Festeggiare tra amici
Mi sveglio che sarà ormai ora di pranzo. Sono intontito, ho un cerchio alla testa. Sono a pezzi. Vado in bagno. Svuoto la vescica che mi scoppiava. Mi chiedo se ho anche bisogno di vomitare, ma poi penso di no. Ce la faccio. Certo che ho bevuto un sacco ieri sera.
Abbiamo festeggiato la vittoria. Siamo usciti per strada nella località di villeggiatura in cui siamo in vacanza io, la mia ragazza Giada e tre miei amici. Abbiamo girato per le strade piene di gente che faceva casino ed era felice. Ci eravamo portati dietro da bere. Poi quando siamo tornati a casa abbiamo bevuto ancora. Abbiamo finito la bottiglia di vodka. Non avevamo voglia di andare a dormire, volevamo far durare di più questa notte magica.
Entro nel salotto-cucina dell’appartamentino che abbiamo preso in affitto. I miei tre amici sono tutti lì. Nic e Paco sono seduti al tavolo. Stanno mangiando qualcosa e stanno fumando. Mirko invece è steso sul divano. Sembra dormire, forse è lì da stanotte.
Quando entro si alza una cappa di silenzio fra noi. A tutti probabilmente sta tornando in mente quello che abbiamo fatto poche ore prima e siamo tutti imbarazzati. Io comincio a realizzare, a ricordare. Loro forse anche e non sanno cosa dirmi. Non sanno come posso averla presa.
Eravamo lì in quella stanza stanotte. Bevevamo e festeggiavamo. Paco aveva tirato fuori un po’ di fumo. Giada era sul divano vicino a me. Mi toccava, mi accarezzava il petto. Sembrava felice e vogliosa. Io non ero del tutto lucido. Lei con la mano è scesa sotto ai miei pantaloni. Lì per lì non ho pensato che ci fossero presenti anche gli altri. Non ero molto presente, come ho detto, forse neanche lei.
“Vuoi del caffè?” mi chiede Nic.
Gli rispondo di no, poi gli rispondo di sì. Non lo so, la mia mente è impegnata a ricostruire tutto.
Poco dopo Giada è scivolata giù mettendosi in ginocchio tra le mie gambe. Ha tirato fuori il mio cazzo e si è messa a succhiarlo. Io le ho appoggiato una mano sulla testa, felice per quello che mi stava facendo. C’è stato un commento da parte di uno dei miei amici e in quel momento ho realizzato che non eravamo da soli nel nostro letto. Ma non ho fatto niente. Soprattutto lei non ha smesso. Anzi.
Mentre bevo il caffè incrocio lo sguardo con i miei amici. Non ci diciamo niente ma in un certo senso ci diciamo tutto. È successo qualcosa stanotte, qualcosa che per certi versi potrebbe cambiare il nostro rapporto di amicizia.
Giada stava succhiando il mio cazzo con la sua solita passione nel farlo. Poi ha allungato una mano e l’ha messa tra le gambe di Mirko che era seduto al nostro fianco. Lui mi ha guardato, come per chiedere cosa dovesse fare. Io ero troppo ubriaco per dire qualcosa, per fermarla. Non ero molto presente e per quel poco che lo ero mi piaceva la situazione. Non so bene quanto sia passato, ma dopo un po’ lei non aveva più la bocca attorno al mio cazzo eppure non aveva smesso di succhiarne uno.
C’è stato qualcuno che ha detto ad alta voce qualcosa, forse Nic. Un commento su quello che stava succedendo, un apprezzamento volgare nei confronti della mia ragazza, una domanda sul fatto se si potesse approfittarne o qualcosa del genere. Io devo averlo guardato, forse gli ho risposto, forse ho solo annuito.
Giada è poi salita su di me. Era nuda, non mi sono accorto di quando si fosse spogliata. Si è impalata sul mio cazzo che in quel momento era la parte del mio corpo che funzionava meglio. Poi si è girata con la schiena verso la mia faccia mentre i tre miei amici si avvicinavano a lei dall’altra parte. Una bocca e due mani, riusciva ad occuparsi così di tutti e tre i loro cazzi. Almeno lo immagino. Io ero crollato all’indietro sul divano.
Mirko sul divano dà qualche segno di risveglio. Prima stava russando, ora si è girato e ha anche aperto gli occhi. Guardo il divano. Ha ancora delle macchie strane.
“Ehi, amico, ma possiamo scopartela?” me lo ha chiesto Nic. Io non ho risposto. Ha risposto Giada al posto mio. O forse non ha risposto a voce ma si è sfilata da me, si è girata e si è di nuovo impalata, stavolta abbracciandomi e baciandomi. Ricordo di avere avuto un barlume di lucidità: la sua bocca sapeva di alcolici ma anche di cazzi.
“Ehi, ci sono io.” devo aver bofonchiato quando ho sentito qualcosa premere contro le mie palle e il mio cazzo per cercare di entrare dentro alla mia ragazza.
“No, non lì.” ha detto lei, ma il proprietario di quel cazzo se ne è fregato.
Due o tre colpi. Forse quattro o cinque, non di più. Giada ha urlato, lui è venuto. Ho sentito la sua sborra sul mio cazzo. Due cazzi in figa. Non so se neanche lei ci avesse mai pensato ad una eventualità del genere.
Quello successivo, non riesco a ricostruire chi fosse l’uno e l’altro, voleva scoparla anche lui. Lei deve averlo guidato verso l’altro buco. Io sentivo anche il suo cazzo ma non era più a contatto con il mio.
“Cazzo che troia che sei Giada! Ti fai inculare mentre scopi il tuo ragazzo! Minchia questo culetto, quante volte l’ho guardato pensando di scoparlo! Che cagna che sei!”
Sì, diceva queste parole. Dunque quello era Paco. Il primo che l’ha scopata nel culo è stato Paco, ora ricordo. Poi anche gli altri due. Anzi no, probabilmente Mirko non c’è riuscito perché dopo essere venuto una volta dopo non gli si rialzava più. Lo abbiamo preso in giro. Giada ha provato a rianimarlo, inutilmente. Avrà provato anche a usare il suo trucchetto del dito nel culo, ma era troppo fatto e ubriaco. Come me d’altronde, ma almeno il mio cazzo ha continuato a funzionare. Per fortuna, direi, perché credo che se avessi perso l’eccitazione non sarei riuscito ad accettare quello che stava succedendo.
La mia ragazza scopata da tutti i miei amici, insieme a me ma poi anche solo davanti a me. Così troia non l’avevo mai vista, così su di giri, così vogliosa, così pronta a tutto. Non ha mollato i loro cazzi, o il mio, un attimo. Uno dentro di lei, in qualche suo buco c’era sempre. Mal che andasse era quello moscio di Mirko nella sua bocca.
Abbiamo rotto l’imbarazzo. Abbiamo iniziato a parlare della partita di ieri sera. Della grande vittoria. Commentiamo la prestazione, gli episodi. I classici discorsi fra amici.
Ad un certo punto compare Giada sulla porta. Si è alzata anche lei. È nuda, completamente. Noi la guardiamo, immobili e azzittiti. Lei come niente fosse attraversa la stanza e va verso il bagno. Le guardiamo il culo.
“Cazzo, se è figa.” questo è l’unico pensiero che ha attraversato la mia testa e sono sicuro che non sia stato tanto diverso da quello dei miei amici.
Nel frattempo Mirko si è svegliato e si è tirato su. Non sono sicuro che l’abbia vista passare, ma qualcosa deve aver percepito perché si guarda intorno cercando di capire.
Da ubriaco non ho mai reso molto sessualmente parlando, come è normale. Che stanotte io sia riuscito a mantenere quella erezione e ha replicarla anche dopo essere venuto e così anche i miei amici credo si spieghi soltanto con la prestazione da pornostar che ha sfoderato la mia ragazza. Talmente eccitante da farmi passare anche sopra al fatto che lei stava scopando anche con altri e non con altri qualunque. A dire il vero non so dire cosa avrei preferito nel caso di un rapporto di gruppo, se farlo con gente conosciuta o no. Ma quello stava succedendo e quello era così perverso da non potersi fermare. Non pensavo in quel momento al dopo, a quando mi sarei trovato in situazioni normali con i miei amici dopo che loro avevano scopato la mia ragazza.
Giada non dice una parola. Uscita dal bagno riattraversa la stanza. Stavolta la vede anche Mirko e la segue con gli occhi sbarrati. Tutti noi la seguiamo, senza dire niente. Lei poi si ferma sullo stipite della porta della nostra camera. Ci fa un sorrisino e contestualmente fa una leggera mossa sexy col culo.
I miei amici mi guardano. Aspettano qualcosa da me, un cenno, un assenso. Il primo ad alzarsi è Mirko, inaspettatamente ma forse per recuperare ciò di cui non ha goduto questa notte. Mi passa a fianco e va verso la nostra camera. Sparisce dentro. Noi ci alziamo e lo seguiamo.
Giada è a quattro zampe sul letto, col culo che sporge in fuori. Mirko è piegato e ha la faccia tra le chiappe della mia ragazza. Lo lasciamo fare mentre intanto ci spogliamo. Lasciamo che si prenda ciò che non ha avuto stanotte. Noi intanto ci seghiamo pronti ad intervenire dopo di lui. Giada ci guarda vogliosa.
È a questo punto che il mio cazzo decide che il super lavoro a cui l’ho sottoposto questa notte e i postumi della sbornia sono troppo. Non basta neanche vedere bene, stavolta con la mente lucida, la mia ragazza scopata contemporaneamente da due o tre ragazzi.
Lei quasi si offende e si preoccupa che non mi piaccia quello che sta facendo. La rassicuro. Le spiego che è solo una cosa fisica. Che adoro quello che fa. Forse esagero anche un po’, senza rendermi conto che così le sto dando ancora più libertà di quella che si è già presa.
Capisco che non sarà l’ultima volta che si scoperà i miei amici. O altri. E non servirà più neanche una vittoria della nazionale e una ubriacatura per giustificare queste voglie.
Bel modo di festeggiare
Simili ad altri tuoi racconti precedenti, ma capisco che poteva starci dopo la vittoria dell’Italia… Come forse già immagini, il finale non è di mio gusto, ma ognuno ha i suoi ed io avrei preferito un fidanzato più attivo…in fondo le ragazze vanno e vengono, gli amici restano.
Comunque sempre una piacevole lettura 😉
Toccherà iniziare a scrivere i finali alternativi in cui ognuno sceglie il preferito 😀
No, ma figurati…. anticipavo solo una probabile domanda che solitamente fai… 😅