Room service

Una coppia decide di provocare, ma non tutto andrà come previsto.

“Tu sei sicuro? Vuoi veramente che lo faccia?” chiedo per l’ennesima volta a mio marito se è convinto della folle idea che ci è venuta durante questo lungo weekend tutto per noi in un hotel in montagna.

L’idea è venuta a lui, ma sono stata io a fargliela venire con qualche battuta, qualche provocazione e qualche apprezzamento di troppo sul cameriere che ieri sera ci ha portato la cena in camera.

Era un bel ragazzo e ho notato che mi ha guardata con apparente desiderio. Scherzando con mio marito mi sono lamentata della sua presenza dicendo che avrei preferito essere da sola in quell’hotel. Al ché lui mi ha chiesto spiegazioni, pur avendo già capito, e ha voluto sapere cosa avrei fatto. Allora io mi sono inventata che avrei sedotto il cameriere e lo avrei fatto rimanere in camera con me e…

Abbiamo scopato come dei pazzi, lasciando raffreddare tutta la cena. Mio marito è impazzito di gelosia e piacere mischiati insieme. Mi chiedeva come avrei scopato con il ragazzo e mi diceva che avrebbe voluto guardarmi. Io mi sono eccitata molto, mi figuravo tra le braccia del ragazzo e sentivo il cazzo di mio marito durissimo di desiderio. Lui continuava a chiedermi se l’avrei fatto col cameriere davanti a lui, se l’avrei fatto guardare. Gli ho risposto di sì. Mi eccitava l’idea e in fondo, perché no?, avrei potuto farlo. Allora mio marito ha rilanciato. Mi ha chiesto cosa avrei fatto se lui si fosse avvicinato a me mentre mi stavo facendo scopare dal ragazzo. Ero sopra di lui mentre me lo stava chiedendo ed ero vicina ad un altro orgasmo per cui non riuscivo a mettere insieme delle parole sensate per rispondergli. Ma mio marito non è uno che demorde e quindi me lo ha chiesto senza giri di parole, accompagnando la domanda con l’inserimento di un dito nel mio buco posteriore, quello non occupato dal suo cazzo:

“Allora? Cosa faresti se mentre stai cavalcando quel ragazzo io vengo dietro di te e ti appoggio la punta del cazzo al tuo buco del culo? Eh? Cosa fai? Ti faresti scopare da entrambi? Contemporaneamente? Uno in fica e uno in culo? Eh? Lo faresti?”

Io ho iniziato a urlare di sì. L’ho fatto perché stavo godendo. Il suo dito in culo unito all’immagine trasgressiva che aveva evocato mi aveva fatto raggiungere l’orgasmo. E quindi ero sincera nel mio essere d’accordo, anche se chiaramente avevo la mente annebbiata dal piacere.

La cosa poteva finire lì. Una fantasia di coppia, qualche parola di troppo in un momento di scarsa lucidità. Ma mio marito ha proseguito. Ha insistito. Ha voluto continuare a immaginare, a pensare se avremmo potuto farlo veramente. E io gli sono andata dietro. L’idea era eccitante. Magari senza arrivare agli estremi da film porno che lui si immaginava ma la prospettiva di sedurre quel ragazzo e di fare qualche gioco erotico con lui davanti a mio marito mi faceva bagnare.

E quindi siamo arrivati alla sera successiva. Abbiamo ancora ordinato in camera la cena e abbiamo fatto partire il nostro piano, dopo mille dubbi ed esitazioni da parte mia.

La scena l’ha costruita mio marito. Ha suggerito che io apra al ragazzo, nuda con soltanto un asciugamano a coprirmi sul davanti. Lui invece resta in bagno con la doccia accesa per far finta. Poi io mi mostro un po’ al cameriere, vedo come reagisce, lascio intravedere qualcosa del mio corpo e magari fingo che l’asciugamano mi scivoli a terra. Se il ragazzo sembra starci mi faccio avanti in modo esplicito e poi vediamo che succede. Mio marito ci spia nascosto ed è pronto ad intervenire in caso di problemi.

