faccia di Rudy. Non fu agevole per lei farsi penetrare da quel cazzo ma potè controllare la profondità e il ritmo con cui farlo entrare e uscire. Per lei fu un orgasmo continuo, amplificato dalla visione del suo ragazzo che mentre la ammirava si menava furiosamente un cazzo ormai svuotato.

“Torno subito.” disse ad un certo punto, senza preavviso, Lorenzo e corse via lasciandoli lì che scopavano.

Si rivestì in fretta, senza reindossare tutto ma solo i vestiti sufficienti ad uscire dalla stanza e percorrere i corridoi dell’hotel fino alla loro stanza. Torno dopo un paio di minuti e senza rispogliarsi tornò dove i due stavano ancora scopando più o meno nella stessa posizione. Si inginocchiò ai piedi di lui, guardando dal basso la sua ragazza.

“Noti qualcosa di diverso?” chiese Rudy col suo solito tono provocatorio.

“Ehm… no.” rispose Lorenzo non capendo.

“Diglielo tu, Lucia.” disse Rudy affondando in lei con più vigore.

“Me l’ha messo…. aaah… me l’ha…. messo…” Lucia non finì la frase, pervasa dal piacere.

Lorenzo si chinò per osservare meglio dal basso. Vide la fica della sua ragazza, gonfia, arrossata e dilatata, ma vuota. Il cazzo di Rudy non la stava penetrando lì. Lei andava su e giù su di lei, il viso era trasfigurato dal piacere e il cazzo di lui era chiaramente infilato in lei dall’ingresso posteriore.

“Ti sta fottendo il culo… ma… come? Come hai fatto?” chiese Lorenzo pensando al culetto vergine della sua fidanzata e a quelle poche volte che aveva provato a farselo dare non riuscendoci mai a causa del dolore provato da lei.

“Non lo so… cazzo, non lo so!” urlò lei. “È stato facile, è entrato. Non avevo paura, nonostante fosse così grosso. Sapevo che con lui sarei riuscita. L’ho capito da come me l’ha chiesto. Anzi da come me lo ha ordinato.”

“Le ho detto: ora infilatelo nel culo, e lei lo ha fatto senza battere ciglio, come una vera troia.” intervenne Rudy. “Lo sapevi che avevi una fidanzata così porca?”

“Ora lo so. E non voglio che sia più così…” disse Lorenzo con voce rotta dall’emozione. Si frugò in tasca e tirò fuori una scatolina. Si sistemò meglio su un ginocchio e impostando la voce si rivolse a Lucia, porgendole e aprendole davanti ai suoi occhi la scatolina.

“Lucia… amore… vuoi sposarmi?”

Rudy scoppiò in una risata e mormorò: “Sei un grande!”

Lucia lo guardò con gli occhi spalancati e rimase senza parole.

“Sta godendo… sta godendo… sta avendo un orgasmo, se lo vuoi sapere, e se vale come risposta.” ridacchiò Rudy mentre sentiva l’ano di Lucia contrarsi spasmodicamente attorno al suo cazzo rivelando l’orgasmo in corso.

“Sì. Sì, Lorenzo, voglio sposarti…” trovò le parole Lucia mentre alcune lacrime le scesero lungo le guance. “Però… cazzo… vaffanculo amore!” concluse con enfasi.

“Pe… perché vaffanculo?” chiese lui felice ma interdetto.

“Perché cazzo, tra tutti i momenti proprio questo dovevi scegliere?”

“Non ho resistito, non ho mai sentito di amarti come in questo momento.”

“Sì, ma porca troia, come cazzo faccio a raccontare alle mie amiche il momento in cui me l’hai chiesto? Non vedevo l’ora di dirglielo, sapevo che presto me l’avresti chiesto. Volevo farle schiattare di invidia raccontando come eri stato romantico nel chiedermi di sposarti. E ora che cosa mi invento? Ti pare che possa dire loro che me lo hai chiesto mentre avevo un cazzo nel culo? E nemmeno il tuo peraltro?”

“A me sembra romantico come momento…” mormorò Rudy che si stava divertendo un mondo ad essere finito in quella situazione pazzesca.

“Scusami, amore…” disse Lorenzo prendendo l’anello di fidanzamento ed infilandolo nel dito di Lucia. Lei subito dopo usò la stessa mano per segare il cazzo del suo fidanzato da cui per l’ennesima volta quella sera colarono fuori dei fiotti di sborra che andarono anche a sporcare subito l’anello appena indossato, simbolo del loro amore.

“Mi farò perdonare…” continuò Lorenzo, “e tu promettimi che mi sposerai e che… mi sarai sempre infedele…”

“Sì… sì… sì…” urlò Lucia ma forse non stava rispondendo a Lorenzo, era solo sopraffatta dal piacere del cazzone di Rudy che le fotteva il culo.

2 commenti su “I promessi adulteri”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto