Un corteggiatore insolito e una fantasia di coppia che può realizzarsi.
“Tu lo conosci Daniel S.?” mi chiede Chiara una sera.
“Il calciatore?”
“Sì.”
“Beh, ho presente il nome, so che gioca nella nostra squadra. Perché?”
“Da qualche giorno viene da noi, sta facendo delle terapie riabilitative.”
La mia fidanzata Chiara è infermiera in una clinica privata.
“Ah, ok.” rispondo ma mi accorgo che il discorso non è finito, sembra che lei voglia aggiungere qualcosa ma sia un po’ incerta se farlo o meno.
“È un tipo simpatico… È un tipo carino…” dice dopo un po’. La guardo cercando di capire perché me lo dice.
“E… e quindi?” le chiedo.
“Ma… niente… credo ci stia provando un po’ con me.” mi confessa quasi imbarazzata.
Chiara è una ragazza molto bella. Abbastanza alta e magra, con un fisico che tiene in forma andando molto in palestra. Bionda, occhi azzurri e un gran bel viso. È sicuramente una che non passa inosservata e negli anni ha avuto sempre tanti corteggiatori, più o meno improbabili. A me questo non ha mai dato fastidio. Lei di solito non lascia spazio a questi soggetti e li ferma subito. Per certi versi quasi mi dispiace. Sono orgoglioso che la mia ragazza piaccia e non sarei geloso se lei giocasse un po’ a stuzzicare altri uomini. Mi sembrerebbe soltanto più intrigante se facesse qualche concessione al suo essere una brava ragazza ogni tanto.
“E ti dà fastidio che ci stia provando?” le chiedo.
“Uhm… no, in fondo no. È gradevole. È un bel ragazzo. Poi è un atleta, lo sai che mi piacciono quelli con un bel fisico, in fondo mi piaci tu.” dicendo così mi dà un bacino sulla guancia.
“E perché me lo dici che ti sta corteggiando?”
“No, niente, per tranquillizzarti che non c’è nulla. È solo un gioco.”
“Ok. Non c’è problema. Che cosa fa per corteggiarti?”
“In clinica mi ha fatto sempre dei gran complimenti. Poi l’altro giorno mi ha chiesto il mio contatto e siccome ha concluso la terapia ora ha iniziato a scrivermi.”
“Davvero? Vi scrivete?” le chiedo con un tono più incuriosito che ingelosito. “E cosa vi scrivete?”
“Ma… niente di che…” risponde Chiara evasiva.
“Ti scrive delle porcate?” indago.
“Beh, qualcuna…” dice imbarazzata.
“Davvero? Tipo?”
“No, dai, mi vergogno a dirtele.”
“Allora fammele leggere.” suggerisco.
“No, dai, non sono niente di che, sono solo delle cose scherzose. Se vuoi smetto di scrivergli.” Chiara è sulla difensiva, vedo che stringe il telefono con nervosismo. Ho il sospetto che se me le avesse fatte leggere avrei visto anche le sue risposte ed erano quelle di cui si vergognava di più.
“E cosa vuole? Che gli mandi delle foto? O anche di più?” la incalzo.
“Vuole… vorrebbe incontrarmi. Mi invita da lui.” mi risponde arrossendo. Non credo si stia vergognando delle richieste di lui ma probabilmente della reazione che queste richieste provocano in lei.
“E tu cosa gli hai risposto?”
“Gli ho detto che sono fidanzata.” risponde sicura.
“E lui?”
“Niente. Lui continua. Dice che sei invitato anche tu.”
“In che senso?”
“Dai, in che senso vuoi che sia… hai capito.”
“Lui vuole farlo con te e non gli importa se siete in due o se siamo in tre.”
“Esatto.”
“Ok.”
Dopo quella rivelazione cambiamo discorso, ma queste informazioni rimangono latenti nella mia testa e riaffiorano costantemente nei giorni successivi. Mi piace che Chiara sia corteggiata da uno. Il fatto che sia un calciatore non famoso ma comunque di alto livello rende la cosa intrigante. Poi che lui sia così insistente quindi evidentemente molto attratto da lei mi rende fiero di lei. Ma la cosa che più di tutte mi stuzzica è che ho capito che anche lei ne è attratta, come mai le è capitato. Non lo vuole ammettere ma dentro di lei la situazione la intriga molto. Lui le piace e in fondo la fantasia di farlo in tre, che tante volte ho cercato di instillarle in testa, in qualche modo le appartiene.
Una sera stiamo scopando sul divano. Io sono seduto e Chiara e a cavalcioni su di me. Fa su e giù lentamente sul mio cazzo. Con una mano le schiaffeggio una chiappa. Poi gliela palpo e poi con le dita cerco il buchino dietro. Quando glielo tocco lei impazzisce sempre di piacere. Ma stavolta aggiungo un carico.
“Non ti piacerebbe che al posto del mio dito ci fosse un altro cazzo?” le sussurro mentre la mia falange si insinua dentro di lei. Lei mugola. Io continuo. “Non ti piacerebbe se ci fosse il cazzo di un altro ragazzo… di un calciatore magari?”
Lei ha un sussulto. Una reazione diversa dal solito. In qualche modo ho colpito nel segno.
“Perché non lo facciamo? Eh? Perché non gli rispondi che ci stai? Andiamo da lui. Vengo anch’io. Poi vediamo. Non siamo obbligati a fare niente. Se ti piace andiamo avanti se no ci fermiamo.”
Lei non mi risponde. Si muove su di me, si agita e raggiunge l’orgasmo. Il suo ano pulsa stringendo il mio dito. Subito dopo godo anch’io spruzzandole in fica il mio piacere.
Passano un po’ di giorni. Ogni tanto ritiro fuori il discorso. Anche in momenti in cui lei non è già eccitata. I primi “no” che mi dice si trasformano pian piano in un “magari in futuro” e poi in “vedremo” e poi in “forse”.
Poi una sera siamo a letto al buio. Stiamo limonando dopo aver scopato in maniera dolce.
“Ho scritto a Daniel.” mormora lei di punto in bianco.
“Cosa hai scritto?”
“Che forse potremmo accettare il suo invito.”
Il mio cazzo riprende vigore in un attimo. Le scivolo sopra e glielo strofino contro il clitoride.
“Quando?” le chiedo soltanto.
“Propone lunedì. Per lui è il giorno più comodo.”
La scopo. La scopo in modo forte senza darle tregua. Vengo inondandola nonostante lo avessi già fatto pochi minuti prima.
È nervosa. È molto nervosa la sera che ci stiamo preparando per andare a cena da Daniel. Entra ed esce dalla cabina armadio, ogni volta con un vestito diverso. Non è convinta. Alcuni, che non ha mai avuto il coraggio di mettere, le sembrano troppo da zoccola. Altri le sembrano troppo formali. Poi c’è il problema scarpe da abbinare. Alla fine, grazie anche al mio consiglio, il risultato è da escort di alto bordo. Zoccola con classe. Tacchi altissimi e tubino aderente con le paillettes. Mi viene duro solo a guardarla, o forse è anche merito dell’aspettativa per la serata.
Finalmente lo conosco. Lo avevo visto in foto. Effettivamente è un bel ragazzo. Di qualche anno più giovane di noi. È educato, ci sa fare. Mi chiedo se siamo la prima coppia che si porta a casa. Probabilmente no.
Poco dopo il nostro arrivo, quando il ghiaccio non si è ancora rotto del tutto, lui riceve una telefonata. È la sua fidanzata e lui si congeda da noi per parlare in tranquillità. Le parla in francese, anche perché lui è di origini francesi anche se gioca da tanto in Italia. Chiara appena siamo soli prende il telefono e mi fa vedere le foto della sua fidanzata, che lei aveva già cercato su internet. È una modella francese, bellissima e con alcuni tratti di provenienza africana. Capisco che una delle cose che più intriga Chiara è che lui sia interessato a lei nonostante abbia quella fidanzata bellissima. Questo la fa sentire come lei o anche meglio.
Poi Daniel torna e si scusa per l’interruzione. Iniziamo la cena. Ci rilassiamo. Aggiungiamo un po’ di vino che è necessario per farci superare le ultime inibizioni.
Finita la cena ci spostiamo nel salone. Lui mette su della musica. Io e lui ci sediamo sul divano mentre Chiara comincia a ondeggiare a tempo di musica e poi proprio a ballare. La guardiamo affascinati. Io sono a cazzo duro, non so lui. Lei si muove sensuale e capisco che si sta eccitando ad essere guardata così. Le facciamo cenno di venire da noi. Lei indugia un attimo. Come se non sappia da chi andare. Poi, forse con un ultimo momento di timidezza, sceglie me. Si mette fra le mie gambe e mi slaccia i pantaloni. Mi prende il cazzo in bocca. Daniel ci guarda e poi si alza. Va dietro di lei che è inginocchiata a quattro zampe. Le solleva la gonna e le abbassa il perizoma. Poi mi guarda, aspetta un cenno di intesa da me. Io sento che lei è a suo agio e gli faccio cenno di andare avanti. Si mette a leccarla e lei geme di piacere. Poi lui si slaccia i pantaloni ed estrae un cazzo di buone dimensioni. Indossa un preservativo e la penetra. La agguanta per i fianchi e la scopa. Le spinte di lui le fanno perdere la presa sul mio cazzo. Ne guardo la faccia stravolta dal piacere che sfrega contro il mio cazzo. Lui viene. Lei viene e io pure.
Restiamo qualche minuto stesi sul letto. Chiara è in mezzo a noi due. È lei la prima a riprendere l’attività. Io non sapevo se per lei era meglio chiudere qui la serata oppure no, per cui avevo aspettato una sua mossa. Anche Daniel forse aveva fatto il mio stesso pensiero.
Lei comunque si dedica a lui, non a me. Si gira verso di lui. Va a cercare con la mano il cazzo che è già pronto all’uso. Lo prende in bocca. Io intanto le accarezzo il culo. Poi lui si mette seduto e lei decide di salirgli sopra. Si mette a cavalcioni ma dandogli la schiena.Lui da dietro le lecca e bacia la schiena, le spalle e il retro del collo. Con le mani le afferra le tette. Io mi alzo e mi sposto. La guardo da davanti. Vedo il cazzo di lui che la penetra in figa. Lei lo ha preso dentro senza fargli rimettere il preservativo. Mi dirà poi che si è fidata, essendo un atleta professionista si immagina che siano controllati.
Chiara rimbalza sui grossi quadricipiti del calciatore facendo su e giù sul suo cazzo. Mi fa cenno di avvicinarmi. Vuole essere baciata. Poi mi spinge in basso. Vuole essere leccata. Mi ritrovo a pochi centrimetri dal cazzo di lui. La lecco sul clitoride cercando di stare attento a non leccare il cazzo. Lo farei anche, ma mi vergogno.
Ad un certo punto lui si lascia cadere all’indietro e la trascina con sé. Chiara è praticamente stesa su di lui, petto di lui contro schiena di lei. Io mi stacco da loro. Vedo che lui armeggia con il suo cazzo, glielo punta più in basso, contro il buco del culo.
“Aspetta.” dice lei puntellandosi meglio e mettendo i piedi appoggiati alle ginocchia di lui.
Chiara ancheggia e cerca di far entrare il cazzo di dietro. Non è molto allenata. Con la mano si masturba, per aumentare l’eccitazione e facilitare la penetrazione. Decido di aiutarla e sostituisco la mia mano alla sua. Lei mi guarda amorevolmente e questo mio gesto la eccita a sufficienza per subire senza problemi la penetrazione anale.
Osservo da vicino quell’atto sodomitico e trovo la scena incredibilmente oscena. La mia ragazza si sta facendo inculare da un altro. È follemente eccitante.
“Ehi, amico, scopiamola insieme.” mi suggerisce lui.
Guardo la mia ragazza. Aspetto un suo cenno di assenso. Davvero vorrà subire una doppia penetrazione? Lei alla sola ipotesi sembra iniziare a godere. Ha gli occhi semi aperti ma io ne vedo solo il bianco. Ha la testa buttata all’indietro e urla di piacere. Avvicino il mio cazzo, durissimo, alle labbra della figa. Sono viscide ed aperte. Quasi mi risucchiano dentro. Percepisco l’ingombro del cazzo di lui e sento le contrazioni dell’orgasmo continuo di lei.
Sborro e poi mi lascio cadere all’indietro. Il cazzo di lui è ancora piantato nel culo. Il mio liquido biancastro fuoriesce dalla figa e cola giù fino a sporcare le palle di Daniel.
Da quel giorno non abbiamo perso una partita della squadra della nostra città. O per lo meno abbiamo sempre la tv accesa e sintonizzata sulla partita, ma dopo qualche minuto di gioco Chiara mi provoca e vuole scopare e durante l’amplesso, ogni volta, mi fa la stessa domanda:
“Perché non lo reincontriamo?”
Bel racconto. Complimenti 🙂
Grazie