“Facciamo un gioco.” disse lui con aria diabolica.
Si tolse la vestaglia. Poi fece salire mia moglie su di lui e la coprì con la vestaglia stessa. Le sussurrò qualcosa all’orecchio. Lei si morse un labbro e poi mi guardò con aria lussuriosa e divertita.
Vidi che si sistemò su di lui. Poi assunse un’espressione neutra, quasi impassibile.
“Allora, dimmi. Vediamo se conosci abbastanza bene tua moglie. Guardala in faccia. Guardala negli occhi. Da vicino.”
Io obbedii. Lui aveva una dote naturale di comando. Capii perché mia moglie era apparentemente così succube di lui.
“Ora dimmi.” continuò. “Secondo te tua moglie ha la faccia di una che ha un cazzo di venti centimetri dentro di sé oppure ha la faccia di una che è semplicemente seduta in grembo ad un uomo?”
La guardai. Probabilmente io avevo un’aria spaventata. Lei invece sembra assente. Cercai di cogliere un qualche indizio per rispondere a quella folle domanda, ma lei non mi diede aiuto. Poteva stare così impassibile se il cazzo di lui la stava penetrando? Non mi pareva possibile. Mi stavano facendo uno scherzo facendomi venire quel dubbio.
“Allora?” insistette.
“Uhm, no. Secondo me no.”
“No cosa? Dillo.”
“No, non ha il tuo cazzo dentro la sua fica.”
“Ok. Questa è la tua risposta?”
“Sì. Cosa vinco? O cosa perdo?”
Lui sogghignò. Anche a mia moglie si increspò leggermente il labbro.
“Se vinci te la restituisco. Se perdi… restate miei ospiti. Allora confermi? La tua risposta è che in questo momento non ho il mio cazzo dentro di lei.”
Esitai. Esitai non tanto perché non fossi sicuro, non era possibile che lei potesse tenere dentro di sé un cazzo del genere senza fare una piega, ma esitai perché dentro di me non ero convinto se preferissi vincere o perdere.
“Bene. Controlla.” mi disse abbassando e allentando la sua vestaglia. “Su infila la mano e controlla.”
Non me lo avrebbe fatto vedere. Dovevo infilare la mano e sentire se la fica di mia moglie era libera o no. Era pazzesco. Non potevo farlo. Eppure la mia mano si stava infilando, curiosa, nel pertugio, quasi fuori dal mio controllo razionale.
Toccai il ventre di mia moglie, che ebbe un sussulto, un brivido. Scesi con le dita. Sentii il pube depilato. Non ci ero abituato. Passai sopra al clitoride. L’impressione era che non fosse dischiuso, che la figa non fosse aperta. Mia moglie lasciò andare un mugolio di piacere. Inserii le dita fra le labbra della fica. Non c’era un cazzo dentro, potevo ben dirlo.
“Direi che ho vinto.” commentai senza enfasi.
“Sicuro?” mi domandò lui sogghignando diabolicamente.
Istintivamente continuai il movimento della mano. Scesi più in basso. Mi scontrai contro qualcosa di duro. Il suo cazzo. Caldo e turgido. Attorno ad esso, teso ma morbido, c’era l’ano dilatato di mia moglie. Il cazzo di lui era dentro al suo culo e lei era lì che mi guardava impassibile.
“Oh mio dio…” mormorai.
Il mio cazzo sputò fuori quella poca sborra che ancora era rimasta. Mi girava la testa. Era tutto follemente perverso.
Mia moglie, sentitasi libera di non dover più fingere, cominciò a muoversi su e giù, a impalarsi su quell’asta rigida, a gemere di piacere, a urlare il suo orgasmo. Chissà a che numero era, dopo la notte appena trascorsa.
Lui lasciò cadere la vestaglia ed io potei ammirare da vicino quella sodomia. La fica di mia moglie era lì davanti a me, dischiusa e grondante piacere. Mi inginocchiai e le infilai la lingua dentro, per dissetarmi con i suoi umori.
Lei, urlando, mi inondò il viso.
Bello. Anche se troppo passivo. Preferisco un marito comunque più attivo…
Grazie. Molto spesso racconto mariti un po’ passivi ma sicuramente ci sono tanti altri racconti in cui ce ne sono di più attivi.
Sì. Sì. Ne ho letti molti di mio gusto.
È finita la serie?
Forse non è finita, attendo ispirazione…
Aspetto impaziente, sperando in una partecipazione più attiva del marito