Relax (1a parte)

Da “Mani

Era stato un anno faticoso e avevo preteso da mio marito che ci saremmo fatti una settimana di vacanza di assoluto relax in uno di quei posti dedicati al wellness e al recupero fisico e psicologico. Io ne avevo bisogno proprio fisicamente e raggiunti i quarant’anni dovevo prendermi un po’ cura del mio corpo.

Andammo così in questo hotel con spa e centro benessere, in mezzo al nulla. Io pianificai tutta una serie di trattamenti estetici e riposanti. Mio marito, invece, era una di quelle persone che ferme non ci sanno stare e non si prese una vacanza dal suo hobby principale che era quello di fare sport. Lui tutte le mattine di quella settimana sarebbe andato a correre per i boschi. Io invece prevedevo di starmene per lo più stesa, possibilmente con un paio di mani a massaggiarmi il corpo.

E così stavo facendo quella seconda mattina di quella vacanza. Il mio massaggio quotidiano con Tommaso, un bel ragazzo di meno di trent’anni con le mani calde, forti e rilassanti. Il primo giorno ci avevo chiacchierato un po’ durante il massaggio, mentre invece il secondo avevamo scambiato meno parole. Mi ero goduta fino in fondo il massaggio che era veramente rigenerante.

“L’ora sarebbe finita.” mi sussurrò Tommy dopo qualche minuto in cui non mi aveva più toccato ma mi aveva lasciato riposare coperta dall’asciugamano. Io sentivo caldo in tutto il corpo. Stavo per tirarmi su ma lui parlò di nuovo.

“Però non c’è nessuno segnato per la prossima ora, e io non ho niente da fare.”

Girai la testa verso di lui, per guardarlo.

“Quindi?” gli chiesi più con l’espressione del mio volto che con la voce.

“Puoi rimanere anche qua. Possiamo anche… continuare, se vuoi.”

Notai un cambio di tono in quel continuare. C’era qualcosa di strano.

“In che modo potremmo continuare?” chiesi io calcando sul verbo che aveva usato lui.

“Non so…” disse con l’aria di chi invece sapeva bene. “Posso rifarti lo stesso massaggio. Anche più intenso o più rilassante. Come vuoi.”

“Oppure?” chiesi io capendo che c’era una alternativa ma che sembrava non volermi dire.

“Ma tu hai da fare?” chiese lui cambiando un po’ il discorso.

“No. Cosa vuoi che abbia da fare? Sono qui in vacanza, sono qui proprio per non aver niente da fare.”

“Potevi avere qualche trattamento prenotato…”

“No.”

“Oppure qualche cosa da fare con tuo marito.” stavolta la parola messa in risalto era marito. Di lui avevo parlato un po’ il giorno precedente.

“No. Mio marito oggi ha preso in prestito una mountain bike. Starà fuori tutta la mattina.”

“Ah. Bene.”

“Perché bene?”

“Perché l’alternativa che ti volevo proporre era sempre un massaggio… ma un massaggio che tuo marito sarebbe meglio non sapesse che hai fatto.”

“Cosa vuoi dire?” avevo intuito che saremmo finiti a parlare di qualcosa del genere, ma non ci volevo credere.

“Un massaggio… erotico. Diciamo così.”

“È previsto nel listino dei trattamenti? Non l’avevo visto.” dissi con tono sarcastico.

“No. È una cosa che faccio io.” disse sorridendo.

“E quanto costa?”

“Non costa. È un omaggio. È un piacere farlo, anche per me. Solo per le mie clienti più belle.”

“Grazie.”

“È un sì?”

“In cosa consiste?”

“È un massaggio. Solo che ti massaggio ovunque. E tu ti ecciterai e se ti lasci andare ti farò provare un piacere che non hai mai provato.”

“Impegnativa come promessa, guarda che sono ben più vecchia di te. Di esperienze ne ho avute.”

“Fidati. Nessuna si è mai lamentata.”

“A quante lo hai fatto?”

“A qualcuna. A quelle che se lo meritavano.”

“E fino a dove ti spingerai?”

“Fino a dove tu vorrai.”

“Fino a dove hanno voluto le altre a cui l’hai fatto?”

“Nessuna mi ha fermato.”

“Quindi mi stai dicendo che arriveremo a fare cose che potranno essere considerate un vero tradimento a mio marito?”

“Io fossi in te lo vedrei più come un donare piacere al proprio corpo. Che di mezzo ci sia io è solo un dettaglio.”

“Tu ci sai fare a convincere le donne, eh?”

“No. Non ho mai dovuto convincere nessuna.”

Era furbo e aveva la risposta pronta, ma aveva ragione. Non doveva convincermi. Gli era bastato suggerirmelo e il resto ce l’avevo messo io per decidere di farlo.

“Siamo sicuri che non lo saprà nessuno?” chiesi io con l’ultimo mio scrupolo.

Tommaso non mi rispose ma andò a girare il chiavistello della stanza dei massaggi dove eravamo. Poi mi tolse da sopra al mio corpo il telo che mi copriva. Quel semplice gesto avevo messo in mostra il mio corpo nudo ed era bastato ad eccitarmi. Mi avevo toccato quasi ovunque e aveva già visto il mio corpo nudo a pezzi, ma essere così esposta e pronta ad abbandonarmi ai suoi tocchi più audaci era molto diverso e molto più eccitante.

Mi ricoprì d’olio e le sue mani e i suoi avambracci cominciarono a percorrere il mio corpo, indugiando molto più di prima sui miei glutei, impastandoli e aprendoli. Io istintivamente aprii un po’ le gambe e inarcai la schiena. Lui ne approfittò per toccarmi la fica, il culo e tutto quello che c’era da quelle parti. Bastò essere sfiorata per cominciare a godere, a causa della situazione, del relax, dell’aver già fatto un massaggio durante l’ora precedente. E grazie anche al suo tocco, così delicato e allo stesso tempo deciso.

Poi, sì, lo ammetto. A rendere tutto tremendamente eccitante c’era anche il fatto che stavo per tradire mio marito con un bel ragazzo giovane. Amavo mio marito e mi piaceva fare l’amore con lui, ma al termine di quell’anno faticoso una bella scopata senza impegno era una delle cose che più inconsciamente desideravo. Non lo sapevo fino a quando avevo ricevuto quella proposta da Tommaso, ma appena c’era stata l’occasione lo avevo capito.

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