Il terzo

Lui fare sesso in tre. Lei anche ma c’è il problema del terzo da trovare. Poi a lei viene in mente l’uomo giusto, forse fin troppo.

“Non ti piacerebbe che fosse un altro cazzo?”

Gliela facevo spesso a mia moglie questa domanda quando le infilavo prima uno poi due dita nel culo mentre lei mi cavalcava. Di solito lei subito negava. Poi ammetteva. Alla fine sentivo il suo orgasmo che le contraeva l’ano attorno alle mie dita.

Ciò che si dice durante l’eccitazione dell’amplesso però non sempre corrisponde a ciò che si vuole fare veramente. Allora provai a insistere, mentre giacevamo sul letto, sudati e ansimanti, lei con la testa appoggiata al mio petto.

“Allora, non pensi che potremmo provare a fare sesso in tre?”

“Ma con chi?” mi domandò lei con tono scoraggiato.

“Non lo so. Chiunque vada bene a te, io mi adatto.”

“È difficile.” concluse.

Rispetto ad altre volte era comunque un passo avanti. Di solito lei negava la sua voglia di farlo quando le calava l’eccitazione. Quel giorno invece sembrava più possibilista. Forse era ancora eccitata. Infatti scese con la mano a cercare il mio cazzo sperando di risvegliarlo. Non so se fu il contatto con la sua mano o l’idea che lei non rifiutasse l’ipotesi di farlo in tre, ma lui si riprese prontamente. Lei scivolò sul letto e si mise a pancia in giù. Volle che io le salissi sopra. Guidò con la mano il mio cazzo al suo ingresso posteriore, già ammorbidito dalle mie dita.

“Forse uno ci sarebbe…” mormorò mentre io la stavo sodomizzando con dolcezza.

Non ero sicuro di aver sentito bene e mi fermai.

“Chi?”

“Dopo te lo dico. Tu continua…”

Non resistetti molto con quella prospettiva in testa e le riempii presto le viscere di sborra.


Durante il viaggio in auto le feci tutte le domande che mi giravano in testa e a cui lei non aveva ancora dato risposta. Tanto che ben presto si spazientì e mi disse di piantarla o avrebbe cambiato idea.

Mia moglie mi aveva raccontato che prima di incontrarmi aveva avuto una storia con un uomo sposato più grande di lei. Era stata una storia più che altro di sesso e lui le aveva un po’ insegnato tutte le cose che poi lei sapeva fare così bene quando l’avevo incontrata. Era stato lui, ad esempio, a sverginarla analmente e a farle apprezzare così tanto quel tipo di rapporto. Lei all’epoca aveva poco più di vent’anni e lui più di quaranta. Dunque dopo quasi quindici anni se noi eravamo vicini ai quaranta lui doveva averne quasi sessanta.

Mia moglie disse che da poco tempo era tornata in contatto con lui su Facebook. Avevano scambiato qualche parola e in fretta erano arrivate alle battute allusive, d’altronde il loro rapporto era sempre stato basato su quello. Lui ora era divorziato.

“Ma ci ha provato con te? Lo sapeva che eri sposata?”

“Non è che ci ha proprio provato, ma era chiaro che mi avrebbe rivista volentieri per scopare.”

“E tu?”

“Io… no, io non ci pensavo… fino a quando tu mi ci hai fatto pensare.”

“Perché proprio lui per farlo in tre?”

“Per vari motivi. Perché lo conosco già. Soprattutto ho confidenza nel farci sesso, so che è bravo e so che è sufficientemente porco da accettare e non farsi problemi. E non ne creerà dopo.”

“E se è, diciamo così, invecchiato troppo? Pensi ti piaccia ancora?”

“Mi ha mandato delle foto… da come lo conosco non avrà problemi fisici, diciamo.”

“Cioè… foto?”

“Sì. Ci ha tenuto a farmi rivedere il suo cazzo…”

“Ah… e tu? Hai apprezzato?”

“Sì… mi è sempre piaciuto, era tanto che non lo vedevo…”

“E hai ricambiato?”

“Mh… sì…” mormorò quasi con vergogna mia moglie.

“Come?”

“Gli ho mandato alcune delle foto che mi fai tu.”

“Ah… ha gradito?”

“Molto.”

“Tutto questo prima che gli dicessi che volevi rivederlo?”

“Sì.”

“E quando gliel’hai detto come ha reagito?”

“Molto contento. Su di giri. Poi però gli ho detto che ero sposata. E che ci saresti stato anche tu.”

