Un incontro organizzato all’insaputa di lei, ma poi a non sapere cosa succede è lui, fino a quando…
Il proprietario del B&B si chiuse la porta alle spalle. Ci aveva illustrato il nostro alloggio per quel weekend e ci aveva salutato. La mia ragazza era stata un po’ strana dal momento in cui eravamo arrivati. Era sembrata un po’ agitata, ma in senso positivo. Sembrava un po’ euforica, su di giri. Aveva riso in modo sguaiato a qualche battuta di quell’uomo e non era parsa per nulla infastidita da qualche suo commento e complimento che le aveva fatto.
Appena fummo da soli mi guardò in modo strano. Quello sguardo e quell’atteggiamento che di solito aveva quando era eccitata, quando voleva scopare. E infatti voleva scopare. Mi saltò letteralmente addosso, mi spogliò e si spogliò con foga. Tirò fuori il mio cazzo e lo volle subito dentro di lei. Era un lago. La spinsi contro la porta. La sollevai. Spingevo in lei sostenendola sospesa tra il mio corpo e la porta. Mi urlò senza ritegno il suo orgasmo nelle orecchie. Io risposi svuotandomi in lei.
“Che ti è preso?” le domandai mentre lei era scivolata a terra e io mi riaggiustavo i pantaloni.
“Non lo so. Mi sono eccitata. Ti è dispiaciuto?”
“No, affatto. Ma non ho capito cosa è stato a eccitarti così.”
“Mah… non lo so… l’atmosfera della vacanza…” mi rispose guardandosi attorno, ma non sembrava molto convinta, non sembrava del tutto sincera.
Uscimmo a cena e l’aria tra noi era sempre elettrica, la mia ragazza era allegra e allusiva in tutto ciò che faceva. Si capiva che appena rientrati avremmo scopato di nuovo.
E così facemmo. In modo intenso, quasi selvaggio. Lei era un furia. Era eccitata, vogliosa, disinibita. Quasi non riuscii a tenere il ritmo che mi imponeva. Rimediai leccandola e masturbandola a lungo.
E mentre ero lì, con la lingua che giocava con le sue labbra e con il suo clitoride che lei mi parlò, appoggiando le sue mani sulla nuca, per non farmi spostare.
“Sai, oggi non è vero che non sapevo a cosa era dovuta la mia eccitazione, ma è stata una cosa strana, così improvvisa che quasi ho fatto fatica a comprenderla io stessa…”
“E cosa è stato?”
“Non lo so di preciso, ma… credo sia stato il proprietario del B&B.”
“In che senso?” domandai io sorpreso.
“Non lo so. Mi ha colpito. Mi ha intrigato. Un così bell’uomo, con quel suo modo di fare, naturalmente seduttivo, il modo in cui mi guardava… sentivo quasi il suo desiderio, pensavo che se tu non ci fossi stato…”
“Cosa? Cosa avresti fatto?”
“Non lo so… non ero in grado di controllarmi… ero eccitata, a sentirlo parlare, a vedere come muoveva quelle mani, a immaginarle sul mio corpo… a immaginare il resto del suo corpo…”
“Davvero? Ma di solito non guardi gli uomini più grandi.”
“Lo so, infatti… ma lui mi ha colpito particolarmente e così, in un attimo, mi è bastato vederlo.”
“E quindi hai ripiegato su di me…”
“Beh, non dire così… ti sei offeso? Solo perché pensavo a lui mentre mi scopavi?”
“Davvero pensavi a lui?”
“Sì…”
“Avresti preferito lui al posto mio? Adesso vorresti lui al posto mio?”
“Non lo so… tu ci sei sempre… lui è l’intrigo di uno sconosciuto… non è per te… non centri tu.”
Avevo riacquistato vigore. Il mio cazzo era di nuovo duro come a inizio serata. Scivolai su di lei e la penetrai. Con dolcezza ma anche con vigore.
“Ti faresti scopare così?” le chiesi.
“Mmh sì… ma non farmici pensare…”
“Perché?”
“Perché l’idea mi fa impazzire…”
“E quindi?”
“E quindi… sto venendo… sto godendo… oh sì…”
“Ti sto facendo godere io o ti sta facendo godere lui?”
“Eh? Non lo so… oooh… tu… anzi no, lui… no, non lo so… aaaah.”
“Se ti dicessi che non ho nulla in contrario che tu ti faccia scopare da lui?”