“Ma fino a dove posso spingermi?” gli chiedo per l’ennesima volta, per avere conferma.

“Fino a dove vuoi. Se te lo vuoi scopare, scopatelo. Io vi guardo e se vuoi poi mi unisco a voi. Se invece lui sembra non volere spingersi fino a tanto gli poi fare un pompino o una sega. O anche solo farti vedere nuda, male che vada. Servirà solo per eccitarci un po’ e poi scoperemo noi due da soli. Ma io sono sicuro che lui ci starà, se è vero che ieri ti ha guardato in quel modo che mi hai detto.”

“Oh, non lo so, io ho avuto questa impressione.”

“Lo scopriremo presto.”

“Allora, sei sicuro? Siamo sicuri?”

Come risposta mio marito si avvicina a me e mi bacia con passione accompagnando il gesto con una mano sul mio pube e le dita che giocano col clitoride e che si infilano nella fica umida. Continua così, facendomi stare al limite dell’orgasmo fino a quando sentiamo bussare alla porta della camera.

Mi riprendo. Mi avvolgo l’asciugamano sopra i seni in modo che arrivi appena sotto la fichetta. Basta un niente, mi basta ad esempio girarmi e lui vedrà il mio culo nudo.

Metto la mano sulla maniglia della porta. Mio marito si defila e resta a guardare dalla porta del bagno. Faccio un sospiro e apro e…

Sono sempre stata una che difficilmente nascondeva le sue emozioni e in faccia mi si legge sempre tutto. Non so bene che espressione devo aver fatto, un misto di sorpresa e delusione e spavento. Rimango così, ferma e zitta per un po’, con la porta spalancata e il mio corpo a bloccare il passaggio. Di fronte a me non c’è il ragazzo che mi aspettavo, ma una ragazza, giovane e carina, che mi guarda anche lei con un’aria smarrita e incerta, in reazione alla mia faccia.

“Ho… ho sbagliato camera? Non avevate ordinato la cena?” mi chiede preoccupata.

“Eh? No, no. Cioè sì. Cioè…” non so bene a quale domanda rispondere.

“Mi scusi sono venuta troppo in anticipo?” mi chiede alludendo al fatto che le ho aperto seminuda.

“No, no, è che…” mi giro e cerco aiuto in mio marito che però forse non ha ancora capito dato che non vede chi c’è fuori.

Mi sposto. Lascio passare la ragazza che spinge il carrello dentro la camera. Nel farlo lascio andare con una mano l’asciugamano e, sarà che l’avevo allacciato in fretta o che l’avevo fatto in modo da essere pronta a mostrarmi al ragazzo, questo si slaccia e scivola a terra. Sono nuda. Mi copro un po’ con le mani. La ragazza mi guarda. Cerca di restare impassibile ma mi sembra che sorrida.

“Scusa, è che…” inizio a dire non so cosa. Voglio giustificarmi. Non voglio sembrare pazza e quindi glielo confesso. “È che mi aspettavo il tuo collega…”

“Marco?” chiede lei e io annuisco pur non sapendo come si chiamasse.

“Ieri sera era venuto lui e…” non so perché glielo sto dicendo a questa ragazza sconosciuta, ma mi sembra più onorevole così che abbozzare. “… e io e mio marito avevamo pensato di giocare un po’ e di provocarlo… così, per scherzo, per stuzzicarlo e divertirci un po’.”

Mentre dico queste cose sono completamente nuda ed esposta. Non mi preoccupo più di coprirmi, ormai mi ha visto. La ragazza sorride. In quel momento capisco anche perché le ho detto la verità. Intuito femminile: ho capito che non era scandalizzata ma più divertita. Forse inconsciamente ho capito le cose prima che accadessero.

“Beh, mi spiace per lo spettacolo che si è perso.” commenta lei e mi guarda.

