Posizioni

La fantasia di una donna prevede due uomini, in posizioni e modalità a volte inedite per loro.

Lui era steso sulla schiena, con il culo appena fuori dal bordo del letto e le gambe aperte e un po’ piegate, con i piedi verso l’alto. Lei era fra le sue gambe e gliele teneva aperte e sollevate con le mani attorno alle caviglie. Indossava uno strapon, una specie di mutanda con attaccato un cazzo finto, e glielo stava spingendo dentro e fuori dal culo. Lui aveva il cazzo semirigido che ballonzolava ad ogni spinta in concomitanza con ogni suo gemito. Io ero salito sul letto, avevo posizionato le ginocchia larghe a fianco della sua testa. Con gli stinchi gli tenevo schiacciate le braccia. Mi ero piegato in avanti, appoggiandomi con le mani e assumendo una posizione a quattro zampe. Il mio cazzo era puntato contro il viso di lui e dopo averglielo un po’ sbattuto contro le guance lui aveva aperto la bocca e lo aveva accolto in sé. La sua testa era ferma, ero io che, muovendo il bacino gli scopavo la bocca. Lei, intanto, si era piegata in avanti e aveva raggiunto col viso le mie terga. Aveva spinto la faccia tra le mie chiappe e raggiunto il buco del culo con la lingua. Mi leccava avidamente il culo ed io cercavo invano di lasciare che la sua lingua aprisse di più il mio sfintere anale. Tutti e tre stavamo impazzendo di piacere, per sensazioni fisicamente insolite e mentalmente sconvolgenti. Mi svuotai nella sua bocca, lui ebbe una sorta di orgasmo privo di eiaculazione e di una vera erezione, lei stava provando un piacere continuo grazie alla pressione del fallo finto contro il suo pube e all’eccitazione mentale che noi due uomini le stavamo donando.


Come ero finito in quella situazione di sesso a tre con una forte componente bisessuale? Galeotta fu una app di incontri. Avevo conosciuto Federica, una donna trentenne apparentemente un po’ anonima in mezzo ad altre che cercavano di colpire con foto ammiccanti. Era stata lei a farsi avanti per prima. Avevamo iniziato a chattare. Nel giro di poco avevo capito che era determinata e con le idee chiare. Si era fatta avanti con me perché le ero parso un tipo adatto per le cose che aveva in mente. Era molto selettiva e stava cercando qualcuno per poter realizzare una sua fantasia erotica. Anzi LA sua fantasia erotica.

Purtroppo se anche mi fossi rivelato un uomo adatto a lei e disposto a seguirla nella sua fantasia, non bastavo. Ne serviva un altro e lo stava cercando. Sì, perché Federica voleva fare sesso in tre. Lei e due uomini. Ma non due uomini qualunque e non del sesso in tre qualunque, sempre che si possa definire una normalità nel sesso a tre, o nel sesso in generale.

Io rispettavo i criteri che lei aveva in mente per uno dei due suoi compagni di fantasia. Ero un po’ più grande di lei, ero fisicamente in forma e dall’aspetto molto virile. In particolare avevo un bel culo e Federica voleva uomini con chiappe sode, muscolose e sporgenti. Ma soprattutto, dopo avermi conosciuto in chat, le sembravo perfetto mentalmente. Ero eterosessuale, non avevo mai fatto nulla di omosessuale, però ero di mentalità aperta e non rifuggivo a priori dall’idea che un rapporto a tre potesse comportare anche atteggiamenti bisessuali.

Federica volle vedere diverse foto del mio corpo nudo e le accoglieva sempre con grande gioia e apprezzamento. Lei si mostrò molto meno, ma la sua mente erotica era così interessante che ero fortemente attratto da lei. Quando capì che ero perfetto per fare quello che aveva in mente si mise disperatamente alla ricerca del terzo e mi chiese di aiutarla nel trovarlo.

I requisiti per il terzo era che invece fosse più giovane, anche di lei, ma per il resto doveva essere molto simile a me sia fisicamente che mentalmente. Cioè Federica voleva due maschi virili e fisicati, vergini dal punto di vista di rapporti omosessuali ma disposti ad averli.

Le chiesi come mai non avesse cercato di realizzare la sua fantasia pescando nel mondo gay o tra bisex dichiarati, sarebbe stato molto più facile. Ma lei mi rispose che la cosa fondamentale della sua fantasia, quello che reggeva tutto, era che lei voleva assistere ed essere la causa scatenante di un inedito rapporto fra uomini. Voleva vederli superare i propri limiti, vederli fare qualcosa che non avevamo mai fatto e che di fatto non desideravano fare ma grazie a lei, o per lei, avrebbero sperimentato.


Ero crollato sul letto, sfiancato dal potente orgasmo causato dalla bocca di lui attorno al mio cazzo e dalla bocca di lei sul mio buchetto. E oltre che da quelle sensazioni fisiche dallo stimolo mentale per una situazione perversa.

“Scopalo.” le sentii ordinare.

Due mani forti mi afferrarono le caviglie e mi tirarono verso il lato del letto. Rimasi a pancia in giù con le gambe fuori dal letto. Il corpo pesante e sodo del ragazzo mi si appoggiò contro. La consistenza di un corpo maschile è molto diversa da quella di un corpo femminile. Ti provoca una reazione diversa.

Sentii il suo cazzo duro che si faceva largo tra le mie chiappe.

“Ehi, aspetta…” mormorai non più certo di quello che ero disposto a fare. Ebbi un po’ di timore, di repulsione.

In lui percepii una lieve esitazione. Forse una sorta di solidarietà maschile.

“Scopalo.” disse lei imperterrita.

Per un attimo pensai di stringere le chiappe. Di non lasciarlo entrare. Probabilmente non ce l’avrebbe fatta e avrei potuto conservare il mio culo vergine. Poi magari mi sarei fatto scopare da Federica col suo strapon, questo già lo trovavo più accettabile che essere sodomizzato e dominato da un giovane uomo.

Sentii la punta del cazzo che spingeva. Una strana sensazione. Un cazzo duro che non era il mio. Il cazzo ha una consistenza diversa da tutto il resto del corpo. La sua durezza sembra invincibile in certi momenti. Inevitabile. Non ti puoi opporre. Il cazzo duro racchiude tutta la potenza del corpo. Lo percepisco quando ad essere duro è il mio cazzo e lo percepii in quel momento. Il cazzo duro comanda.

Mi girai e vidi come ci stava guardando Federica. Aveva quasi gli occhi dell’amore. Era estasiata nel vedere due bei maschi che si fottevano a vicenda per lei. Ci stava adorando.

Fu la spinta decisiva, quella che mi convinse ad abbandonarmi a lei, a lui, a loro. Sentii un po’ male mentre il suo cazzo si faceva largo in me. Mi sentii sopraffatto, inerme, violato, sconfitto. E poi fu bellissimo.

Federica lo incitava a scoparmi. Ci diceva che eravamo bellissimi. Lui si stava sfogando su di me. In quel momento era ritornato maschio, dopo che prima lo avevamo sottomesso, e voleva ribadirlo. Durò poco però anche per lui perché lei si posizionò dietro e infilò nuovamente il suo fallo finto nel suo culo. In quel modo quasi lo spense. Anche lui diventò inerme, pur avendo ancora il cazzo piantato dentro di me, e fu lei a scoparci entrambi con le sue spinte. Scopava lui che di rimando scopava me.


Un giorno Federica mi aveva girato il profilo di un ragazzo, accompagnato dalla domanda “Che ne dici di lui? Ti piace?”

Io e lei eravamo diventati complici nel cercare di realizzare la sua fantasia, ma come detto lei era molto esigente e di gusti difficili. La sua fantasia doveva essere perfetta. Questo mi inorgogliva anche, visto che ero stato selezionato e ritenuto idoneo. E mi faceva sparire i dubbi sul fatto che ci volessi partecipare. L’entusiasmo e la voglia di Federica erano troppo contagiose. Mi sentivo come se un rapporto a tre con una donna e un uomo con risvolti bisex fosse da sempre anche la mia fantasia.

Il ragazzo segnalato da lei era fisicamente perfetto. Più bello di me e questo mi faceva nascere una sorta di gelosia e invidia, ma almeno rendeva il suo corpo attraente anche per un eterosessuale come me. Le diedi il mio assenso e lei mi disse che già aveva iniziato a chattare con lui. Le sembrava inesperto e molto più titubante di me, ma era normale vista l’età ed era proprio come lei voleva.

Le chiesi se gli aveva già spiegato in cosa consisteva tutta la fantasia e lei mi rispose che “ci stava lavorando”. Con me era stata più diretta. Ricordo che già durante la nostra seconda chat mi aveva chiesto se ero vergine di culo, se ero mai stato sodomizzato da una donna e varie altre cose collegate.


“Nel culo meglio lui.” commentò Federica guardandoci e valutando i nostri cazzi.

Mi fece stendere sul letto a pancia in su e poi mi venne sopra, ma non rivolta col viso verso il mio. Si mise a cavalcioni con le mani attorno alle mie caviglie e il culo verso di me. Si infilò il cazzo nella figa e mosse il bacino per stimolarmi e farsi stimolare e si piegò in avanti. Il mio cazzo era così tirato verso i piedi, incastrato nella sua vagina. Palpai e schiaffeggiai le chiappe morbide di Federica e poi mi venne spontaneo infilarle un dito nel culo.

“Bravo, preparami.” disse lei.

A quel punto anche lui salì sul letto, in piedi, sopra di noi, rivolto verso di lei. Piegò le gambe in modo da poter raggiungere col suo cazzo il culo di Federica. Le appoggiò le mani sulle spalle e lasciò che fosse la mia mano a prendere il suo cazzo per guidarlo nel culo di lei, al posto del mio dito.