“E lui?”

“Subito è stato un po’ freddo. Ma poi credo abbia intuito qualcosa.”

“Tu non glielo hai detto esplicitamente?”

“No. Gli ho detto che ti ho raccontato di lui e che tu lo vuoi conoscere. Lì penso abbia capito, ma non ha detto niente.”

“Quindi ufficialmente ci incontriamo solo per una cena?”

“Sì.”

“Così ti è più facile tornare indietro se cambi idea?”

“In un certo senso sì. Sarà una situazione molto strana.”

Misi una mano sulla coscia di mia moglie mentre procedevamo in autostrada. Lei portava una gonna. Pian piano mi insinuai sotto, cercando di raggiungerla fra le gambe.

“No, fermo!” mi disse bloccandomi il polso.

“Dai, lasciami fare… e tu racconta…”

“Cosa?”

“Raccontami di nuovo come ti scopava…”

“No, dai…” disse ma lasciò andare il mio polso. Iniziai a masturbarla. Non mi raccontò ma credo che nella sua testa tornò ai momenti che aveva trascorso con lui. La feci godere poco prima del casello.


Durante la cena capii perché quell’uomo aveva affascinato così tanto mia moglie quando era giovane. Ci sapeva fare, era un seduttore naturale e aveva mantenuto un aspetto giovanile. Fu divertente ascoltare i racconti delle sue imprese, con un po’ autoironia, con varie donne sposate della sua città e come poi tutto questo lo avesse condotto al divorzio dopo essere stato colto sul fatto fin troppe volte. Fu molto gentile e prodigo di complimenti con mia moglie. Sosteneva ed io ero d’accordo con lui che lei fosse ancor più bella di quando aveva vent’anni.

Nessuno durante la cena accennò minimamente al fatto che quell’incontro fosse propedeutico ad uno di tipo sessuale fra noi. Tanto che io al termine non ero sicuro di quali fossero le intenzioni di lei. Tra le ipotesi che avevamo previsto c’era anche quella che quella serata sarebbe rimasta solo una cena per riservare il resto ad un successivo incontro, per cui non ero sicuro di cosa avesse deciso di fare. Provavo a scrutarla per intuire qualcosa dal suo comportamento ma non ci riuscii.

Lui forse aveva più intuito di me perché alla fine fece una proposta di uno che ha capito tutto.

“Vogliamo proseguirla da me questa serata?” ci chiese.

Mia moglie mi guardò, poi guardò lui, poi di nuovo me.

“Beh, noi veramente…” fece una pausa per prendere coraggio, “Noi abbiamo prenotato una stanza nell’hotel qui vicino. Preferirei farlo lì… in un luogo più neutro.”

“Perfetto.” disse lui senza battere ciglio.

Entrammo in hotel con mia moglie che teneva una mano sul mio braccio e una sul suo. Per un attimo mi vergognai all’idea che quelli della reception capissero cosa stavamo andando a fare.

“Fatemi capire…” esordì lui mentre eravamo in ascensore, “Cosa avete in mente? Una cosa a tre oppure tu sei uno di quei mariti cornuti che vogliono vedere le mogli scopate da altri?”

“Ehm…” feci io imbarazzato dal parlare con uno sconosciuto di entrambe le ipotesi “Una cosa a tre, pensavamo.”

“Sì.” ribadì mia moglie. “Però fammi iniziare da sola con lui, ok?” mi chiese guardandomi con occhioni imploranti.


Eravamo ripartiti presto, nonostante una notte in cui avevamo dormito pochissimo. Prima per la lunga attività sessuale e poi per l’adrenalina rimastaci in corpo.

Mia moglie dormicchiava sul sedile del passeggero. Era vestita sexy come ieri sera. Si era tolta le scarpe e teneva le gambe rannicchiate sotto di lei.

“Sei soddisfatto?” mi chiese lei con voce impastata verso la fine del viaggio. Si era risvegliata.

Io annuii. Forse meno convinto di quel che avrei dovuto.

“Non era come ti aspettavi?” mi domandò premurosa.

“Non sapevo cosa aspettarmi.”

“E ti piaciuto come pensavi?”

“Sì. In modo diverso forse ma mi è piaciuto. E a te?”

“Certo. Tantissimo. Credo di averlo dimostrato, no?”

Nella mia mente si riformarono le immagini della sera prima. Il volto di mia moglie trasfigurato dal piacere, la sua smania di averci entrambi, di avere lui soprattutto.

“Qual è stato il momento più bello?” le chiesi.

Lei ci pensò su. Notai che con una mano si sfiorava un seno.

“Credo quando lui… quando lui mi ha portato via da te…”

“In che senso? Cosa vuol dire?”

“Quando io ero su di te. Nella posizione classica, quella in cui mi chiedi sempre se vorrei un altro cazzo al posto delle tue dita.”

“Sì, ok.”

“E infatti lì lui mi ha preso. Si è infilato nel mio culo. Il suo modo di scoparmi il culo è rimasto uguale, è diverso dal tuo. Tu sei dolce. Lui è animalesco.”

“E lo preferisci?”

“No. È semplicemente diverso. Non potrei fare a meno del tuo modo.”

“E del suo?”

“Uhm… ora che l’ho riprovato forse no…”

“Ma, dicevi, quando lui ti ha portato via da me, in che senso?”

“Eh, appunto. Quando lui mi ha inculato e ha iniziato a spingere. Il tuo cazzo si è sfilato dopo un po’, come se il suo te lo avesse cacciato via. E lì lui spingeva e spingeva e io sono venuta verso di te. Mi sono spostata, ricordi?”

“Sì…” ammisi cominciando a ricordare.

“E mi ha spinto via da te, anzi dal tuo cazzo, ma non da te. Mi ha spinta verso il tuo viso. E quando sono arrivata a poca distanza tu hai iniziato a leccarmi… oddio, se ci ripenso… è stato incredibile, lui nel culo e tu che mi mangiavi la fica… non ci ho capito più nulla…”

“Mi hai inondato la bocca…”

“Mmmh…”

Mia moglie si era infilata una mano nelle mutande. Si stava masturbando intensamente mentre ripensava alla notte appena trascorsa.


Ero davanti alla tv che guardavo una partita di calcio. Mia moglie era al mio fianco ma i suoi occhi erano sul suo telefono. Digitava, leggeva e sorrideva.

“Che c’è?” le chiesi.

“Niente.” mi rispose le prime volte, ma poi insistetti un po’. Si vedeva che aveva un’aria maliziosa e nascondeva qualcosa.

“Ti stai scrivendo con lui?”

“Sì.”

“Cosa vi dite?”

“Stiamo prendendo accordi.”

“Accordi?”

“Sì, per rifarlo.”

“Vuoi rifarlo, allora?” le chiesi un po’ speranzoso un po’ timoroso.

“Sì, certo. Il prossimo weekend, ok?”

“Ah, ok.” risposi un po’ spiazzato. Non credevo che lei sarebbe stata così coinvolta fin da subito nel nuovo gioco.

“Ma lui mi sta chiedendo se ci vediamo anche prima, potrebbe venire lui.”

“Prima? Mi sembra difficile trovare una sera…”

“Anche solo con me, dice lui.” mi disse mia moglie con l’aria compiaciuta della provocatrice.

“Da sola? Senza di me?” chiesi io un po’ alterato.

“Sì… io e lui… soli…” mi disse maliziosa mentre allungava una mano per cercare il mio cazzo.

Me lo tirò fuori dai pantaloni. Iniziò a succhiarmelo.

“Che ne dici?”

Non le risposi. Non ero in grado di farlo. Non potevo ragionare in quel momento. Le avrei detto di sì a tutto. Anche a farla incontrare da sola con il suo ex amante pur di aumentare l’eccitazione che già mi pervadeva.

In televisione vidi che c’era stato un gol.

Mia moglie si allontanò con la bocca piena di sperma.

A sentire lei, successivamente, io le avevo risposto e le avevo dato il mio assenso a incontrarlo. Provai a negare, ma forse aveva ragione lei.

3 commenti su “Il terzo”

  1. Il racconto mi è piaciuto, ma pensavo che per una volta il marito continuasse ad essere più partecipe al trio, poi il ruolo può anche essere diverso tra i due, ma credo che sarebbe continuata la presenza e non solo voyeristica, almeno questo era il “film” che avevo immaginato io, ed invece basta un pompino…..
    Comunque ad ognuno il suo film.
    Già il fatto che si stimoli la fantasia altrui in questo modo è sintomo di bravura. Complimenti 👏

    1. Se vogliamo le tue aspettative erano le stesse del marito, volevo raccontare proprio il fatto che i giochi di coppia a volte prendono pieghe non del tutto previste perché ognuno si lascia trasportare dal piacere e non fa ciò che aveva pianificato.

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