Intanto mio marito è uscito dal bagno. È sorpreso quanto me, anzi forse di più perché non capisce che piega sta prendendo la vicenda.

La ragazza finisce di spostare il carrello con la cena e sposta le cose sul tavolino. Io resto vicino a lei, sempre nuda. Lei mi guarda e sorride.

“Ecco, la cena è pronta se volete favorire. Mi dispiace avervi rovinato la sorpresa che volevate fare al mio collega ma…” mi guarda negli occhi.

“Ma?” la invito a continuare.

“Ma se c’è altro che posso fare per voi…” mi fissa, scruta il mio corpo nudo.

Restiamo così, in silenzio per alcuni brevi istanti che però sembrano molto lunghi. Io guardo lei, poi mio marito che a sua volta guarda noi due. Idem fa la ragazza.

“A me piacciono anche le donne…” sussurra poi facendo un passo verso di me.

Non la fermo. Resto immobile. Anzi forse allargo un pochino le gambe. Non ho mai fatto nulla con una donna. Ci ho pensato spesso, certo. Ma non c’è mai stata una occasione. Mio marito capisce i possibili sviluppi e ridacchia.

“Posso?” mi chiede la ragazza prima di appoggiare delicatamente una mano sul mio seno. Rabbrividisco al contatto.

“È bellissima, signora.” mi dice avvicinando il volto e sfiorandomelo con le labbra.

“Chiamami Silvia. E dammi del tu.” le dico.

“Ok. Io sono Lucia.” dice e si abbassa per leccarmi un capezzolo e prenderlo tra le labbra. Mentre lo fa mi mette una mano fra le gambe. Sono un lago.

Poi Lucia si inginocchia e porta la sua bocca a contatto con la mia fica. L’ho sempre sentito dire che le donne la leccano meglio degli uomini e pur non lamentandomi di mio marito devo dire che Lucia conferma questa diceria. Sarà che è anche dichiaratamente bisex come ha detto.

Mi fa spostare sul letto e finisce la sua opera di piacere. Godo mentre la spettino con le mani sulla sua testa. Mio marito è al nostro fianco. Si è tirato fuori il cazzo e si sta segando. Mi dice che sono bellissima. Lucia lo guarda, gli fa cenno di avvicinarsi. Allunga una mano e gli prende il cazzo in mano.

La guardiamo entrambi stupiti ma lei spiega, anche se in effetti non ce n’era bisogno, ma forse noi pensavamo che non si sarebbe spinta ad osare anche con lui.

“Ho detto che mi piacciono anche le donne.”

Glielo prende anche un po’ in bocca e io sono gelosa. Non era previsto che mio marito avrebbe avuto contatti sessuali con un’altra donna. Le nostre fantasie prevedevano il sesso a tre con il terzo che era un maschio. Ma non prevedevano neanche che io avrei goduto grazie ad un rapporto saffico.

Lucia è giovane ma evidentemente esperta e molto porcellina. Finisce mio marito con una sega, indirizzando i suoi schizzi verso di me. Poi mi dà un bacio in bocca, entrando anche in contatto con una goccia di sperma, e si alza.

“Ora purtroppo devo tornare al lavoro. Mi aspettano, non posso fermarmi ancora.” annuncia.

Io devo aver fatto una faccia molto delusa. L’ho detto che non riesco a nascondere i miei stati d’animo. Lei allora si sente in dovere di specificare:

“Se volete, però, posso tornare a fine turno.”

Io e mio marito ci guardiamo. Non c’è bisogno che ne parliamo, lo capiamo dalle facce di entrambi.

“E, sempre se volete… posso chiedere anche a Marco se è interessato…”

Io e mio marito ci guardiamo appena Lucia si è chiusa la porta alle spalle dopo aver ricevuto la nostra risposta affermativa.

“Mangiamo?” mi chiede lui.

Guardo i piatti sul tavolo. Poi guardo lui. Ha il cazzo già di nuovo duro.

“No, prima scopami.” gli dico.

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