Il suo messaggio arrivò poco prima delle 23. Fino ad allora c’era stato silenzio da parte sua. Io le avevo mandato compulsivamente una serie di messaggi per avere notizie, per sapere qualcosa. Non ne aveva letto neanche uno.
Io avevo passato la sera ordinando la cena in camera e poi masturbandomi furiosamente con in testa immagini di mia moglie più giovane che scopava con quell’uomo.
“Passo la notte da lui.”
Non diceva altro. Così, secca e lapidaria. Provai a rispondere, a replicare, a chiedere spiegazioni o ad oppormi a quella decisione. Provai persino a chiamarla, disperato.
Aveva spento il telefono.
Mi maledii. Ero stato io a gettarla di nuovo in pasto al suo amante e lei ci si era tuffata con apparente gioia. A me la cosa sembrava così eccitante. E ora che stava succedendo… non lo so… sì era tremendamente eccitante, avevo il cazzo che mi faceva male e che gettava fuori quasi in continuazione della sborra. Però stavo anche male. Un buco allo stomaco. Non avevo mangiato quasi niente.
Non dormii quasi niente. Fino a mattina quando venni svegliato dall’arrivo di un messaggio.
Conteneva un indirizzo e poi un altro messaggio: “Ci raggiungi?”
Seguiva una faccina che dava un bacio.
Non mi feci troppe domande, ma era evidente che lei gli aveva parlato di me. Probabilmente gli aveva detto che sapevo tutto, che ero consapevole e consenziente nell’essere diventato cornuto. Ma perché voleva che andassi da loro? Non pensava che sarebbe stato umiliante per me? Voleva questo? Voleva umiliarmi? E io? Volevo essere umiliato in questo modo?
Apparentemente sì perché andai senza fiatare. E nel tragitto, sul taxi, avevo ancora il cazzo duro.
Suonai al campanello. Era una bella casa con giardino. Si aprì il cancelletto ed entrai. La porta era socchiusa e quando arrivai nei pressi si aprì del tutto. Dietro c’era mia moglie, nuda, che mi fece accomodare.
“Ciao, amore.” mi salutò con un bacio sulla guancia.
“Ma…” replicai interdetto.
“Vieni… voglio che vi conosciate.”
La seguii guardandole il culo che ondeggiava. Era nuda ma indossava i tacchi. Aveva l’aria di una che aveva scopato tutta la notte. Arrivammo sulla veranda che dava sul giardino dietro la casa. Lì c’era lui, stravaccato su un divanetto. Quando arrivai si alzò e mi venne incontro, porgendomi la mano. Indossava una vestaglia che era aperta sul davanti. Sotto era nudo e non potei fare a meno di notare il grosso uccello che gli penzolava fra le gambe. Lo immaginai dentro mia moglie. Il mio si indurì, indifferente all’impietoso confronto. Lui sorrise, forse aveva notato il mio sguardo. Forse aveva notato il mio gonfiore.
“Accomodati.” mi disse indicandomi una poltroncina di fronte.
Mi sedetti e anche lui si rimise seduto sul divano. Mia moglie pensavo si sarebbe seduta nella poltrona a fianco alla mia e invece si andò ad accoccolare per terra tra i piedi di lui, abbracciandogli le gambe. Fu una visione che mi turbò non poco. Sembrava essere la sua schiava.
Intavolammo una discussione su temi generali che appariva tanto banale e allo stesso tempo tanto assurda vista la situazione. Ad aggiungere assurdità al tutto ci fu mia moglie che, come se niente fosse, mentre io, suo marito, parlavo con quell’uomo lei allungò la testa e cominciò a sbaciucchiare il suo pene, che si gonfiò un po’ e allora lei lo prese in bocca.
A quella visione accavallai le gambe e con una mano cercai di premere contro il mio cazzo per tenerlo a bada. Tutto inutile. Sentii le mutande bagnarsi a causa di una serie di schizzi.
Lui ridacchiò.
“Credo che tuo marito sia appena venuto.” disse accarezzandole la testa.
Mi pare che seguendo i risultati del sondaggio si protenda per un certo argomento…ma c’è anche “altro”. Cordialità
Non ho capito a cosa ti riferisci