Saune

Quando la nudità facilita gli approcci

Appena potevamo io e mia moglie salivamo in montagna per andare in quei centri termali con saune e piscine in cui la sauna si fa nel vero modo in cui bisogna farla, cioè nudi. Amavamo la sensazione di libertà della nudità e passare tutto quel tempo senza vestiti in mezzo ad altra gente come noi stimolava anche la nostra libido tanto che poi le serate le passavamo nella nostra camera d’albergo a scopare tra noi con una passione rinnovata, che la normalità della vita quotidiana a casa spesso spegneva.

Dopo un giro tra le saune a varie temperature e un pò di relax nella zona con lettini ci accorgemmo che nella grande vasca idromassaggio esterna non c’era nessuno e decidemmo di andarci. Appena entrati mia moglie mi guardò facendo uno strano sorrisino.

“Che c’è?” le chiesi.

“Niente.” disse lei, mentendo in modo evidente.

“Dai, cos’è quella faccia?” insistetti sapendo che voleva essere pregata prima di dirmi quello che mi voleva dire.

“Niente… pensavo a quel tipo di prima.”

“Quale?”

“Quel ragazzo.”

Prima, in una sauna tiepida, un ragazzo di diversi anni più giovane di noi si era rivolto a noi e avevamo chiacchierato un po’, del più e del meno.

“E quindi?” chiesi incuriosito.

“Pensavo a come si vedeva che ci stava provando.”

“Ci stava provando? Ma che dici?”

“Sì, dai, era abbastanza evidente.”

“Ma no, era solo un tipo cordiale.”

“No, no.” disse mia moglie e poi scoppiò a ridere. “Ci ha provato con me, eccome se ci ha provato.”

“Ma cosa dici? Ma come ci avrebbe provato?”

“Dai, non hai visto come mi guardava. E come si faceva guardare, come si è messo in mostra. Hai notato il fisico che aveva?”

“Beh, sì, era molto in forma.” ammisi.

“E non hai visto come ha fatto in modo che gli vedessi bene il cazzo? Lo avrai notato il cazzo che aveva, no?”

“No, perché?” mentii.

“Dai, su. Non ci credo che non l’hai notato. Lo ha messo in mostra pur non essendocene un gran bisogno. Si faceva notare da solo. Lo hai visto com’era?”

“No…”

“Non ci credo. Non è mica un problema se hai guardato il cazzo di un uomo. Lo so che fate sempre confronti tra voi. E non c’è nulla di male ad ammettere quando si perde il confronto.”

“Ok…” ammisi abbassando gli occhi. “Ma era solo uno molto fiero del suo cazzo, questo non vuol dire che ci stesse provando con te.”

“No, no, fidati. Noi donne lo capiamo subito. Ci stava provando.”

“Ma c’ero io lì presente, come poteva provarci con te con me lì presente?”

“È proprio questo il bello.”

“In che senso?”

“È bello quando uno ci prova con me… mi lusinga… e poi uno più giovane, così bello e così… ben messo. Se poi è talmente spudorato da farlo nonostante la presenza del mio uomo… mmmh…”

Mia moglie alzò gli occhi al cielo e scrollò le spalle come mossa da un brivido. Così facendo venne ancora più vicino a me, appoggiandosi alla mia spalla.

“Cioè ti è piaciuto che ci abbia provato con te?” indagai.

“Certo.” rispose lei senza esitare. “E a te?”

“In che senso?”

“Ti piace che uno, uno così, ci abbia provato con la tua donna in modo così spudorato?”

“Beh… no…” mormorai.

In quel momento mia moglie allungò una mano sotto il pelo dell’acqua che ribolliva per le bolle d’aria sparate fuori dai bocchettoni. Mi toccò il cazzo e lo trovò duro. Mi guardò con aria maliziosa.

“Qui qualcuno sta mentendo.” disse con voce roca mordendomi un orecchio. “O non è vero che non ti piace se uno ci prova con me oppure il tuo cazzo diventa duro per cose che non ti piacciono…”

“No… è che…” pensai a come cavarmela in modo dignitoso. “Sono eccitato perché ho visto la tua eccitazione. Solo per quello. Ti ho visto compiaciuta per aver fatto colpo e la tua eccitazione so che poi si trasforma in voglia di scopare e quindi pensavo a dopo quando torneremo in camera…”

Mi guardò negli occhi. Fece l’espressione di quella che fa finta di crederci ma che sa benissimo che stavo mentendo. In realtà mentivo solo in parte. Era vero che l’accorgermi della sua eccitazione mi faceva pensare al dopo, ma era anche vero che sapere che mia moglie era piaciuta a un così bel ragazzo e che forse, se non fosse stato per la mia presenza lui avrebbe osato di più e lei… Oddio, il pensiero di cosa avrebbe potuto fare lei se fosse stata da sola era allo stesso tempo doloroso e super eccitante. Le presi la mano e gliela tolsi dal mio cazzo.

“Dai. Può arrivare qualcuno.” le dissi con tono secco.

“Beh, speriamo arrivi il ragazzo di prima.” mi disse e poi mi fece una linguaccia.

Dopo si staccò da me e ridacchiando si appoggiò al bordo della vasca. Ma era ormai inquieta e non sapeva stare ferma.

“Torniamo dentro? Ho voglia di tornare in sauna.” mi intimò.

“Sì, aspetta, fra un po’.” le concessi io.

“No, dai. Adesso.”

“Eh, io non posso uscire adesso.” dissi e mi indicai tra le gambe. Non potevo uscire dall’acqua mostrando a tutti l’erezione che lei mi aveva provocato.

Lei ridacchiò con la mano davanti alla bocca, prendendomi un po’ per il culo con una espressione fintamente scandalizzata.

“Io esco. Tu raggiungimi quando avrai smesso di pensare a me che vengo corteggiata da ragazzi muscolosi e superdotati.” rise e uscì dall’acqua. Questa ultima sua frase non mi aiutò a far placare l’eccitazione e dovetti aspettare qualche minuto. Arrivarono anche altre persone, anche qualche bella donna e il pensare che potessero accorgersi della mia erezione subacquea contribuì a mantenerla. Passarono così alcuni minuti, duranti i quali mia moglie era scomparsa.

La andai a cercare. Non la trovai. Provai ad affacciarmi in qualche sauna, ma non in tutte attraverso il vetro della porta si riusciva a vedere dentro. Girai ancora e cominciai ad innervosirmi. Dove era finita? E soprattutto cosa stava facendo? Possibile che non fosse da sola? Non avevo incrociato neanche quel ragazzo nel mio girovagare.

Salii al piano di sopra, dove c’erano più che altro zone relax ma di mia moglie non c’era traccia. Cominciai ad agitarmi. Una folle idea stava facendosi strada nella mia mente: una idea che mi faceva ribollire di rabbia e allo stesso tempo era così perversa che era quasi attraente.

L’idea trovò parziali conferme quando tornai al piano di sotto. Finalmente la vidi. Si stava asciugando dopo aver fatto una doccia. Non feci in tempo ad avvicinarmi, però, che la vidi entrare in una delle saune, seguita immediatamente dopo da quel ragazzo. Erano entrati insieme. Era probabilmente stata insieme a lui anche nei minuti precedenti, forse in un’altra delle saune e poi sotto le docce.

Avanzai deciso e incazzato pronto per entrare anche io in sauna e metterla di fronte al fatto che stava facendo un gioco che non mi piaceva. Ma mi bloccai sulla soglia. Non potevo entrare in quelle condizioni. Se fossi entrato avrei dovuto slegare l’asciugamano dalla vita e tutti i presenti avrebbero notato la mia erezione. Sì perché nel frattempo il mio cazzo aveva pensato bene di indurirsi. A lui, evidentemente, l’idea di mia moglie con quel ragazzo piaceva più di quello che volevo ammettere a me stesso.

Sbirciai dal vetro. Mia moglie era seduta vicino al ragazzo. Parlottavano tra loro. Non erano entrati uno dopo l’altra per caso. Era evidente.

“Che fa, entra?” sentii una voce di donna alle mie spalle.

Abbozzai, feci per farla passare, ma ero in mezzo. Alla fine entrai anche io. Mia moglie sembrò felice di vedermi e mi fece segno di sedermi vicino a loro.

“Non ti trovavo.” mormorai io con tono un po’ seccato.

“Ah, ero in sauna con lui.” mi disse indicando il ragazzo.

Cercai di stendermi a pancia in giù muovendomi in modo che non si notasse la mia erezione. Da uno sguardo e un sorrisetto di mia moglie capii che lei se ne era accorta. Ma mi ignorò e continuò a parlottare col ragazzo. Mi accorsi che lei appoggiò anche una mano sulla grossa coscia di lui. Aveva capito tutto e voleva provocarmi.

Nonostante il caldo opprimente mantenni l’erezione tutto il tempo e non fu facile rialzarsi e uscire senza che si notasse.

“È simpatico, sai? E sai cosa ho scoperto?” mi disse allegra mia moglie quando ci ritrovammo di nuovo da soli fuori dalla sauna.

“No.” risposi io un po’ scocciato per placarne gli entusiasmi.

“Che sta nel nostro stesso hotel.”

“Ah.” risposi io non sapendo bene come prendere questa notizia.

“E sai cosa ho pensato?”

“No. Cosa hai pensato?”

“Che stasera potremmo invitarlo a cenare con noi.”

“Che intenzioni hai?” le sibilai per tagliare corto con quel gioco che in parte mi piaceva in parte mi infastidiva.

“Ho pensato che… sai, l’abbiamo immaginato tante volte, ma non abbiamo mai avuto il coraggio di farlo… o forse non abbiamo mai avuto l’occasione giusta e quando l’occasione c’è è meglio non lasciarsela scappare…”

“Ma cosa ti convince di questa situazione?” le chiesi per capire. Non avevo ancora il coraggio di dirle di no. Oppure di sì.

“È lui. Il modo in cui si è fatto avanti. Così sfacciato e sicuro di sé. Mi ha fatto sentire desiderata nonostante non sia più giovanissima. Da tanto non mi sentivo così.”

“Ma io ti dico sempre che sei bellissima.”

“Ma non è la stessa cosa. Sentirsi così desiderata da uno sconosciuto. Solo perché ha visto il mio corpo nudo. Sentire la sua voglia di avere il mio corpo. E avere verso di lui la stessa voglia. Così bello e giovane. Così… lo hai visto.”

“Potrei offendermi. Non ti vado bene io? Solo perché non ho i suoi muscoli e il suo…” mi interruppi.

“Il suo cazzo.” concluse mia moglie.

“Tutte queste storie solo per qualche centimetro in più?” dissi alterandomi. “Hai sempre detto che le dimensioni non contano…” sperai che il mio tono non fosse troppo piagnucoloso.

“Beh, non contano… fino a quando non ti accorgi che uno che ha il cazzo moscio grosso quanto quello duro di tuo marito, in mezzo a tante donne nude si fa avanti con te, incurante della presenza di tuo marito. E questo lo fa sembrare così sicuro di sé che non vedi l’ora di provarlo. Di essere la prescelta da quel cazzo che potrebbe avere tutte le donne che vuole. Ti fa male sentire questo? Che la tua donna perde la testa così facilmente?”

Mi fissò negli occhi, con aria di sfida.

“Oppure ti eccita?” insinuò e subito dopo controllò tastandomi il pacco da sopra l’asciugamano legato in vita. Non avevo un cazzo grosso come quel giovane ma l’erezione non poteva non farsi sentire.

Sospirai, rassegnato.

“Non ti devi offendere.” mi sussurrò all’orecchio con tono amorevole. “Lo so che sei un porco, che hai sempre sognato situazione del genere, con una moglie così troia da essere incontrollabile. Ti dico queste cose perché so che ti piace…”

“Quindi le tue sono solo parole… lo dici per provocarmi… sono solo le nostre solite fantasie… è questo che mi stai dicendo?”

Mia moglie non mi rispose subito. Si guardò attorno e poi mi trascinò con lei in cerca di un angolo appartato. Quando lo trovammo infilò la sua mano sotto all’asciugamano in cerca del mio cazzo che strinse con presa sicura.

“Le cose che ti ho detto sono le fantasie che mi sono venute in mente oggi… sono parole… sono fantasie… ma se vogliamo possono diventare realtà… io sono pronta. E tu?”

Quando fece la domanda finale diede una strizzatina al cazzo. Non ci fu bisogno di darle una risposta perché gliela diedi imbrattandole la mano di sborra.


La cena fu solo un preambolo, tutti sapevamo per cosa, ma vedere mia moglie flirtare col ragazzo in maniera così spudorata fu quasi più eccitante di tutto il resto. Accarezzarle la coscia insinuando la mano tra la gonna e le calze e sentire le contrazioni del suo muscolo causate dal suo spostare il piede scalzo contro le gambe di lui, fino a raggiungere e premere sul suo pacco fu una cosa molto erotica. Soprattutto perché al di sopra del tavolo tutti e tre facevamo finta di niente. Io di non sapere che mia moglie faceva piedino ad un altro uomo, lui di riceverlo e lei di farlo. E anche quelli dei tavoli vicini facevano finta di niente ma non potevano non notare le strane manovre che avvenivano tra noi e quindi immaginare come sarebbe proseguita la serata tra noi tre.

Chissà se la loro fantasia era sufficientemente perversa da azzeccare le previsioni di quello che sarebbe successo. Certe cose non le avevo previste neanche io.

Ad esempio di come mia moglie chiese a noi due di spogliarci completamente, mentre lei ci guardava compiaciuta seduta ai piedi del letto. Tanto ci eravamo già visti nudi nel pomeriggio, ci spiegò. E una volta nudi ci mise uno a fianco all’altro. Voleva fare il confronto, voleva in qualche modo umiliarmi o esaltare il nostro ospite. La differenza era evidente ed io sarei potuto sentirmi mortificato, ma vedere il divertimento negli occhi di mia moglie mi ripagava. Ci fece avvicinare e mise i nostri cazzi duri l’uno contro l’altro, per segarci a due mani. Mano contro cazzo, cazzo contro cazzo e cazzo contro mano. Poi si chinò e prese in bocca le nostre due cappelle insieme. Eravamo alti uguali e per compensare la differenza di lunghezza dei nostri cazzi dovetti mettermi sulle punte. E poi le sborrai in bocca e lei fece colare la mia sborra sul cazzo di lui che invece ancora non era venuto, per cui poi lei si dedicò a succhiarlo da solo.

Mi venne spontaneo inginocchiarmi, un po’ perché le gambe non mi tenevano per l’emozione e l’orgasmo appena avuto, un po’ per osservare da vicino mia moglie con in bocca il cazzo di un altro. Fu una mossa sbagliata o giusta a seconda dei punti di vista. Mia moglie dopo poco interruppe il pompino e spostò il cazzo di lui verso di me, offrendomelo.

Le nostre fantasie di letto questo non lo prevedevano. O meglio le mie qualche volta lo avevano anche previsto, per curiosità, ma mai lo avevo confessato a lei. Scoprii in quella occasione che anche le sue lo prevedevano ma non aveva mai avuto il coraggio di dirmelo.

“Dai, provaci. Mi piacerebbe vedere che lo fai.” mi sussurrò.

E un marito porco e curioso non dirà mai di no ad una moglie porca ed eccitata.

Era grosso e venoso. Sporco di mia sborra e di saliva di lei. Lo leccai un po’ timoroso e poi provai a sentirlo dentro alla bocca. Non durò molto quell’abbozzo di pompino. Non tanto per mia ritrosia e neanche per sua scarsa resistenza. Ma fu mia moglie a “rubarmelo” poco dopo, troppo vogliosa di continuarlo lei e di farsi venire in bocca per poi baciarmi nel bacio più osceno del nostro matrimonio.

Dopo quell’inizio in cui il mio ruolo virile poteva essere stato messo in discussione, un po’ deriso per il ruolo che avevo assunto, tornammo ad una configurazione più normale per quanto possa essere normale un rapporto sessuale a tre.

Certo fu lui a scoparla con più costanza e per più tempo, trattandola come fosse sua, ma anche io ebbi modo di godermela. Facendomi succhiare mentre lui la prendeva da dietro o scopandola mentre lei lo leccava. Fino ad arrivare al momento in cui lei lo stava cavalcando ed io mi avvicinai da dietro. Le nostre fantasie avevano sempre questo momento anche se di solito ero io sotto e infilandole le dita nel culo le facevo immaginare che avesse un altro uomo dietro pronto a incularla. In quel momento ero io quello dietro e fui io a infilarle il cazzo in culo per farle provare la sua prima doppia penetrazione.

Pensai che fosse il massimo a cui potevamo aspirare come trasgressione di coppia ma lei, ingolosita, volle provarla anche in un’altra posizione. Lui rimase steso. Fu lei a girarsi e a sedersi su di lui impalandosi sul suo cazzo, rivolta verso di me, con la figa spalancata. Io mi inginocchiai e ammirato dalla sua capacità di prendere quel grosso cazzo nel culo le inserii il mio, più modesto, nell’altro buco lasciato libero. Devo dire che fu più piacevole così, non tanto per la sensazione fisica ma per il fatto di potermi godere tutta la serie infinita di orgasmi di lei, faccia a faccia, guardandoci negli occhi, più complici che mai nella nostra trasgressione di coppia.

2 commenti su “Saune”

  1. Racconto molto intrigante, non apprezzo molto i momenti omosessuali, ma è chiaramente un mio gusto personale, perché capisco che nella situazione raccontata poteva starci tranquillamente. Complimenti!

    1. Grazie. So che i momenti omosessuali non a tutti piacciono ma trovo che possano essere erotici anche se si è eterosessuali, anzi spesso è proprio il fatto che siano cose fuori dalla norma dei personaggi a renderli erotici e dunque ogni tanto ci stanno.

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