Buoni propositi per l’anno nuovo

Io e mia moglie ne avevamo parlato spesso, di solito mentre scopavamo e l’eccitazione ci faceva crollare le inibizioni. All’inizio le avevo prefigurato una situazione in cui lo facevamo in tre, io, lei ed un altro uomo e le piaceva molto immaginarsi l’attenzione di due uomini su di lei. Spesso tirava fuori lei il discorso ed io le andavo dietro.

“Oh, vorrei tanto un altro cazzo adesso!” diceva mentre mi cavalcava.

“Ah sì? E cosa ci vorresti fare?”

“Uh, magari potrebbe prendermi da dietro, anche se a te non l’ho mai lasciato fare…”

“Ti piacerebbe, eh?”

A quel punto, di solito, con le mani le afferravo con forza le chiappe e gliele aprivo. Con un dito le massaggiavo la zona anale, facendolo anche entrare e provocandole in quel modo un orgasmo.

“Ma lo faresti veramente?” mi capitava di chiederle quando rimanevamo a coccolarci dopo l’amplesso e la eccitazione era calata.

“Sarebbe bello.” rispondeva lei, tornando alla realtà. “Ma come si fa? Come possiamo trovare la persona giusta? E’ difficile. Poi ho un po’ paura che ciò che sembra bello nella fantasia non lo sia nella realtà. E non vorrei che ci creasse problemi fra noi due.”

“E riguardo al culo?”

“Dai, lo sai come stanno le cose. Mentalmente avrei voglia di farlo, ma quando ci proviamo mi blocco. Ho paura che tu mi faccia male.”

Pian piano le fantasie che ci raccontavamo evolvevano. Qualche volta lei non si accontentava di immaginare un altro uomo ma ne voleva di più. Altre volte aggiungeva dei particolari e li descriveva come superdotati, magari di colore. Una volta si inventò che il terzo fosse un trans. Io la seguivo e cominciavo ad accorgermi che nella fantasia mi piaceva pensarmi anche meno coinvolto nel rapporto. Le dicevo che mi sarebbe piaciuto guardarla mentre scopava con un altro o con altri. Si stupì, ed io con lei, quando dissi che mi sarebbe piaciuto anche solo sapere che scopava con uno senza che la vedessi.

“Ma dici sul serio? Cioè se io ti tradissi tu non ti incazzeresti?”

“No, è diverso. Se tu lo facessi di nascosto sì, ma se invece mi raccontassi tutto, non so perché, ma mi piacerebbe?”

“Certo che sei strano…”


L’occasione si presento per le ferie di capodanno. Eravamo andati in un albergo in montagna che aveva anche una spa e un centro benessere, che frequentavamo dopo essere stati sulle piste da sci.

Lì, nella penombra della sauna, incontrammo un uomo. Era tedesco, ma parlava benissimo l’italiano. Aveva circa quarant’anni, quindi una decina più di noi, ma aveva un fisico perfetto e muscoloso. Era decisamente un bell’uomo ed aveva un’altra caratteristica che fu subito evidente, grazie alla nudità prevista dalla sauna, e che colpì soprattutto mia moglie: in mezzo alle gambe aveva un sesso che a riposo era più grande del mio in erezione.

“Stai pensando a quello che hai visto oggi in sauna, vero?” le sussurrai io all’orecchio mentre la scopavo quella sera.

“Oh, sì. Mi piacerebbe provarlo. Avrei voluto fargli un pompino appena l’ho visto…”

“Che troia che sei, ti basta vedere un cazzone e non capisci più niente…”

“Ah, sì… aaah…”

Stavamo riposando. Lei aveva il viso appoggiato sul mio petto. Improvvisamente si tirò su e mi guardò con un’aria maliziosa, che di solito non aveva appena dopo aver fatto l’amore, quando era appagata. Evidentemente non lo era.

“Senti, e se lo facessimo veramente questa volta?”

“Cosa?” risposi io fingendo o non volendo capire.

“Qui non ci conosce nessuno. Quel tipo non lo rivedremo più nella vita. Proviamo.”

“Ma… non sappiamo nulla di lui… e poi, cosa? Cioè cosa vorresti fare?”

Ero un po’ spaventato da quello che stava proponendo mia moglie. Messo di fronte alle mie fantasie stavo indugiando e pensavo che forse era meglio se rimanessero tali, ma mia moglie, nel frattempo, era scesa con la mano lungo la mia pancia ed aveva afferrato il mio pene, nuovamente in erezione.

“Uuuh, senti qua! Direi che ti piace l’idea… sei più duro di prima… Non puoi dirmi di no. Lo vuoi vedere anche tu quel bel cazzone che entra nella tua mogliettina, vero porco che non sei altro?”

Ero terrorizzato, ma mai così eccitato. Un vuoto allo stomaco e un cazzo che mi faceva quasi male da quanto era pieno. Non dormii quasi nulla quella notte, pensando e ripensando a ciò che poteva essere. Mi masturbai due volte, mentre mia moglie al mio fianco sembrava dormire soddisfatta.


“Ho deciso.” le dissi la mattina dopo a colazione. “Va bene. Facciamolo. Ma io non voglio esserci.”

“Cioè? Come?”

“Scopatelo te, goditelo. Io rimango fuori. Non voglio vedere, preferisco immaginare e poi sentire il tuo racconto.”

“Ah…” sembrò un po’ delusa. Per un attimo accarezzai l’idea che lei si tirasse indietro, ma subito me la fece passare, provocandomi però una erezione. “Ok, va bene, se preferisci così. Mi spiace solo che non potrò provare la doppia…”

Si girò e lo cercò nella sala della colazione. Poi mi guardò soddisfatta.

“Ma penso che quello che ha lui mi basterà e mi farà sentire sufficientemente piena.” si passò la lingua sulle labbra, provocandomi. Io quasi venni senza che mi stessi toccando. “Però gli parli tu, voglio che glielo dici tu che gli offri la tua mogliettina viziosa.”

Non ebbi il coraggio di obiettare nulla, anche perché mi accorsi che l’idea mi eccitava ancora di più.


Aspettai il dopocena e poi mi avvicinai all’uomo, iniziando a parlare del più e del meno, per rompere il ghiaccio. Mia moglie ci osservava dalla distanza, fingendo di leggere un libro.

La tirai molto in lunga, non riuscivo a trovare il modo giusto e soprattutto il coraggio. Gli offrii da bere ed io bevvi molto più di lui per trovare la forza di dirglielo.

Giorni dopo, mia moglie ha voluto sapere come glielo ho detto, ma sinceramente ho un vuoto di memoria riguardo a quella conversazione. Non ero del tutto lucido. Devo aver esordito con una domanda del tipo: “Ti piace mia moglie?”. Poi credo abbia fatto tutto lui che, da uomo di mondo, deve aver capito subito e mi ha agevolato la conversazione.

Poi siamo andati da lei, su richiesta di lui. Hanno fatto conoscenza, l’ha riempita di complimenti mentre lei si vedeva chiaramente che era su di giri.

“Quindi siamo d’accordo?” disse ad un certo punto mia moglie, dopo che la conversazione si era allungata e lei era impaziente.

Lui ci guardò entrambi, sorridendo in modo un po’ diabolico.

“Io ci sto.” disse lui. Mia moglie sorrise. Io sentii un buco allo stomaco e il cazzo indurirsi. “Ma ad una condizione…” Fece una pausa e si chinò verso di noi, abbassando il tono della voce. “Voglio scoparvi entrambi.”

Io e mia moglie ci guardammo. Io facevo fatica a connettere e ciò che ci aveva detto non mi era del tutto chiaro. Non riuscivo neanche a distinguere l’espressione di mia moglie per capire cosa stava pensando.

“Pensateci.” disse lui, interrompendo il nostro silenzio ed alzandosi. Noi ci guardammo nuovamente, un po’ interdetti. Poi mia moglie si alzò di scatto e gli corse dietro raggiungendolo. Vidi che si parlarono. Notai come lei si alzò sulle punte dei piedi, appoggiandogli una mano sul braccio e tendendosi verso di lui. Fu un’immagine che mi piacque.

Tornò verso di me. Sembrava guardarmi divertita.

“Quindi? Che dici?” mi chiese con tono un po’ canzonatorio.

“Ma non ho capito. Cosa vuole fare?” prendevo tempo, fingendo.

“Glielo ho chiesto chiaramente. E’ bisex e vuole farlo con entrambi. Vuole scopare anche te.”

“Ah, beh, quindi… peccato. Niente da fare.”

“No? Sicuro?” lei era eccitata in modo evidente

“Come sicuro? Certo, non sono mica gay.”

“Cosa vuol dire. Per una volta puoi anche provare…”

“Ma sei impazzita? Stai dicendo a tuo marito di scopare con un uomo…”

“E che sarà mai… Tu non pensi spesso a me insieme ad una donna?”

“Sì, ma che vuol dire… Tu mica hai questa fantasia…”

“No… però… forse sì. Non ci avevo mai pensato. Ma l’idea di vederti con un uomo, anzi con quell’uomo, mi incuriosisce un po’….”

“Ma… ma… proprio tu, poi, che hai paura a fartelo mettere nel culo, adesso vuoi che me lo faccia fare io?”

“Hai ragione, ma pensa che bello… lo facciamo entrambi per la prima volta la stessa sera. Sarebbe fantastico condividere questa cosa. Io non avrei paura se lo fai anche tu.”

“Ma no, non è possibile, cosa dici?”

“Dai…” si piegò verso di me parlandomi nell’orecchio e appoggiandomi una mano sul cazzo che era ancora durissimo. “Non vergognarti, lo so che un po’ l’idea ti stuzzica, non c’è niente di male ad essere curiosi. E pensa che dopo avrai una mogliettina che non avrà nessun problema a farsi inculare, anche perché saprò che ci sei passato anche tu e saprai cosa si prova… Dai mi eccita pensarti insieme a lui, fallo per me…”

Sentendo quelle cose venni dentro i pantaloni, tradendo ciò che non volevo ammettere razionalmente. L’ipotesi stava eccitando a dismisura anche me. Avere mia moglie che mi incitava a provare questo tabù era la cosa migliore che mi potesse capitare.

“No, assolutamente no!” risposi, schifato dall’idea, nel momento in cui, dopo l’orgasmo mi era calata l’eccitazione. Non potevo assolutamente prendere in considerazione l’ipotesi, in quel momento, ma sapevo che, superato il periodo refrattario, si sarebbe nuovamente instillata nei miei pensieri e non avrei saputo rifiutarmi.


“Lasciati fare un bel massaggio.” mi propose mia moglie dopo che eravamo rientrati in hotel e ci volevamo rilassare un po’ nella nostra camera.

Mi fece mettere sul letto nudo, tanto in camera faceva caldo, e tirò fuori un olio che aveva lei e iniziò a spalmarmelo sulla schiena. Era molto piacevole e anche un po’ eccitante.

Mentre venivo massaggiato la mia mente tornò ai discorsi del giorno precedente. Non ne avevamo più parlato. L’ipotesi era ormai tramontata. Non sarebbe stata una vacanza così trasgressiva. Un po’ mi dispiaceva ma d’altra parte mi sentivo sollevato. Non avremmo corso rischi.

Sentii un flusso abbondante di olio finire sulle mie chiappe per poi scivolare anche in mezzo ad esse. Subito dopo l’olio, in quella zona, sentii il tocco di mia moglie. Sussultai per la sopresa di sentirmi toccato in una zona così intima che lei non mi toccava praticamente mai. Ed oltre alla sorpresa percepii una bella sensazione, piacevole. Pensavo però fosse un tocco con l’unico obiettivo di raccogliere un po’ di olio prima che gocciolasse via, invece il tocco si prolungò e diventò sempre più profondo e insistente. Mugolai.

“Ti piace, vero?” mi chiese lei con voce bassa.

In quel momento ebbi il timore che non fosse un tocco casuale ma che avesse un secondo significato, ovvero quello di evocare altre attività che avrei potuto fare o meglio subire in quella zona del corpo. E allora mentii, in modo poco credibile.