La mia ragazza mi guardò negli occhi con la bocca spalancata dal piacere e dalla sopresa. Capì che non stavo scherzando e questo la fece godere con un orgasmo così intenso che quasi mi preoccupai.
Poi crollammo entrambi, esausti, e ci addormentammo.
Il piano era così simile all’inizio di un film porno che un po’ ci veniva da ridere. Io sarei uscito a correre. La mia ragazza avrebbe iniziato a farsi la doccia. Io avevo capito come disattivare la caldaia. Quindi lei dopo poco avrebbe finito l’acqua calda. A quel punto avrebbe chiamato il proprietario che, gentilissimo, aveva detto che lo avremmo potuto disturbare per qualsiasi necessità a qualsiasi ora. Lui sarebbe arrivato, avrebbe ben presto riattivato la caldaia ma poi si sarebbe trovato la mia fidanzata nuda davanti a lui. E da lì in avanti lei poi mi avrebbe raccontato.
Rientrai dalla mia corsetta dopo circa un paio d’ore. Trovai la mia ragazza sul balcone a prendere il sole. Mi affacciai e con aria interrogativa le chiesi:
“Allora?”
Lei mi guardò con sufficienza. Mi disse di andare a fare la doccia. Poi mi avrebbe raccontato. Ma non c’era niente da raccontare, aggiunse.
Io andai in bagno. Prima passai dalla camera da letto. Il letto era rifatto. Ci aveva scopato con il tipo o no? O lo avevano fatto da qualche altra parte?
Mi segai sotto la doccia, senza venire, in attesa di farlo davanti alla confessione di lei. Che però non ci fu. Mi disse di non aver avuto il coraggio alla fine, di non averlo chiamato, di aver riacceso la caldaia ed essersi limitata a masturbarsi sotto la doccia. Io fui un po’ deluso. Mi si ammosciò il cazzo.
“Vuoi scopare con me, allora?” provai a risollevare la situazione.
“No, meglio di no. Mi è passata la voglia. Adesso usciamo, magari stasera.”
Non scopammo neanche alla sera. Sembrava essersi spenta. Possibile che mi nascondesse qualcosa? Forse l’incontro c’era stato ed era stato una delusione e ci era rimasta male e i suoi ardori si erano placati? Non lo sapevo, lei non ritirò più fuori il discorso.
Tornati a casa, al lunedì rientrando dal lavoro, presi il telefono e feci un numero che avevo salvato poco tempo prima.
“Ciao, cornuto.” mi rispose la voce profonda del proprietario del B&B.
“Allora lo sono?” chiesi io impaziente.
“Certo che lo sei. Non ti ha detto niente la troietta?”
“No, non mi ha detto nulla. Ha detto che non avete fatto niente.”
“Che puttanella di ragazza che hai. Ti mette le corna d’accordo con te e neanche te lo dice.”
“Secondo te perché non me lo ha detto? Non le è piaciuto?”
“Se alla tua fidanzata il non piacere si manifesta con continui orgasmi allora no, non le è piaciuto.” ridacchiò lui.
“È stata porca con te?” gli domandai curioso.
“Più di quello che mi avevi prospettato.”
“Davvero? Ti ha dato il culo?”
“Certo. Lo ha chiesto lei direttamente.”
“Che troia…”
“Già. Gran figa e gran maiala, e dal vivo meglio delle foto che mi avevi fatto vedere.”
“Oh, grazie. Anche tu comunque sei stato bravissimo. Lei appena ti ha visto si è eccitata. Ma come fai?”
“Trucchi del mestiere. Un po’ di esperienza e un po’ di fortuna nell’avere quell’aspetto che intriga molto le ragazze. Poi tu me l’avevi preparata a dovere.”
“Hai ragione, l’avevo intrigata i giorni prima e durante il viaggio. Come mi avevi detto tu.”
“Bene, quindi ora che hai intenzione di fare? Cerchi di farla confessare?”
“Non lo so… forse le propongo un altro weekend lì da te, vediamo come reagisce, a quel punto dovrà dirmelo…”
“Ok, sbrigati però.”
“Perché?”
“Perché stamattina lei mi ha già scritto…”
“Che adorabile troia che è la mia fidanzata…”
“E tu, che incorreggibile cornuto che sei…”
“Grazie.”
Beh adesso il racconto di lei ci vuole!
Dici che alla fine confessa anche lei? Potrebbe essere