Buoni propositi per il nuovo anno

Un ultimo dell’anno uguale a tutte le altre sere, o quasi…

Tutti i piani per festeggiare la fine dell’anno erano saltati. Mia moglie non l’aveva presa bene. Era una che raramente si prendeva dei momenti di vero svago e capodanno era uno dei pochi. Avrebbe voluto uscire con amici, fare qualcosa di diverso dal solito, anche bere e sentirsi leggera per un po’.

Per cercare di rimediare la situazione le proposi all’ultimo momento di non passare la serata in casa da soli. La mia idea non prevedeva la compagnia di nessun altro ma almeno non saremmo stati in casa come tutte le altre sere: prenotammo una stanza in un hotel del centro della nostra stessa città, così per fare qualcosa di insolito, per sentirci almeno un po’ in vacanza.

Mia moglie non aderì subito con entusiasmo alla mia idea, in fondo era solo un ripiego. Però poi nel corso della serata almeno si rilassò e, pur accontentandosi, cominciò ad apprezzare la serata.

La necessità di divertirsi, di fare qualcosa di più rispetto alle altre serate insieme e la sensazione di essere in un posto nuovo ci spinse ad un aumento della voglia di fare sesso fra noi. Era un po’ uscire dalla routine e farlo in un letto che non fosse nostro bastava per darci quella spinta in più. Mia moglie infatti apparve decisamente più vogliosa del solito e passamo almeno un’ora ad alternare sesso e coccole sul letto.

Poi per continuare a fare qualcosa di diverso dal solito e per trattarci con un più lusso del solito ordinammo la cena in camera.

“Che faccio? Resto così?” disse mia moglie con tono scherzoso mostrandosi nuda sul letto mentre io mi stavo rivestendo visto l’imminente arrivo di un cameriere con la cena.

“Perché no?” le risposi io stando al gioco, sicuro che tanto mia moglie non avrebbe mai fatto qualcosa di simile.

Lei allora continuò un po’ nella provocazione e io le risposi di rimando. Andai vicino a lei e la toccai fra le gambe.

“Ti piacerebbe fare un po’ la troia per una sera, eh?” la provocai.

“Mmh… sì… mi piacerebbe…” rispose lei palesemente eccitata come potevo constatare con le dita umide.

Mi stesi sul letto e mi misi a leccarla avidamente. Lei ricambiò bagnandomi abbondantemente la bocca e il mento.

“Magari c’è un bel cameriere…” mormorava mentre godeva e intanto immaginava situazioni impossibili.

Il servizio in camera arrivò più puntuale di quel che pensavo e bussò che io avevo ancora la faccia tra le gambe di mia moglie. In fretta e furia mi rialzai e mi pulii per quel che potevo la bocca. Dissi a mia moglie di rivestirsi o di nascondersi. Lei corse in bagno. Io andai ad aprire.

Aprii la porta della camera e vidi un giovane cameriere con un carrello pieno di roba. Tergiversai un po’ per dare il tempo a mia moglie di sistemarsi, poi lo feci entrare con i vassoi che lui andò a disporre sul tavolino presente in stanza. Quando entrò mia moglie era ancora sul letto, ancora mezza stesa appoggiata con la schiena alla testata del letto, però aveva indossato l’accappatoio. Sorrise al cameriere che la salutò con deferenza, apparentemente non stupito di vederla in accappatoio su un letto sfatto.

Il ragazzo poi tornò fuori a prendere le ultime cose dal carrello, io le seguii come se dovessi o potessi dargli una mano. Quando rientrammo in stanza mia moglie era sempre lì, sempre nella stessa posizione ma qualcosa era cambiato. Non so se fu solo una mia impressione e non ho idea se anche il ragazzo lo notò, ma rispetto a prima si era aperta l’accappatoio in modo che le sue gambe fossero totalmente scoperte, quasi fino alla figa che era comunque nascosta dalla parte superiore dell’accappatoio e dal fatto che avesse le gambe incrociate.

Fu un gesto piccolo, apparentemente casuale, ma mi stupì quel suo ardire insolito e mi eccitò. Quando il cameriere se ne andò la stuzzicai, per vedere quanto era stato voluto.

“Che fai? Ti metti in mostra?”

“Chi io?” rispose lei fingendo innocenza ma in realtà con molta malizia. Nel dire così si slacciò anche l’accappatoio e allargò le gambe, mettendosi di nuovo nuda per me.

Inutile dire che la cena si raffreddò perché prima passammo un’altra mezzoretta a scopare. E durante la scopata mia moglie si lasciò trascinare ancora di più dalle fantasie.

“Hai visto che carino che era il cameriere?” mi sussurrò mentre entravo in lei.

“Sei una porca…” le risposi grugnendo “Aveva un’età che poteva quasi essere tuo figlio…”

“E allora? Credi che non gli sarei piaciuta come milf?” ribattè un po’ per scherzo ma forse neanche troppo.