“No…”

“Non è vero… lo sento…” dopo avermi detto quella frase con una mano afferrò le mie palle unte e si insinuò sotto al mio corpo per stringermi il cazzo duro.

Subito dopo sentii la punta di un dito spingere contro il mio ano. Lo strinsi istintivamente ma il dito non indietreggiò e con un po’ di insistenza si fece largo, complice un secondo istinto che prevalse, spinto da una sensazione di piacere.

“Prova a immaginare che non sia il mio dito… non ti piacerebbe?”

“Smettila…”

“Perchè? Lo so quanto è piacevole… quando me lo infili tu è così bello… e poi lo sento… ti sta piacendo… e sei così bello… arrendevole nelle mie mani…”

“Ma un conto è un dito e un conto è un…” provai ad obiettare pur non riuscendo a pronunciare l’ultima parola, perché evocarla mi sembrava già un ammettere che poteva succedere.

“… un cazzo…” concluse mia moglie, con gusto.

“Ecco, appunto… e non lo sai neanche tu cosa vuol dire, quindi smettila.”

“Hai ragione… non lo so neanche io… ma vorrei saperlo… adesso.”

“Cosa vuoi dire?”

“Che voglio farlo, voglio provare.”

“Nel senso… con quell’uomo?”

“No, stupido. Voglio farlo adesso e adesso ci sei tu.”

“Davvero? Vuoi farti…”

“…inculare.” anche in questo caso fu lei a concludere la frase, io per l’incredulità non ci ero riuscito.

“Quindi adesso vuoi che…?”

“Dai girati che ti ungo ancora un po’ il cazzo, così scivola bene…”

“Davvero? Ne hai voglia? Vuoi che te lo metta nel culo?”

“Sì, ma piantala di chiedermelo, prima che la voglia svanisca.”

Mia moglie mi cosparse il cazzo di olio e poi si mise in posizione di pecorina e si allargò le chiappe con le mani. Io puntai il cazzo contro il suo buco e applicai una leggera pressione. Non volevo farle male, non volevo forzarla, volevo che per lei fosse il più piacevole possibile e che fosse lei a farmi entrare.

“Aspetta.” disse improvvisamente ed io fui sicuro che avesse già cambiato idea.

“Cosa c’è?” chiesi spazientito e disilluso.

“Ora io mi faccio sodomizzare… ma ad una condizione.”

“Quale?”

“Che incontriamo quell’uomo.”

“No, lo sai cosa significa incontrare quell’uomo… per me.”

“Lo so… e non vedo l’ora. Il culo vergine di tua moglie in cambio del tuo. Mi sembra uno scambio equo, che piacerà a tutti. Fidati.”

“No…”

“Dai… spingi quel cazzo nel mio culo… fammi sentire che lo vuoi… perché lo so che lo vuoi… il mio culo… e anche il resto… te lo leggo nella mente… sei curioso…”

“E se ti dico di no?” insistetti per non cedere.

“Se dici no… ti scordi il mio culo… per chissà quanto… devo essere super eccitata per dartelo e in questo momento nulla mi eccita più dell’idea di vederti con lui…”

“Cazzo…” mormorai a denti stretti.

“… nel culo…” concluse mia moglie.

Cominciai a spingere, violando quell’ano che avevo sempre sognato e decretando il destino anche del mio. Ma l’eccitazione di mia moglie nel fantasticare su quell’atto era più forte di tutto. Era vero che un po’ ero curioso ma niente mi avrebbe spinto a farlo se non il percepire che la cosa eccitava talmente tanto mia moglie da averle fatto superare ogni remora nel concedermi il suo ingresso posteriore. E mentre la sentii godere come mai prima la invidiai anche un po’ e cominciai quasi a desiderarlo sul serio anche io, speranzoso di provare lo stesso piacere.

“Quindi lo faremo?” disse ansimando mentre si riprendeva dagli orgasmi provati.

“Sì…”

“Bravo… anno nuovo…”

“Culo nuovo…” risposi ridendo e scuotendo la testa per quello che lei sarebbe riuscita a farmi fare.

9 commenti su “Buoni propositi per l’anno nuovo”

  1. Pingback: A grande richiesta – analcoholic

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto