Domanda innocente o impertinente
“Cosa fate a capodanno, ragazzi?”
Non mi ero preparato a rispondere a questa curiosità dei parenti durante il cenone di Natale. Abbozzai, sperando che non si notasse la mia esitazione.
“Mah, faremo qualcosa con i nostri amici, niente di che.” sviai il discorso.
Avevo presentato in famiglia, Lavinia, la mia nuova fidanzata da pochi mesi. Forse era stato un po’ prematuro ma lei ci veniva volentieri ed io ero molto preso da lei. Tanto da aver anche accettato la sua proposta riguardo a cosa fare a capodanno.
“Ehi, facciamo qualcosa a capodanno?”
Mi aveva chiesto qualche tempo prima un mio amico. Io avevo tergiversato, poi ero rimasto sul vago.
“Non so se io e Lavinia ci saremo per fare qualcosa insieme. È il nostro primo capodanno insieme, forse facciamo una cosa solo noi due.”
“Ma no, su. A capodanno si fa casino con gli amici, non una cosa romantica! Non diventarmi uno di quelli che con la nuova ragazza dimentica gli amici…”
“No, no, però non ci andava molto di stare in mezzo a tanta gente, non lo so. Sai, è lei che preferisce così.”
“Sì, ho capito, te l’ha promessa in cambio di una cenetta intima e tu per la figa non capisci più nulla. Sì, sì… sei come tutti, morto di figa.”
“Oh, ci siete a capodanno? Festa dal Gianfry!”
In un pub con degli amici ci fecero questa domanda. Io e Lavinia ci guardammo. Dalla sua espressione sapevo che era capace di raccontare ai miei amici i nostri veri programmi. Per cui dovetti inventarmi qualcosa in fretta.
“Non so, ci ha invitati già una sua amica, ad un’altra festa fuori città. Forse andiamo là.”
Ricevetti delle lamentele e delle pressioni per cambiare idea. Promisi che ci avremmo pensato.
“Ma dai, non potevamo dirglielo cosa facciamo? Magari qualcuno voleva venire.” mi fece Lavinia, col suo perverso candore che tanto mi aveva affascinato ma che dovevo per forza nascondere a tutti quelli che non la conoscevano veramente.
“Sei matta? I miei amici sono tutta gente che andava in parrocchia. Non capirebbero.”
“Ahaha, guarda che è piacevole raccontare agli altri le proprie perversioni, ancora di più se si scandalizzano. E comunque tu non sai cosa ci ho fatto io una volta in una parrocchia…”
“Non lo voglio sapere… o meglio non adesso…”
“E quando?”
“Quando mentre me lo racconti posso anche masturbarmi. Altrimenti non riesco ad accettare le tue esperienze passate.”
“Ahaha, sei anche tu un po’ bigotto, mi sa. Meno male che mi hai incontrato. “
“Sarò bigotto ma ti ho detto di sì per capodanno.”
“Appunto, ti sto traviando…”
Mi fece una espressione da diavolessa tentatrice alla quale non resistevo. Non resistevo a nessuna delle sue tentazioni. Mi stava veramente traviando, ma era un bel traviare.
“Allora ancora auguri, fate qualcosa stasera?”
Ero al telefono con la mia migliore amica, quella che forse sapeva più cose di me e Lavinia. Da lei non avrei ricevuto inviti per capodanno dato che abitava lontana per cui non avrei dovuto inventarmi niente per forza. In fondo qualcosa potevo anche dirglielo, avevo confidenza e non mi avrebbe giudicato. Per cui un po’ esitai. In fondo Lavinia aveva un po’ di ragione e c’era la tentazione di esibire un po’ le proprie trasgressioni. Ma non ebbi il coraggio.
“Andiamo… ad una festa… con amici di Lavinia.”
“Ah, una festa in casa?”
“Sì, cioè no, in un locale.” non riuscivo a mentire del tutto con lei.
“Ok, poi mi racconterai.” concluse ed io pensai che dovevo inventarmi qualcosa.
“Ok.”
“Mandami qualche foto, voglio vedere come vi vestite.”
A quel punto mi venne il panico. Avrei dovuto fingere di dimenticarmelo e dire che nessuno ci aveva fatto nessuna foto. Anche perché il modo in cui saremmo stati “vestiti” quella sera era proprio una delle cose da tenere nascosta.
“Hai preso i risultati dei test?”
Fu la prima frase che Lavinia mi disse entrando in macchina. Era super sexy ed io ero già eccitato.
“Sì, sì.” la rassicurai.
“È importante, senza quelli stasera non fanno entrare.”
“Ma… cioè… quindi…”
“Sì, è una serata condom-free. Non è mai così ma per l’ultimo dell’anno le regole sono diverse. Anche l’ambientazione sarà diversa.”
“In che senso?”
“Hai presente che di solito al piano terra, dove c’è la discoteca, non si può scopare. Per quello c’è la parte di privee al piano di sopra. Lì al massimo è tollerato dell’esibizionismo e un po’ di petting.”
“Sì, ok.” risposi pensando a tutti i racconti che mi aveva fatto Lavinia di quel posto.
“Invece stasera si fa tutto lì. Porteranno giù i grandi materassi e fino a mezzanotte si balla e basta. Quando arriva il nuovo anno invece: tutti nudi e sesso di gruppo.”
“Obbligatorio?”
“Sì, nel senso che non ci si può appartare. Tutto davanti a tutti e tutto con chi vuoi. Sesso libero. Tutti sani e puliti, certificati.”
“E noi cosa faremo?”
“Quello che ci viene da fare. Tranquillo. Vogliamo scopare tra noi e scopiamo tra noi. Vedi una che ti piace e lei ti apre le gambe: te la scopi. Idem per me ovviamente. Si fa quel che si vuole se lo vuole fare anche la persona o le persone con cui lo fai.”
“Ok…” risposi titubante. Non ero sicuro che avrei saputo gestire una situazione così estrema per me e così invece apparentemente normale per la mia ragazza.
“Devi lasciarti andare, devi osare, puoi fare cose che non avresti mai fatto prima…”
“Tipo?”
“Non so, quel che ti ispira. Ci saranno tante persone, tutte nude, vai con chi vuoi. Infila il cazzo in qualunque buco lo voglia. Scopa… o fatti scopare.”
“No, aspetta, in che senso?”
“Nel senso che hai pensato. Nessuno ti giudicherà, anzi. E succederà vedrai… è l’ultimo dell’anno. Divertiamoci e trasgrediamo.”
Arrivammo nel parcheggio del locale per scambisti. Io avevo l’aria di chi veniva condotto all’inferno. E dentro di me, la mia parte più nascosta non vedeva l’ora.
Lavinia, invece, esprimeva impazienza con tutta la sua parte più esposta. La mia diavoletta tentatrice.
Anno nuovo, vita nuova.
Sarebbe buona regola portarsi almeno delle maschere…metti che qualcuno dei parenti o amici impertinenti abbia avuto la stessa idea e poi venga la voglia di entrare in qualcuno di loro?