“Ah quello sicuro…” mi piaceva mia moglie così porca e audace e volevo continuasse, sicuro che le sue fossero solo fantasie.

Poi cenammo e bevemmo abbondantemente. La situazione che durante la cena non si era raffreddata venne riaccesa dall’alcool che avevamo in corpo, e fu di nuovo lei a farlo.

“Ordiniamo un’altra bottiglia?” disse mia moglie agitando quella ormai vuota.

“Sei sicura? Non abbiamo bevuto abbastanza?”

“Sì, sono sicura… e poi mica è necessariamente per bere…” disse e mi guardò con aria diabolica.

“É solo per rivedere il cameriere?”

“Forse…” mi rispose alzando un piede e portandolo a contatto col mio cazzo.

“Anzi, più per farti rivedere dal cameriere, secondo me.”

“Sì… anche… magari ancora più nuda di prima…”

Quella conversazione si trasformò ben presto in una nuova scopata, sfidando la mia resistenza nel produrre ancora erezioni valide. Erezioni che furono aiutate dalle cose che mi diceva mia moglie nell’orecchio, dai suoi piani perversi, apparentemente veri e non solo fantasie.

“Potremmo fare così, lo facciamo entrare di nuovo e io mi lascio vedere, in modo quasi involontario. Poi quando se ne va tu lo fermi e glielo chiedi.”

“Gli chiedo cosa?”

“Se vuole scoparmi…”

“Cosa???”

Venni per l’ennesima volta di quella serata di fine anno nel sentire una intenzione così netta e apparentemente decisa di mia moglie nel voler fare una trasgressione mai nemmeno sfiorata fino a quel momento. Era sicuramente mezza ubriaca, non parlava sul serio. O forse parlava più sul serio di tante altre volte. Sembrava convinta. E io… io non stavo scartando a priori quell’ipotesi folle.

Quando sentimmo di nuovo bussare alla porta mia moglie mi guardò nella maniera più maliziosa possibile. Io andai ad aprire e lo feci poi entrare, anche se avrei potuto semplicemente prendere in mano la bottiglia e salutarlo. Non sapevo come avremmo trovato mia moglie entrando nella camera e lo scoprii insieme a lui. Si era stesa sul letto, a pancia in giù, quasi come se stesse dormendo. E si era in parte scoperta dall’accappatoio. Le si vedeva mezzo culo nudo. Notai lo sguardo del ragazzo che però, professionale, rimase impassibile.

Quando rientrai in camera, dopo aver chiuso la porta e salutato il ragazzo, trovai mia moglie seduta sul letto, nuda e con lo sguardo impaziente e quasi arrabbiato.

“Glielo hai chiesto?”

Fu un istante. Sicuramente giocò il suo ruolo il fatto che ero mezzo ubriaco anche io. L’altra spinta me la diede il mio cazzo di nuovo dritto e duro come se non avessi scopato tutta la sera. In quel momento capii che lei diceva sul serio, lei voleva trasformare quella serata nata male e rimediata bene in una serata indimenticabile e trasgressiva come non mai.

Corsi fuori dalla stanza. Raggiunsi il ragazzo e…

Come cazzo si chiede ad un altro uomo, per di più molto più giovane di te, se vuole scoparsi la tua stessa moglie? Che parole si usano? Che tono si usa?

I miei ricordi sono così confusi, annebbiati dall’alcool oppure più da quello che successe dopo che non so che cosa farfugliai. Non so come mi spiegai e cosa dissi esattamente. Non ricordo bene neanche la sua risposta se non che parlò di dopo mezzanotte.

Quando tornai in camera mia moglie era più assatanata di prima. La sua voglia così intensa e la prospettiva della trasgressione che voleva fare mi eccitarono a tal punto da riuscire a scoparla di nuovo anche se poi per placare tutti i suoi desideri dovetti far gran uso di lingua, dita e qualche oggetto falliforme che trovai tra i suoi prodotti da trucco.

Mentre fuori si sentivano gli scoppi che festeggiavano il cambio di anno io stavo leccando mia moglie che si era messa a pecorina e mi da accesso a figa e culo indifferentemente. Andammo avanti così a lungo fino a crollare esausti addormentati.

Ho la sensazione di essermi svegliato a causa di un leggero bussare alla porta, nel cuore della notte. Ricordo di aver guardato mia moglie che continuava a dormire e di non aver fatto niente.

Al mattino lei non fece nessun accenno alle sue idee perverse della sera prima. Ma quando tornammo a casa capii che qualcosa era cambiato. Una barriera era stata superata, seppur nulla di diverso dal solito era stato fatto. Ma qualche tabù era sparito lo stesso e in futuro qualcosa sarebbe potuto capitare.

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