Osservai da quella posizione privilegiata la doppia penetrazione negli orifizi di Federica. Io con il cazzo nella figa, lui dentro al culo. Io e lei immobili e lui che muoveva il bacino per scoparla. Sentivo il suo cazzo muoversi dentro di lei. Lei urlava e godeva. Lui grugniva.

Con le mani libere gli presi le palle ballonzolanti e gli infilai alcune dita nel culo. Lui le disse cosa gli stavo facendo, visto che lei non poteva vedere, e questo la fece godere ancora di più.


Ci eravamo incontrati un giorno, in un bar, io e Federica. Lei voleva essere sicura al cento per cento. Non le bastavano le foto che le avevo mandato e tutte le cose che ci eravamo detti. Voleva prima vedermi dal vivo.

Ero nervoso mentre la aspettavo. Ormai ero così coinvolto nella sua fantasia che temevo di rovinare tutto e non andarle più bene. Quando arrivò mi accorsi che lei forse era più nervosa di me.

Capimmo entrambi ben presto che però era tutto a posto. Le piacevo, mi piaceva. Tutto sembrava perfetto.

“Lui l’hai già incontrato?” le chiesi e lei annuì. “Quindi ora dobbiamo solo organizzare?”

Federica sembrò molto più timida di come sembrava in chat. E anche spaventata, ma la forza della sua fantasia era più forte di tutto.

“Dovreste incontrarvi anche tra di voi, prima.” disse.

“Senza di te?” domandai io stupito.

Lei ci pensò su. Capii i suoi pensieri. Aveva paura che incontrandoci io e lui da soli, due maschi coinvolti in questa strana fantasia, non ci saremmo piaciuti e sarebbe saltato tutto. Nello stesso tempo lei non voleva che anche l’impatto di trovarsi senza essersi mai visti prima rovinasse la cosa all’ultimo momento.

“Facciamo così.” proposi. “Il giorno che decidiamo di farlo ci incontriamo un po’ prima, in un bar come questo, facciamo quattro chiacchiere. Magari tu arrivi poco dopo. Ci lasci cinque minuti per conoscerci e poi intervieni. Con te presente sarà molto più facile accettare mentalmente tutto quello che verrà dopo.”

Federica sembrò sollevata. Le sembrava un’ottima soluzione. Sorrideva contenta.

“Resta solo da decidere quando…” iniziai a dire.

“Domani.” disse lei con tono affermativo. “Ci sei domani?” chiese poi speranzosa.


“Che belli che siete!” disse con aria sognante Federica mentre io e lui eravamo entrambi sul letto, sulle ginocchia col culo in aria e la testa appoggiata al materasso. Lei da dietro giocava con i nostri culi, alternando dita, lingua e un paio di dildi che si era portata dietro.

“Baciatevi.” ci ordinò poi. Io e lui ci guardammo interdetti.

“No, aspetta. Di questo non si era parlato.” intervenne lui esplicitando anche il mio pensiero.

“Eddai, vi siete scopati in tutti i modi, cosa volete che sia baciarvi?” insistette lei.

“È una cosa diversa baciarsi…” commentai io.

Federica rise.

“Su, fate i bravi… fate quello che vi dico.” dicendo questa frase spinse dentro di noi i due dildi, fino in fondo, come a ribadire chi fosse a comandare.

Io e lui ci guardammo, indecisi sul da farsi, ma probabilmente entrambi incuriositi. Fui io a farmi leggermente avanti. Lui chiuse gli occhi e io lo imitai. Le nostre labbra entrarono in contatto, poi si aprirono in un bacio voluttuoso. Se è strana la sensazione di un corpo nudo maschile contro il tuo è ancora più strana quella di due visi così a contatto stretto.

Federica ci guardava e si masturbava felice.

Noi ci facemmo prendere dalla situazione. Il bacio si trasformò in un avvinghiarsi di corpi. I nostri cazzi sfregavano l’uno contro l’altro. E sborrammo sulle nostre pance, quasi in contemporanea, mentre Federica godeva guardandoci e infilandosi le proprie dita davanti e dietro.


Si era detto che sarebbe stato un incontro unico, non ripetibile. Era un’altra delle condizioni di Federica. Una tantum. Poi lei sarebbe tornata alla sua vita normale di moglie e madre e ciascuno di noi alla propria.

Infatti il profilo di Federica, da quel sito di incontri, sparì il giorno dopo.

L’altro ragazzo non lo cercai neanche. Era stata una esperienza nuova, anche interessante, ma mi ero reso conto di non essere realmente bisex. Era stato bello perché nuovo ma non era quello che mi attirava, anche se certe sensazioni, soprattutto quelle di sottomissione ad una donna, non mi sarebbe dispiaciuto riviverle.

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